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Gianfranco Raffaldi con Leali, Peppino di Capri e quattro giorni indimenticabili coi Beatles - Gospel a Vignale

Le storie dei musicisti casalesi anni Sessanta-Settanta sono un intreccio legato poi anche a nomi famosi, ad esempio l’intervista-biografia di Franco Piacibello saxofonista con Leali e poi Remo Germani (visibile, completa, nel nostro sito internet, cultura) ci ha portato a Gianfranco Raffaldi. DA FIUME A CONZANO Raffaldi nasce a Fiume (ex Yugoslavia oggi Croazia) il 1° gennaio 1942 da mamma iugoslava Maria Grzincich e padre italiano Francesco (maresciallo di finanza che comandava la stazione di Pola). A due anni e mezzo ritorna in Piemonte e precisamente a Conzano, paese del padre dove vive la maggior parte della sua infanzia. Fin da piccolo era attratto dalla musica: frequentava la casa dell’allora sacrestano Salvaneschi dal quale apprendeva qualche nozione di mandolino. L'ORGANISTA PALLANZA «Da chierichetto sentivo l’organo che suonava per me in modo favoloso: chiesi all’organista maestro Umberto Pallanza (padre della concertista Daniela, ndr) come si faceva per imparare a suonare… Lui gentilmente mi disse di trovarmi all’asilo dove esisteva ed esiste ancora un pianoforte, avevo 10 anni e incominciai così, prosegui gli studi nel Seminario piccolo di Casale sotto la guida di padre Cicogna eccellente pianista, poi alle magistrali con insegnante la concertista Bocchi». IL TRIO ALLE MAGISTRALI (E APPARE IL TRINESE POLLONE) Alle magistrali forma un trio: Raffaldi pianoforte e voce, il compianto Giorgio Desana alla batteria e Piero Pollone alla chitarra (Pollone è un jazzista di Trino che continua a suonare e incidere dischi con i più famosi del settore come Franco Cerri, Gianni Coscia, Chicco Accornero, Luciano Milanese, Gianni Dosio, Stefano Profeta, fonte di queste notizie Mauro Galfrè, ndr.). «Partecipiamo -dice Raffaldi- ad esibizioni scolaresche stravincendole tutte. I miei studi fanno invece stop alla terza magistrale con grande dispiacere di mia mamma, il papà l’ho perso a dodici anni». NELLA MITICA BLUE STAR Da studente, «a quindici anni il primo ingaggio con la casalese Blue Star: Gianni Lepore sax e clarino, Emilio Evangelisti tromba, ‘‘Zeno’’ fisarmonica, Ezio Cornalea batteria, Milli Sirio cantante, paga: 350 lire». CON PIACIBELLO I PRIMI NOVELTY «Continuo a studiare musica e pianoforte da autodidatta quando entra in scena Franco Piacibello a sua volta contattato da due musicisti di Alessandria che erano intenzionati a formare un’orchestrina e tentare la carriera professionale. Ci siamo incontrati e così nacquero i primi Novelty». Raffaldi era voce e tastiere, poi Delio Ombrella alla batteria, Silvio Pesce basso, Franco Piacibello sax e clarino... «Per tirare avanti e farci le ossa abbiamo collaborato per un po’ con il maestro Giuseppe Cacciabue, fisarmonicista dell’epoca molto conosciuto. Il repertorio era già particolare perché copiavamo brani stranieri di successo ed il mio repertorio di pianista cantante, guarda il caso, proponeva anche pezzi di Peppino di Capri. I nostri traguardi erano quelli di “sfondare” e con Cacciabue non era possibile. Ci lasciamo, proviamo in quattro: manca una chitarra ed ecco l’entrata di Piero Braggi mio compagno di magistrali (lui si che è diventato maestro)». FAUSTO DENIS POI 'LEALI' Il primo incontro con Fausto Denis (pseudonino di Leali bresciano - nato a Nuvolento nell’ottobre 1944-incide il primo 45 giri nel 1962, per la Nuova Enigmistica Tascabile, che allega al giornale un disco, vi ha debuttato anche Franco Battiato, ndr) avviene nel periodo estivo. «Eravamo stati ingaggiati per una festa patronale i famosi tre giorni che si facevano allora, ospite di una serata era un certo Fausto Denis che si era presentato con la sua chitarra nella speranza di trovare sul posto qualcuno che l’ho accompagnasse. Abbiamo