S. Rita: un sagrato che richiama il “Paradiso” (e vicino un 'aeroporto')
-Il "Viaggio" in mediacenter
Ricordo bene il giorno dell’inaugurazione della mostra intitolata “Uno spazio chiamato Paradiso. Un percorso fotografico per i Sagrati del Monferrato”, ospitata nel Seminario Vescovile di Casale dal 13 maggio al 2 giugno 2005. Fu realizzata con l’ausilio di don Renato Dalla Costa, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Casale, da un gruppo di architetti guidati dalla casalese Rosa Maria Cappa.
Il gruppo di lavoro si attivò nella ricerca, nella redazione dei testi e nella elaborazione delle immagini, oltre che nell’allestimento del percorso fotografico per far conoscere i sagrati di alcune chiese del Monferrato.
Nella presentazione del catalogo il compianto vescovo di Casale mons. Germano Zaccheo ne chiariva il significato profondo con queste parole: «Il “logo” di questa mostra è di rara suggestione. Tutti lo intuiscono: tutto è sagrato, attorno alla chiesa, perché sagrato è il mondo e la Chiesa ne è come il lievito, il sale, o, forse, la città sul monte che dà senso al paesaggio» .
E poco dopo aggiunge: «Chiesa e mondo: ecco un binomio tutto da approfondire. E il sagrato ne è come la sigla. Il mondo infatti è l’uomo che vive, ma l’uomo, da sempre, vuol aprire i suoi orizzonti al trascendente: anche ad un “Altrove”. E spesso se lo costruisce splendido e solenne. Così dal sagrato della sua vita ordinaria (famiglia, patria, lavoro), l’uomo anela ad andare oltre, con animo naturalmente religioso, così che nei luoghi del suo vivere edifica templi e consacra spazi».
Subito incuriosito dalla chiesetta che domina il paesaggio circostante, ricordo di aver sfogliato il libro “Chiese extraurbane della diocesi di Casale Monferrato” di Carlo Aletto.
Questa la scheda relativa: «Cappelletta dei Rollini (S. Rita): in posizione panoramica, 200 metri ad ovest di Rollini (dial. i Rulin), presso un vecchio pozzo della cava di calcare Pozzetto. Piccola costruzione di inizio Novecento, in mattoni tornati a vista per il distacco dell’intonaco. L’entrata è sopraelevata e priva di scalinata. Tetto arcuato; campaniletto a vela posteriore sormontato da una statuetta della Madonna col Bambino (la Madonna è acefala). All’interno, entro una nicchia posta sopra il piccolo altare, c’è un’altra statuetta della Madonna col Bambino e a lato un quadretto con S. Lorenzo».
Da allora molte cose sono cambiate in quella che gli studi geologici indicavano come la zona più ricca di banchi calcarei, tutti rilevati in modo completo dall’ing. Luigi Lovari (1912) per l’incremento dell’industria del cemento che stava assumendo una grande importanza. Ora è giunto il momento di far visita, con la solerte guida di Alberto Marello, a questo suggestivo angolo di Monferrato, luogo di lavoro e di fede.
Dionigi Roggero
424-continua, in preparazione Valenza e Ozzano (casa Braccio)
L'AEROPORTO DI ROLLINI (C'E' DAVVERO)
Appuntamento ai Rollini con Alberto Marello per la visita alla chiesetta di Santa Rita: ci aveva sempre intrigato dalla prima volta che l’avevamo notata sulla copertina di un libretto dell’amica Rosella Cappa. Scendendo incontriamo Antonio Costanzo, insegnante in pensione, di Villanova che sta lavorando nella casa di campagna.
Altro incontro: salutiamo Aldo Gabbiano non dimenticato titolista de Il Monferrato a Villanova.
Più avanti, lasciate le case per la valle, ci stupisce subito una aviosuperficie con le luci laterali e quelle di fine pista realizzata (siamo in comune di Ozzano) da un torinese-rollinese, il dentista Giorgio Calvo, in cemento (al casalese aeroporto Cappa basterebbe l’asfalto ma forse siamo sulla strada buona...). Dal suo cantiere è stato ricavato un piccolo lago (si affianca a uno già esistente). Diamo ragione a Marello e al suo incipit in alcuni servizi filmati per il nostro sito "Dall'aeroporto dei Rollini...."
Il panorama (la giornata ci favorisce) è stupendo, da Treville a Cereseto, a Crea, Camino, Trino fino alla centrale di Leri Cavour.
Resta a ricordo delle cave un pozzetto di aerazione che oggi sostiene la manica a vento.
Arriviamo alla chiesetta di Santa Rita (in comune di Pontestura) intorno ci sono lavori per il ripristino del sagrato. L’ingresso è al primo piano. Nel prato ecco orme di cinghiali. Marello ricorda che da piccolo qui aveva la base la sua banda contro quella dei Quarti di Pontestura, mentre quelli di Dionigi eran alleati di Rollini.
Un faro arancione illumina la statua della Madonna restaurata. Forse a memoria di quell'effigie che, ci dicono, venne trovata proprio in questo terreno, la chiesa sarebbe un edificio votivo a ricordo di quel reperto, dicono anche che da allora la zona sia preservata dal maltempo.
La chiesa, ora sconsacrata, è sorta all’inizio del Novecento, vicino a una cava cementifera.
Torniamo, stop per una breve visita agli affreschi di casa Marello, restaurati da Trabellio.
Ritorno in redazione ma un giorno voleremo fin qui... Telefoniamo apposta a Bragato quasi nostro pilota personale.
Luigi Angelino
FOTO. Rollini, a sinistra la chiesetta sulla valle; particolare della statua della Madonna dopo il restauro (la testa è più grande?) nell'ultima foto quello (striscia al centro) che Marello ha sempre definito nei suoi servizi l'aeroporto di Rollini
MEDIACENTER. In mediacenter (sito Il Monferrato.it) servizio di Alberto Marello su questo Viaggio d'autore