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Il giovane data manager racconta la sua esperienza da “borsista”

«Il primo lavoro a contatto con la ricerca? Un’occasione da non perdere»

Parla Gabriel Corbo, ricercatore del Dairi

«La prima esperienza lavorativa a contatto con le attività di ricerca del Dairi, il Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, rappresenta una grande opportunità. Lo sa bene Gabriel Corbo che, dopo essersi aggiudicato una delle borse di studio attivate grazie alle donazioni a Solidal per la Ricerca, da quasi due anni affianca i professionisti dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Alessandria (Aou Al) con il ruolo di data manager. La grande generosità dei donatori permette infatti a giovani figure professionali di dedicarsi esclusivamente alla ricerca». Lo annuncia l'Aou Al.

«Mentre stavo frequentando il corso di laurea in Scienze Biologiche all’Università del Piemonte Orientale (UPO) sono venuto a conoscenza del Dairi, dove ho deciso inizialmente di svolgere lo stage. Una volta laureatomi ho voluto provare a partecipare ai bandi per le borse di studio per poter continuare a lavorare all’interno del Dipartimento», dice Corbo.

A settembre 2023 inizia la sua seconda avventura che nel tempo si è ancor più consolidata: «Svolgiamo un compito molto importante in quanto seguiamo la gestione passo a passo degli studi clinici, sia quelli osservazionali che quelli interventistici».

Proprio quest’aspetto è quello che più l’ha sorpreso e che più contraddistingue l’attività di ricerca all’interno del Dairi: «In quanto data manager abbiamo un rapporto davvero stretto con i professionisti clinici, il fatto di potergli essere così tanto d’aiuto è l’aspetto che più mi affascina. Così come il contatto quotidiano con una grande varietà di figure professionali con le quali mi interfaccio continuamente e che stimolano la mia curiosità».

La ricerca, oltre a essere stella polare nel percorso verso il riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), è un bene comune, e rappresenta un progresso continuo per tutta la comunità: «Ricerca vuol dire progredire la conoscenza su varie patologie ma soprattutto regalare una speranza ai pazienti - racconta il dottor Corbo - Un’esperienza lavorativa come questa, a 24 anni, credo sia fondamentale per la formazione delle figure professionali di domani. Ho avuto l’occasione giusta e ho colto la palla al balzo».

E non ha dubbi sul significativo contributo che queste borse di studio possono dare alle attività di ricerca del DAIRI: «Sto avendo anche la grande possibilità di frequentare il master di I livello per Data Management e Coordinamento delle Sperimentazioni Cliniche del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’UPO in collaborazione con l’AOU AL. Noi giovani abbiamo grande energia, voglia di conoscere e di interagire con persone più esperte di noi. Non vediamo l’ora di dare il nostro apporto arricchendo ogni giorno di più la nostra formazione».


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