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  • 05 marzo 2025
  • Casale Monferrato

In Germania

“Lo spirito che cura il corpo”: il libro dedicato al beato Novarese

Presentazione giovedì 6 marzo alla Khatolische Universitat di Eichstatt-Ingolstadt

La copertina del libro scritto da Mauro Anselmo

Sarà presentata in Germania giovedì 6 marzo, la prima edizione della biografia “Lo spirito che cura il corpo”, Edizioni CVS, dedicata al beato della nostra città, Luigi Novarese (1914-1984) e pubblicata in lingua tedesca, grazie anche al contributo della Fondazione CRAL e con il patrocinio della Città di Casale. Firmata dal giornalista moncalvese Mauro Anselmo, l’edizione teutonica dal titolo “Il potere curativo della spiritualità. La vita e l’opera di Luigi Novarese”, va ad aggiungersi a quelle polacca e portoghese dando così a Novarese un respiro sempre più internazionale. La presentazione avverrà durante la due giorni di studio che si terranno alla Khatolische Universitat di Eichstatt-Ingolstadt, a pochi chilometri a nord di Monaco di Baviera, giovedì 6 e venerdì 7 marzo. 

Centrale sarà il Convegno Internazionale “Malattia e sofferenza come forza trasformativa? Il significato della spiritualità nella medicina e nell’assistenza”, aperto il pubblico, venerdì 7 marzo, e a cui prenderanno parte anche alcuni casalesi, organizzato dall’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt in collaborazione con diversi enti, fondazioni e associazioni tra cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e i figli spirituali del beato Novarese, i Silenziosi Operai della Croce. Il Convegno vedrà una serie di interventi da parte di esperti internazionali provenienti dal mondo della scienza e della ricerca, della sanità e della pastorale. Un dialogo multidisciplinare fondato sullo scambio di conoscenze ed esperienze, che offrirà un’importante opportunità per affrontare in modo integrato e orientato alla pratica l’obiettivo principale: sostenere al meglio i malati e i sofferenti, accompagnandoli con attenzione e cura lungo il loro cammino. Protagonista il beato della nostra città. Già negli anni ‘60, infatti, Novarese ha influenzato profondamente la medicina, l’assistenza e la pastorale sensibili alla spiritualità, offrendo contributi pionieristici. 

“Ha dimostrato in modo impressionante come la spiritualità e la religiosità possano non solo offrire forza e orientamento nei momenti di crisi, ma anche stimolare la crescita personale e consentire agli individui di riprendere in mano la propria vita e supportare gli altri – spiega il professor Janusz Surzykiewicz, tra gli organizzatori del Convegno, docente presso la Cattedra di Pedagogia Sociale e Sanitaria dell’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt che dal 2023 ha introdotto in sede accademica il pensiero del beato Novarese -. Nonostante i progressi innegabili della medicina moderna, nella cultura occidentale persiste una separazione tra la cura del corpo e quella dell’anima. Questo dualismo, che ha permesso importanti conquiste tecnologiche, ha portato al contempo alla meccanizzazione dell’assistenza, alla disumanizzazione dell’esperienza del paziente e a una profonda solitudine nell’affrontare malattia e morte”.


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