Nella trasmissione “l”infedele”, il sindaco di Casale ha insegnato a mezza Italia che la transazione Eternit è una ammissione implicita della colpa del signor Eternit. Potrebbe esserlo se il miliardario lo chiamasse risarcimento danni, ma lui e i suoi avvocati la chiamano liberalità. Come si legge nella lettera della Becon AG “intendono favorire interventi di natura sociale ed etica e iniziative si sviluppo socio-economico in favore della comunità casalese”. Sempre nella stessa lettera “...Stephan Schmidheiny e le società già riferibili al gruppo svizzero Eternit, tra cui la scrivente Becon AG, negano nel procedimento penale qualsiasi responsabilità in ordine a quanto sopra sia in capo a Stephan Schmidheiny e sia in capo alle altre società del gruppo Eternit...”
Il signor Eternit non ammette alcuna colpa. Il signore dell’amianto vuole che ci togliamo per sempre fuori dai processi contro di lui e ci paga per farlo. Evidentemente gli diamo molto fastidio, se per buttarci via ci offre 18 milioni, comprensive di tutte le spese legali. La fretta del signore in questione è spiegata dall’impellente bisogno di presentarsi in giudizio il 13 febbraio 2012 potendo affermare che il comune di Casale non è più tra le parti civili. Come ammette anche l’avvocato del comune, nei successivi gradi di giudizio otterrà una condanna più lieve e magari potrebbe essere assolto, se il comune con 1800 morti e che ha subìto un danno enorme di immagine, sparirà dal processo penale.
La boria di questo individuo arricchitosi con i cadaveri della nostra gente, si può vedere anche dalla leggerezza con cui i suoi avvocati non si degnano di modificare nemmeno la data dell’ultimatum: che significato ha la scadenza 31/12/2011 su una lettera inviata il 19/01/2012? Il sindaco di Casale, faccia la cosa giusta: prenda quel foglio e quello con la data corretta e li bruci in piazza, davanti a tutti. Dimostri al miliardario filantropo che i cittadini di Casale non sono dei morti di fame. Noi casalesi moriamo per l’amianto che il vento ha continuato a trasportare ovunque, anche dopo che lo stabilimento è stato dismesso, perchè il signor Eternit ha lasciato i sacchi di polverino d’amianto rotti, abbandonati all’aperto, sparsi nel cortile dello stabilimento.