Assegnato il premio dell'Istituto "Borsellino"

Il riconoscimento a Pier Giorgio Manfredi e Giovanni Bosco

Giovanni Bosco premiato dal preside Maurizio Carandini

di Massimo Castellaro

Sono stati minuti intensi e significativi quelli vissuti mercoledì mattina nella palestra della sede centrale del comprensivo Borsellino in occasione dell’assegnazione della prima edizione del premio che mutua il nome dagli intestatari dell’istituto a due personaggi molto noti.

Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, il dirigente Maurizio Carandini ha consegnato le targhe al genero di Pier Giorgio Manfredi, impossibilitato a partecipare per motivi di salute, e a Giovanni Bosco. Piergiorgio Manfredi, valenzano classe 1934, ragioniere per anni impiegato in una primaria azienda orafa cittadina, da sempre impegnato in politica.

“Uomo allegro, sorridente sempre disposto al dialogo e alla mediazione ed estremamente disponibile all’ascolto dei problemi altrui senza preconcetti. La scuola era la sua seconda casa” si legge nel testo della motivazione del premio che ricorda come Manfredi sia stato tra i fondatori del Jazz Club di Valenza e fondatore dell’Unitre ma anche testimone oculare di fatti storici importanti quanto tragici quali l’assassinio della Banda Lenti e la morte di don Pietro Battegazzore nei pressi di Cervinia, amante della montagna e sostenitore del Cai.

Giovanni Bosco, casalese classe 1933, ha svolto la sua attività di orafo presso Prete Livio, Lenti & Bonicelli, Gervaso & Rossetti, Ronza & Gaudino, F.lli Lombardi e la ditta che ha portato il suo nome, la Bosco srl; da sempre impegnato in politica, è stato assessore e vice sindaco a Valenza oltre che presidente della sezione valenzana ‘don Andrea Gallo’ dell’Anpi. “Uomo del fare che ha dedicato e dedica ancora oggi tempo e risorse per i giovani delle scuole della nostra provincia e in particolare di Valenza” recita in questo caso la motivazione.