Nasce il “Consorzio Colline” a tutela dei vini monferrini
È stato costituito venerdì il Consorzio delle Colline del Monferrato Casalese. Ruolo della neonata struttura, che ha visto una comunione d’intenti significativa tra piccoli e grandi produttori, cantine sociali ed organizzazioni sindacali del settore (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) è dare tutela ai quattro vini dop del territorio fino ad oggi senza rappresentanza: il Grignolino del Monferrato Casalese, il Barbera del Monferrato Superiore, il Gabiano, il Rubino di Cantavenna. Il nuovo Consorzio, a base volontaristica, ha durata prevista sino al 2050 e dovrà svolgere, nei confronti degli associati, le funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi delle denominazioni di origine protette indicate. Si occuperà della vigilanza, della tutela e salvaguardia delle denominazioni da abusi, plagio e atti di concorrenza sleale, oltre che della formazione ed assistenza tecnica ai produttori nelle varie fasi interessate al settore vitivinicolo. L’associazione potrà inoltre proporre nuovi disciplinari di produzione e svolgere attività di valutazione economico-congiunturale delle denominazioni.
Sicuramente importante il ruolo di promozione assegnato alla struttura, anche con l’organizzazione e partecipazione a fiere, mostre, convegni e manifestazioni, in Italia e all’estero, e la predisposizione e la gestione di sedi di degustazioni in locali e spazi aperti del Consorzio o di terzi, di enoteche e di altre strutture. Il Consorzio si occuperà infine di attività e azioni di valorizzazione del distretto d’area rurale e di percorsi culturali, enoturistici ed enogastronomici.
Possono essere soci del Consorzio tutti gli utilizzatori dei vini D.o.p. tutelati, che esercitano una o più delle seguenti attività produttive: viticoltura e/o vinificazione e/o imbottigliamento. Il socio versa un corrispettivo annuale di iscrizione che viene calcolato sommando, sulla base dei dati relativi all’annualità precedente, quote per ogni quintale di uva prodotta, per ogni ettolitro di vino vinificato e per ogni bottiglia prodotta. Nelle prossime settimane i soci fondatori si occuperanno di raccogliere le adesioni: per poter svolgere le funzioni assegnate dalla legge, i consorzi devono infatti essere rappresentativi di almeno il 40% dei viticoltori della relativa DOP.
Conclusa questa fase, si terrà la prima assemblea dei soci.