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Il sindaco Demezzi risponde alla lettera aperta sulla Consulta territoriale

Egregio Signor Sobrero, ho letto con attenzione la sua lettera con le osservazioni sulla consulta per il territorio. Tralasciando i contenuti chiaramente polemici e politici desidero darle una risposta sul merito della consulta. Dal momento che Lei ha fatto parte per molti anni del Consiglio di Circoscrizione di Porta Milano-Borgo Ala dovrebbe anche sapere che il nuovo ordinamento istituzionale degli enti locali non prevede più il soggetto delle Circoscrizioni quali organismi di partecipazione, di consultazione e di gestione di servizi di base. Avremmo potuto serenamente attenerci a questa disposizione nel pieno rispetto delle direttive nazionali. Ma così non è stato. Già in fase di campagna elettorale avevamo dichiarato la nostra determinazione a voler costruire una politica attiva nei confronti delle frazioni che, ad eccezione di Oltreponte a loro equiparata perché fisicamente distaccata dal centro storico, non sono quartieri cittadini ma conglomerati distaccati dal nucleo centrale. Queste frazioni hanno tutte un’identità “rurale” che orgogliosamente vogliono mantenere e alla quale non vogliono rinunciare per diventare un tutt’uno con la “città”. Proprio per non isolarle dal contesto urbano abbiamo ritenuto opportuno tutelarle assicurando loro quei servizi primari che la città offre in termini di connessioni (trasporti, reti telematiche) e di servizi alle famiglie pur salvaguardando quelle loro identità (feste patronali, eventi tipici dei luoghi, centri sportivi, ecc…) che non possono e non devono essere persi. Vogliamo instaurare con loro una politica attiva, di dialogo e di giusto confronto, che sia in grado di fornire loro quelle garanzie che a stento o per niente sono riuscite ad avere dalle precedenti amministrazioni. Gli abitanti degli altri quartieri da Lei citati sono da noi considerati parte integrante della centro urbano e in quanto tali inscindibilmente legati alla vita della Città e quindi parimenti tutelati e garantiti da questa amministrazione nella sua globalità, compresi anche tutti i Consiglieri siano essi di maggioranza che di minoranza. Personalmente e con me tutti i colleghi di Giunta non ci siamo mai rifiutati di accogliere quotidianamente cittadini che vengono ad esporci i loro problemi ai quali cerchiamo sempre di dare una risposta senza mai aver chiesto le loro preferenze elettorali. Questo è e deve essere il servizio che noi diamo ai cittadini siano essi residenti a Porta Milano o alla Roncaglia. Il meglio del suo fuoco di sbarramento lo riserva ai criteri di rappresentatività nella consulta territoriale. Ed anche in questo caso le rispondo con toni pacati. Fermo restando ancora una volta che questa consulta avremmo anche potuto anche non proporla, in nome di quella democrazia a Lei ma anche a noi tanto cara, abbiamo proposto di attuarla e gestirla con un regolamento che è stato approvato in prima istanza dalla riunione dei Capi Gruppo e successivamente dal Consiglio Comunale. La scelta di limitare a tre il numero di rappresentanti per frazione è dettata dalla necessità non solo di limitare i componenti di una Consulta, ma soprattutto di poterli ascoltare ed instaurare con loro un rapporto collaborativo. Altrimenti la Consulta assumerebbe le caratteristiche di un’assemblea popolare. In base al numero delle adesioni ad oggi pervenute, la partecipazione popolare non sembra essere così elevata e quindi la sua e la nostra democrazia non sembra correre rischi. Come altre scelte significative anche quella del criterio per identificare i tre membri sarà discussa in sede di riunione dei Capi Gruppo. Se Lei va a rileggersi l’avviso per la presentazione delle domande di partecipazione alla consulta territoriale troverà anche scritto che “trattandosi di consulta di nuova istituzione e non intendendo disperdere le esperienze maturate in vigenza delle circoscrizioni comunali, in fase di esame delle candidature, sarà valutata positivamente la pregressa esperienza di consigliere di circoscrizione”. Non so se dopo queste spiegazioni Lei resterà dell’idea che “in qualsiasi modo siano nominati i tre rappresentanti delle frazioni, la democrazia, la partecipazione popolare è stata chiusa fuori dalla porta”. Io ritengo che rispetto al passato si sia aperto non una porta ma un cancello e se tanti sono i problemi che tutt’ora affliggono i nostri concittadini tali da creare intasamenti e congestioni, ebbene mi lasci dire che questo ed altri cancelli andavano aperti prima, molto tempo prima.

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