Nel 1921 l’amministrazione comunale di Casale, su sollecitazione ministeriale, decise di intitolare piazze e vie della città alle località legate alla guerra: Carso, Piave, Isonzo, Podgora, Sabotino, Monte Nero, Monte Pasubio, Redipuglia, Trento, Trieste, Fiume, Vicenza e Verona.
Per la piazza della stazione ferroviaria venne scelta la denominazione di Vittorio Veneto, mentre per la via di collegamento tra il Valentino e il Priocco quella della città francese di Bligny, nel dipartimento della Marna, dove nel luglio 1918 morirono cinque mila soldati italiani del Corpo di spedizione al comando del gen. Alberico Albricci.
Si decise inoltre la costruzione dei monumenti ai caduti delle frazioni di Roncaglia, San Germano, Terranova e Casale Popolo, pregevoli opere realizzate nella prima metà degli anni Venti del secolo scorso dagli scultori Capra, Campese e Cremasco.
Il primo monumento ai caduti fu inaugurato a Roncaglia domenica 25 luglio 1921, sul piazzale nei pressi della chiesa e della casa di campagna dello statista Giovanni Lanza. La cerimonia patriottica si svolse, come ricorda il Monferrato, “fra l’entusiasmo della cittadinanza tutta che partecipò con slancio alla patriottica iniziativa” animata dagli interventi del cav. Raiteri, uno dei principali promotori, del sen. Augusto Battaglieri e del Sottoprefetto.
Il monumento, opera dello scultore casalese Cremasco, è formato da una colonna di cemento e granito, fregiata agli angoli, sormontata da un’aquila, con i nomi dei caduti.
Grandiosa e solenne fu la manifestazione patriottica di domenica 7 ottobre 1923 a San Germano, la frazione lungo la Casale-Alessandria, in occasione dell’inaugurazione del monumento in bronzo realizzato da Nino Campese e dedicato ai caduti della frazione. Alla presenza di una folla numerosa pronunziarono discorsi applauditissimi il sen. Augusto Battaglieri, gli on. Ettore Mazzucco e Arturo Marescalchi, il Prefetto De Carlo, Vincenzo Buronzo, il parroco don Gatti e l’avv. Giovanni Caire, assessore di Casale.
Sorto all’ingresso del paese, il monumento ai caduti di Terranova è formato da una scultura in bronzo con la vittoria alata che incorona un soldato inginocchiato mentre pianta la bandiera su una cima conquistata. Sotto l’iscrizione commemorativa che recita: “Terranova ai suoi caduti”. Inaugurato il 7 settembre 1924, è opera dell’artista casalese Nino Campese. Sul piedistallo si leggono i nomi dei 22 caduti della Grande Guerra, cui si sono aggiunti successivamente quelli dell’ultimo conflitto mondiale. Nel corso del nostro sopralluogo non ci è apparso molto ben tenuto: nomi dei Caduti da ripassare, un vaso da alzare...
Il monumento dei Caduti di Casale Popolo vene ideato dallo scultore Guido Capra, il primo artista ad utilizzare il cemento come materiale per la costruzione di opere d’arte.
L’opera, tanto grandiosa quanto meritevole di restauro, a pochi passi dalla parrocchiale, raffigura un soldato con lo scudo e la spada protetto da un angelo con le ali spiegate, sotto sull’iscrizione commemorativa si legge “Casale Popolo ai suoi caduti”.
Il monumento è stato realizzato in collaborazione con l’architetto Piero Mombello di Villanova Monferrato e il marmista casalese Ercole Pugno di Casale nel piazzale antistante la chiesa parrocchiale. Il monumento fu inaugurato domenica 6 dicembre 1925 alla presenza del presidente del comitato Amedeo Gabba, del sindaco di Casale, Edoardo Oddone, della banda musicale di Casale Popolo e dell’intera popolazione del laborioso borgo. L’orazione ufficiale venne pronunciata dal sen. Augusto Battaglieri.