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Patrimonio culturale

L'oratorio di San Bartolomeo tra i luoghi del cuore Fai

Per sostenere l'opera di riqualificazione dell'edificio

L'oratorio di San Bartolomeo a Valenza

L’Oratorio di San Bartolomeo di Valenza compare tra i Luoghi del Cuore del Fai, Fondo Ambiente Italiano, che da oltre un ventennio in collaborazione con Intesa Sanpaolo, promuove la grande iniziativa di mappatura popolare del patrimonio culturale italiano.

“Il progetto ha come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul valore del patrimonio culturale, storico-artistico e naturale italiano per preservarlo per le future generazioni” si legge in un comunicato diffuso dal Comune. Tra “I Luoghi del Cuore” della dodicesima edizione c’è anche Valenza con l’Oratorio di San Bartolomeo.

Sul sito www.iluoghidelcuore.it, oppure scrivendo sul motore di ricerca “fai i luoghi del cuore”, fino a giovedì 10 aprile sarà possibile votare e sostenere l’Oratorio di San Bartolomeo come luogo più amato.

“L’Oratorio di San Bartolomeo è il più antico edificio cittadino, sorto nel corso del XVI secolo – spiegano il Sindaco Maurizio Oddone e l’Assessore ai Beni Culturali Alessia Zaio - L’impegno di noi Amministratori è quello di rivitalizzare e rendere nuovamente al centro delle iniziative culturali cittadine questo che è uno dei luoghi storici più importanti della città. Con le sue decorazioni trompe l’oeil è una cornice ideale per mostre, concerti e serate dedicate alla lettura. Consapevoli del valore della cultura e degli ideali che essa porta con sé, invitiamo tutti i cittadini, e non solo, a votare per San Bartolomeo come luogo del cuore FAI”. La chiesa di Santa Caterina, oggi oratorio di San Bartolomeo, è il più antico edificio di Valenza eretto entro i confini di quella che era la città medioevale. La chiesa, a pianta ottagonale, fu costruita su commissione delle monache benedettine nel 1584. La costruzione doveva essere in origine collegata al vicino monastero benedettino di cui la nobile famiglia De Cardenas era patrona.

“La chiesa fu edificata – proseguono da Valenza -  da un maestro della famiglia Pannizzari, molto nota all’epoca a Valenza per aver contribuito nel corso del ‘600 all’edificazione del Duomo cittadino di Santa Maria Maggiore. Nel 1802 quando, sotto spinte riformiste, il monastero benedettino fu soppresso, la chiesa passò sotto il controllo della Confraternita di San Bartolomeo. Nel 1840 l’oratorio subì alcuni interventi di riqualificazione e fu interamente ridipinto dall’intervento di Francesco Gabetta, artista proveniente probabilmente dalla vicina Lombardia, che impreziosì l’edificio con una imponente decorazione pittorica trompe l’oeil che finge un’architettura neogotica in stile troubadour”.

Contestualmente alla riqualificazione dell’edificio, in facciata, fu collocato un pregevole portale in cotto proveniente dalla chiesa cittadina di San Francesco, andata distrutta nel 1858.


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