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Sabato scorso

Vignale: cittadinanza onoraria all'Arma dei Carabinieri

La cerimonia in piazza del Poplo

Il Comune di Vignale ha conferito, primo ente della Provincia di Alessandria, la venticinquesima Cittadinanza Onoraria all’Arma dei Carabinieri. A ricevere dalle mani del sindaco Tina Corona la targa e la chiave del borgo, il comandante provinciale, colonnello Massimiliano Rocco.

La cerimonia, tenutasi sabato mattina in Piazza del Popolo e salutata dagli alunni delle scuole del paese – l’Infanzia “Callori-Solerio”, la Primaria “Mezzadra” e la Secondaria di Primo Grado “Besso”, ha accolto, fra le autorità convenute, l’Onorevole Enzo Amich, il Prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra, il Consigliere Delegato della Provincia Gian Paolo Lumi e il Comandante della Stazione di Vignale, il Maresciallo Maggiore Massimiliano Faraco che prossimamente assumerà il Comando a Casale.

L’Arma accede a un elenco di vignalesi “ad honorem” di prestigio. In cima svetta l’étoile Luciana Savignano, che inaugurò l’albo d’oro nel 1987: a seguire, figurano illustri personalità del calibro dell’attore Giovanni Storti, del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Genova dal 2012 al 2015 Michele Di Lecce, della giornalista Baba Richerme e di Paolo Massobrio, patron di Golosaria. Da circa due secoli, simbolo in questa comunità di alto senso del dovere, di fedeltà alle Istituzioni dello Stato, per il costante sostegno alla popolazione, per l’impegno nella difesa di ogni forma di legalità e dei valori di convivenza civile, per il buon senso espressi nel controllo del territorio e in occasione di eventi drammatici e calamitosi, si legge nella targa di benemerenza.

La presenza dei Carabinieri sul territorio vignalese retrodata di 180 anni e affonda le sue radici nel 1844. Risalgono, infatti, ai decenni pre-unitari del Regno di Sardegna i due atti, delibera e perizia, che attestano, il giorno 12 febbraio 1844, il completamento dei lavori necessari per concedere l'utilizzo di un edificio di proprietà dell’Ospizio di Ricovero dei Poveri Infermi alla Caserma dei Reali Carabinieri. L'amministrazione della struttura, nelle veci del Parroco Don Giuseppe Goria, del Sindaco Luogotenente Giovanni Domenico Beccaria e di Giuseppe Bruo, anziano fra i reggenti della Parrocchia, deliberò di destinare la casa di proprietà dell'Ospizio a Caserma dei Carabinieri Reali e di nominare un perito, Filippo Pavese, che redigesse un inventario delle "testimoniali di stato". La perizia venne svolta in data 1° maggio 1844 alla presenza dell'Illustrissimo Anibaldi Cavagliere, indicato come Comandante della Luogotenenza dell'Arma nella Provincia di Alessandria.

La Caserma risultava composta al piano terreno da un ufficio e una camera del brigadiere, una stanza di sicurezza e un’analoga di disciplina, una cucina, una “camera a mangiare”, sei camere al piano superiore e, ancora, al piano terreno e corte, un pozzo in matura coperto con carrucola e cisterna. Lo studioso locale Carlo Ferraris discusse nel suo volume “Vignale dal Settecento ai giorni nostri” l’originaria ubicazione della Caserma: nel paragrafo dedicato al medico condotto assunto nel 1867 dall’Amministrazione Comunale, sono richiamati il carcere mandamentale e la Caserma dei Carabinieri presenti nel territorio vignalese. Quest’ultima, inizialmente comandata da un Brigadiere e poi da un Maresciallo, si trasferì nel 1994 dalla sede di Via Bergamaschino a quella di Via Cantamessa. 

Da oltre 200 anni i Carabinieri sostengono la Nazione, da oltre 170 hanno contribuito alla storia e allo sviluppo del territorio vignalese – ha sottolineato il Sindaco Corona - La nostra Stazione, oggi sotto il comando del Maresciallo Maggiore Massimiliano Faraco, significa per la nostra Comunità e per i Comuni vicini un punto di riferimento per la sicurezza e il sostegno nei momenti difficili, come nella recente pandemia che ha visto i valorosi agenti da un lato sostenere i bisognosi e dall'altro far rispettare e comprendere il susseguirsi di norme emesse per superare la drammatica criticità del periodo.

Alla Cerimonia, durante la quale sono stati intonati ed eseguiti il Canto degli Italiani, la Fedelissima Marcia d’Ordinanza, che accompagna i momenti e le ricorrenze più solenni dell’Arma dal 1929, e la Parata degli Eroi, è seguito il taglio del nastro dell’esposizione, nel Giardino e nel salone di ingresso di Palazzo Callori, l’esposizione di auto e di uniformi d’epoca realizzata dal Comune in sinergia con il Maresciallo Maggiore Faraco. La flotta di veicoli allestita fino a questa domenica ha compreso una Fiat Balilla 1933 per gli spostamenti ufficiali, un’Alfa Romeo 1971 con equipaggi e dettagli originali, la Jeep Renegade fuoristrada in uso dalle Forze della Stazione di Vignale e l’Alfa Romeo Giulia in dotazione al nucleo Radiomobile di Casale, blindata con dispositivi per velocità, protezione ed equipaggiamento da intervento 112. Lato collezione dei cimeli dell’Arma, sono entrate a Palazzo Callori le uniformi storiche risalenti all’epoca dei Carabinieri Reali, Grand’Uniformi tra le quali una del periodo umbertino del 1877, un’uniforme da Zaptiè eritreo (militari indigeni arruolati in Eritrea per implementare l’organico della Compagnia dei Carabinieri d’Africa), un’uniforme da appuntato musicante trombettiere e due per ufficiali dello Squadrone Carabinieri Guardie del Re e un corredo da Colonnello Comandante adoperato nella Campagna di Libia del 1911-12. All’antico “guardaroba” d’ordinanza, la retrospettiva ha, infine, affiancato le sciabole, un elmo da Reggimento Corazzieri e una bardatura da sella.


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Carlotta Prete

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