Un organo prezioso e la devozione alla Madonna dell'argine
La storia dell'organo di Bozzole ebbe inizio il 22 settembre 1865, quando il marchese Giuseppe Rolando Dalla Valle comunicava al prevosto, don Carlo Corrado di Borgo San Martino, la decisione di donare il nuovo strumento alla parrocchiale. Nella lettera, conservata con poche altre nell'archivio parrocchiale e trascritte da Fabio Stocco nel libretto "L'organo Collino della parrocchiale di Bozzole", si legge: "A mia moglie (Francesca de' marchesi di Bagno, ndr.) ed a me sarebbe venuto il pensiero di provvedere, a spese tra noi due comuni, d'un organo nuovo ed appositamente costrutto la Chiesa parrocchiale di Bozzole nell'intendimento di fare con ciò cosa grata alla S.S. Molto Reverendo ed a codesta popolazione, e concorrere al maggior decoro delle sacre funzioni".
Il giorno successivo (il 23 settembre) il marchese, senza troppi indugi e con piglio deciso, scusandosi dell'involontaria dimenticanza, chiariva che la spesa sarebbe stata inutile se la Reggenza, dopo aver dato l'autorizzazione alla costruzione, non avesse provveduto ad "assicurare il servizio d'un'organista, senza del quale sprecata sarebbe la spesa fatta per l'organo". Il giorno stesso da Bozzole partiva la lettera di ringraziamento di don Corrado con l'assicurazione agli illustri benefattori che quanto "al suono dell'organo la reggenza è dispostissima ed impegnata a farlo suonare e provvedere d'un organista a proprie spese, poiché tiene fondi sufficienti per sopperire a tale spesa" ed aggiungeva che in ogni caso si sarebbe adoperata per evitare l'inattività dello strumento. E così il 7 novembre 1865 dal castello di Pomaro il marchese ringraziava la Reggenza oltre che per la riconoscenza e per la squisita gentilezza del pensiero di affidare "alla penna d'un'epigrafista di sì alta fama quale vi è il Molto Reverendo P. Calandri" il compito di dettare l'iscrizione in marmo collocata nella parrocchiale.
Poco dopo da Torino il marchese Dalla Valle comunicava al prevosto che i lavori si sarebbero conclusi entro l'agosto dell'anno successivo. E i tempi furono rispettati, come attesta un prezioso libretto, che si conserva in copia unica, intitolato «Per il pubblico esperimento dell'organo nuovo nella Parrocchiale di Bozzole», dato alle stampe in occasione della inaugurazione del nuovo strumento. Vi si legge: "Il di memorabile pei Bozzolesi IV di novembre MDCCCLXVI quando nella chiesa sacra alla Visitazione di Maria Santissima si udì per la prima volta la maestosa possente melodia dell'organo [...] lode ad Alessandro Collino da Pinerolo [già noto per l'organo della cattedrale di Casale, ndr.] che ideò congegno l'artifìcioso apparato lode al Cav. Felice Frasi di Piacenza che ne avvia con mano maestra la musicale possanza".
Dionigi Roggero
UN SENTITO ANNIVERSARIO -
Questa volta partiamo da un manifesto che una gentile signora in giacca bianca (Margherita Bergia) porta in redazione insieme alle bozze di un suo libro: «11 maggio 2008. 150° anniversario della Immacolata all'Argine di Bozzole».
Si festeggerà domenica 11 una ricorrenza nel luogo più caro ai 320 abitanti di Bozzole. Poco distante dal paese verso il Po sorge il piccolo ma suggestivo complesso della Madonna dell'Argine inaugurata il 4 ottobre 1858, mmonumento della ditta Varni di Genova. Su un basamento si alza una colonna di granito nero, in alto la statua bianca della Vergine Immacolata dello scultore Pessina di Milano, spicca nel verde, dietro si intuisce il fiume; la statua segue la tipologia della contemporanea apparizione di Lourdes (avvenuta tre mesi prima), sul basamento l'iscrizione «Il marchese Giuseppe Rolando della Valle sulle basi di una cappelletta ita in rovina pose, mons. Luigi Nazzari di Calabiana consacrò».
Scrive Margherita Bergia che «mentre il vescovo aspergeva l'acqua benedetta consacrando per sempre quel luogo alla Madonna una salva di mortaio (dove l'avranno preso?, ndr.) la preconizzava regina di Bozzole».
E su quest'argine assolato alto sul Po, a sette giorni dalla grande festa incontriamo Margherita Bergia e Paola Mortarino che ci ricordano l'evento nato per una scampata alluvione del 1857: la zona venne lasciata intatta mentre le acque arrivarono al primo piano delle abitazioni del paese e -questo possiamo ricordarlo noi- nell'ultima alluvione (2000) fu proprio questo argine a salvare Bozzole data per persa dal Magistrato del Po.
La cerimonia del «150°» inizia domenica alle 17,30 con la Messa celebrata all'altare a fianco della venerata effigie da mons. Franco De Grandi presidente emerito dell'Oftal, dai parroci della vicaria e dagli ex parroci di Bozzole. Una targa commemorativa, donata dal comune (1858-200), sarà apposta ai piedi della Madonna.
Lasciamo quest'angolo di pace per il centro del paese e, seguendo come guida un recente libro della collama "I nosri patroni" di don Gianpaolo Cassano (edizioni San Valerio), ci portiamo alla parrocchiale. Una iscrizione in facciata, sulla destra, ricorda che 22 ottobre 1857 l'acqua raggiunse l'altezza di tre metri.
Entriamo: una terza signora, Graziella Parodi (una delle amministratrici diocesane) ci illumina la chiesa e risaltano gli affreschi di Giulio Cesare Mussi, pittore novarese, datati 1958. In un particolare sono effigiati il marchese della Valle e il «mitico» guardiaboschi Carlo Baldi «Pistalon», il primo a raccontare il miracolo della cappelletta. (uno splendido banco con stemma amrchionale è un po' nascosto in fondo alla chiesa).
Tra le cappelle spicca quella della Immacolata. Da valorizzare l'altar maggiore con il suo altorilievo. Dalla cassaforte esce la reliquia di San Gregorio che qui viene festeggiato il 17 novembre.
Saliamo sull'organo, uno strumento prezioso da inserire in cicli musicali.
Luigi Angelino
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Foto: Madonna dell'Argine (lancio), reliquario di San Gregorio, tondo dell'altar maggiore, organo Collino