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Perché in Consiglio comunale si discute di aria fritta?

Scrivo da semplice cittadino uscito perplesso per aver assistito al consiglio comunale del 25 novembre. Il consiglio comunale è iniziato dopo le 21,35 ed è terminato alle 0.05 circa, 2 ore e mezza sì e no in cui si è dibattuto di argomenti, ovviamente dal mio punto di vista, di scarsa rilevanza per gli interessi della città nel senso che li si potevano votare in 5 minuti, ordini del giorno o interrogazioni pienamente condivisibili o oramai superati. Sono amareggiato e purtroppo mi rendo conto di aver perso il mio tempo sperando che si discutesse di proposte importanti per la città e trovo giusto informare chi non era presente di quanto è accaduto: si è approvata con relativa discussione, dichiarazione di voto ecc. l’accettazione di una eredità ( … e ci mancherebbe ancora che la si fosse rifiutata !!!). Si è approvata la convenzione tra Comune ed Asl per la gestione dei servizi sociali (e come si poteva non approvare all’unanimità una delle poche cose che ancora funzionano a Casale Monferrato!!!). L’interrogazione sulle volanti della polizia senza benzina è stata per fortuna ritirata perché presentata più di 2 mesi fa e ad oggi la benzina è stata trovata… è stata votata anche all’unanimità l’intitolazione della sede universitaria alla dott.ssa Tere Cerutti ( beh, ogni casalese avrebbe votato subito per il sì!), è stato approvato anche il nuovo Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria, così come è stata data una risposta adeguata ma anche questa oramai superata all’interrogazione su ritardi di pagamento bollette ad AMC Energia da parte di alcuni amministratori di condominio….ma allora dove sta il problema? Il problema è che si perde troppo tempo in discussioni stucchevoli, filosofiche o polemicamente di parte politica. Come si fa a discutere ora di interrogazioni presentate 2 mesi fa! I punti sopraccitati potevano essere discussi ed approvati in un’ora, un‘ora e 30 minuti max. (ma a cosa servono allora le commissioni ? ), ci sarebbe stato in questo modo il tempo per parlare anche della mozione a sostegno del Commercio Casalese e magari anche di quella sulla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, oppure del potenziamento dell’ospedale o della crisi del lavoro e della proposta di innovazione, dell’archivio di stato ecc. ecc. Che fare allora? Nell’interesse e nel rispetto di tutti i cittadini (anche di quelli già presenti in aula consigliare alle ore 21) credo che il Consiglio Comunale debba iniziare puntualmente o al massimo alle ore 21,10 e non alle 21,35/40 …credo che vadano evitate ripetizioni, letture di documenti che, nel vivo del dibattito, non hanno né capo né coda,capisco che ogni consigliere abbia il diritto ( sono lì apposta!) di esprimere un proprio parere ma se si finisce di ripetere cose già dette da altri o dibattere sulle motivazioni o utilità della cremazione o della conservazione delle ceneri credo che non si vada da nessuna parte. Nel mese di novembre c’è stato 1 solo consiglio comunale(il prossimo si terrà il 30) , da cittadino, raccogliendo i commenti di altri semplici cittadini seduti dietro di me desidero invitare tutto il Consiglio Comunale a lavorare concretamente negli interessi della città e dei suoi abitanti. La situazione economica, lavorativa, sociale è drammatica e bisogna trovare tutti insieme soluzioni praticabili in tempi brevi ed adeguati altrimenti la nostra città è destinata a continuare il declino irreversibile iniziato già da tempo. Si era parlato di rendere veramente pubbliche le sedute del consiglio comunale ma non solo per le 20 persone che hanno il coraggio di presentarsi in aula, è necessario che si rendano disponibili come in migliaia di altri comuni anche a noi vicini,collegamenti audiovisivi ( o via radio o internet ). Vogliamo che TUTTI i cittadini casalesi possano ascoltare e valutare quanto viene discusso in Consiglio Comunale, è un diritto di tutti e costa poche centinaia di euro. Credo che con un Consiglio Comunale divulgato e udito da qualche migliaio di casalesi tutti ne avremmo da guadagnare, penso che per questo atto di democrazia molti di noi sarebbero disponibili a rinunciare persino anche a qualche luminaria natalizia o albero sintetico.

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Michele Castagnone

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