provato ed è nato subito uno pseudo-affiatamento che dura per il periodo estivo, ci siamo lasciati con il proposito di ritrovarci eventualmente in futuro. Siccome avevamo sete di “soldi” ci siamo avventurati con il night, orario 21 – 4 del mattino per ben 5 mesi, una faticaccia ma è servito a farci le ossa. Nel frattempo a Milano Piacibello incontra Remo Germani che cerca un saxofonista e, viste le prospettive, accetta (vedi biografia di Piacibello su questo sito, ndr). Lo sostituiamo con Tonj Paolucci di Torino; ci barcameniamo mentre Delio Ombrella intanto cerca di contattare Fausto (non più Denis ma Leali) che troviamo per caso in galleria. Ci chiede se eravamo sempre interessati alla professione, visto che aveva un contratto con la casa discografica Jolly e serviva un gruppo, bene, provino, tutto ok e così inizia l’avventura di Leali e i Novelty.....». Da Wikipedia: «il gruppo riesce ad ottenere un contratto per la Music nel 1962, ed inizia ad incidere i primi 45 giri, tra i quali da ricordare le due cover dei Beatles, Please please me e Lei ti ama (ovviamente She loves you)» Dai ricordi di Raffaldi «Si incide per la Jolly e Ri.Fi. record: A chi, La campagna in città, Angeli negri, Deborah… Fra una tournée e l’altra trovo anche il tempo di sposarmi con Rosanna dalla quale ho due splendide bambine Monica che purtroppo ci ha lasciati 5 anni fa e Barbara». L'ORGANO HAMMOND Parliamo di tecnologie strumentali: «Personalmente ho iniziato con tastiera Honner, poi Vox 1 e Vox due e il grande Hammond». I FAVOLOSI BEATLES I nostri fanno parte del Clan Celentano Center e nel 1965 ecco la tournée con i Beatles: Milano, Genova e Roma: «Quattro giorni indimenticabili, persone semplici ed affabili alla portata di tutti.. purtroppo non considerati dalla Rai che aveva snobbato in toto tutto il tour». Vediamo dai manifesti dell’epoca che I Noveltry suonano anche ''Portami tante rose...” (pensate un attimo prima dei Beatles, leggenda). CON PEPPINO DI CAPRI Nel 1968 finisce la storia con Leali e Raffaldi passa dal beat alla melodia con Peppino di Capri e i New Rocker’s. Formazione: Pino Amenta basso, Bebe’ Falconieri batteria, Piero Braggi chitarre, Peppino di Capri pianoforte e tastiere, Raffaldi organo Hammond e tastiere. Discografia: dieci LP e tournée in tutto il mondo: Stati Uniti, Canada, California, Venezuela, Brasile, Australia, paesi Arabi, Europa. Partecipazione a svariate trasmissioni televisive e ai Festival di Napoli e di San Remo «A San Remo incontro al Rof Garden (giardino d'inverno, è a lato della sala giochi del Casinò, ndri) l casalese Gianni Caranti che suonava nell’Orchestra del Casinò e in quella della Rai»). BASTA SOLO 'CHAMPAGNE'... Successi ai quali Raffaldi ha collaborato: Champagne , Un grande amore niente più, Me chiamme ammore, Amare di meno, sigla del Rischiatutto del grande Mike. APPUNTAMENTO AL 2011 A CASA UBERTAZZI Conclusione: «Nel 1977 per motivi di famiglia finisce il mio peregrinare e ritorno a casa a Vignale: la passione continua e suono l’organo in chiesa, accompagno la cantoria locale e dopo tanti passaggi arriviamo ad oggi realizzando un piccolo sogno di dirigere un coro gospel: il San Bartolomeo Gospel Choir formato da dilettanti che amano la musica. Se mi chiedessero: rifaresti il tutto? Risponderei di sì con qualche accorgimento in più grazie all’esperienza maturata. Mia storia: generalmente si finisce con riflessioni del tipo: ma dopo tanti anni si è ancora amici? Si, ci sono le foto dei concerti-incontro e nel 2011 Fausto Leali e i Novelty festeggeranno i 50 anni dal loro debutto ufficiale, a Casale, casa Ubertazzi, tutti precettati». Luigi Angelino FOTO. Due immagini dei Novelty di ieri (la prima con Cacciabue) e una di oggi in revival (privato) casalese

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Germana Rondano

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