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Consiglio comunale

Riapertura del tribunale: «Siamo pronti, ma non illudiamoci troppo»

Approvata all'unanimità la mozione della maggioranza

È stata discussa dal Consiglio comunale la mozione unitaria dei quattro gruppi di maggioranza e che vede primo firmatario Fabio Botteon (FdI) sulla riapertura del tribunale di Casale. Nel documento, presentato in aula da Tatiana Mantovan (FdI), si chiede al sindaco e alla Giunta di impegnarsi «a formulare in maniera ufficiale istanza per ottenere la riapertura del tribunale di Casale Monferrato e a chiedere supporto alla provincia e alla Regione Piemonte circa tale atto. È utile alla grande necessità della giustizia italiana di accelerare per ottemperare ai target richiesti per il raggiungimento delle diverse aree del Pnrr anche la riapertura dei tribunali di prossimità che potrà collaborare ad affermare il miglioramento della tempistica e della giustizia stessa che, meno oberata, sarà sicuramente più efficace e determinante a migliorare l’Italia tutta. A dare, quindi, piena disponibilità della struttura, evidenziando il grande numero di cittadini che il tribunale in Casale potrebbe servire, oltre che essere al servizio di una grande area produttiva artigianale e commerciale». La mozione è stata emendata con l’aggiunta, nel testo, del mantenimento della conservatoria.

Per Roberto Milano (Pd) i due enti, però, andrebbero trattati separatamente: «Il tribunale è stato soppresso sulla base di una legge; per la chiusura della conservatoria è solamente un provvedimento interno da correggere. Ma nel programma del nuovo governo c’è il ripristino dei tribunali aboliti? La nostra città un tempo offriva un retroterra favorevole all’insediamento di questi uffici: se vogliamo di nuovo un tribunale dobbiamo sviluppare competenze tecnologiche a partire dal Comune».

Coi piedi per terra Francesco Mazzucco (Difesa e Ripresa): «Questa richiesta ha suscitato molto interesse da parte dei cittadini, ma non illudiamoci: l’Amministrazione non ha potere, si propone e speriamo in bene. La chiusura, all’epoca, ha portato risparmi minimi con costi e disagi sull’intera cittadinanza».

Giorgio Demezzi (Ritrovare Casale) ha ricordato gli anni da sindaco: «I tribunali minori funzionavano bene: Casale aveva una bassissima percentuale di cause arretrate. Mi ricordo bene che in occasione delle elezioni 2014 fui accusato di aver chiuso il tribunale: l’Amministrazione successiva aveva garantito la riapertura perché il governo lo aveva promesso; in realtà poi lo inserì nei beni alienabili. Il 30 giugno 2020 Fratelli d’Italia propose la riapertura dei tribunali: oggi nel programma di governo non si parla assolutamente dei tribunali minori. La storia si ripete: i politici promettono, ma non si ottiene nulla».

Da Fabio Lavagno (Pd) un invito a una vertenza territoriale: «Dobbiamo parlare di ripristino della conservatoria che il mese scorso ha già cessato la propria attività attraverso un atto interno. Sul tribunale ci siamo con lo scetticismo della ragione: dopo una lunga spoliazione di servizi ai cittadini si tratta di convergere seriamente su un piano di una vertenza territoriale. Le manifestazioni, sindaco, le lasci fare a noi: lei è ai tavoli, questa città potrà vantarsi del termine di città solo se questa vertenza verrà fatta su uffici e servizi, sanità e trasporti, ma su questi argomenti non possiamo che riscontrare una certa disattenzione».

L’estensore della mozione, Fabio Botteon (FdI), ha difeso il testo del documento: «Chi lo sapeva all’epoca che oggi sarebbe stato ministro Nordio e sottosegretario un piemontese di FdI? C’è sempre la parola “digitalizzare” e poi in tribunale a Torino non funziona una chiavetta e non si può andare a sentenza dell’Eternit-bis! Non ci illudiamo, ma vogliamo provarci: siamo qua per quello. Non è nostro compito garantire la riapertura, ma provarci. Se non riusciamo ad avere gli standard che la comunità europea ci chiede non esistono tante soluzioni se non riavere i tribunali territoriali».

Per la Lega, con il capogruppo Alberto Drera, è stata positiva l’apertura espressa dal Consiglio «per portare benefici alla cittadinanza»: «Siamo tutti consapevoli che non sarà facile, ma politicamente era necessario un segnale concreto».

La posizione dell’Amministrazione è stata espressa dall’assessore (e avvocato) Giovanni Battista Filiberti: «La chiusura dei tribunali minori fu una scelta unicamente politica. Sono d’accordo con questa mozione, ritengo che l’argomento debba essere tenuto aperto: è coerente tenere l’immobile pronto per una eventuale riapertura. Quello che si può fare è questo, magari questo ministro aprirà scenari imprevedibili e noi dobbiamo essere pronti». E sulla conservatoria: «Abbiamo chiesto di rivedere questa decisione: pretendiamo risposte». 

La mozione è stata approvata all’unanimità.


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