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Nei boschi di Murisengo
Muore d'infarto dopo aver abbattuto un cinghiale
Un settantenne torinese
Lo spavento per esserlo trovato di fronte, la forte emozione per averlo abbattuto oppure solo una tragica fatalità?
Quali di queste tre potrebbe essere la causa della morte di un cacciatore deceduto oggi, sabato 15 ottobre, verso mezzogiorno, durante una battuta di caccia nei boschi di Murisengo?
La vittima è un settantenne del Torinese - del quale non è ancora stata resa nota l'identità - che stava cacciando in compagnia di uno zio, suo coetaneo, con il quale era arrivato stamattina in Monferrato.
Improvvisamente dalla boscaglia è spuntato un cinghiale, il cacciatore gli ha sparato e lo ha colpito, uccidendolo. Poi, mentre si avvicinava all'animale steso al suolo, è crollato rovinosamente a terra privo di conoscenza, colpito da un improvviso malore, quasi certamente un infarto.
Inutili i tentativi di suo zio di rianimarlo: neppure il massaggio cardiaco è servito a nulla.
Attirato dalle invocazioni di aiuto è accorso sul posto anche un consigliere comunale di Murisengo, Roberto Ardito, che con un altro gruppo di cacciatori era impegnato in una battuta di caccia al cinghiale.
Sono stati i cacciatori monferrini a far scattare l'allarme è i soccorsi. Sul posto sono giunti i Carabinieri della locale stazione e il personale del 118 ma per il cacciatore torinese ormai non c'era più nulla da fare.
Profili monferrini
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