Giugno 2017 - I Monferratini alla Crociera dei Fiordi con la Costa Favolosa “Le Terre dei Vichinghi” - Bergen, anseatica, il trenino di Kristiansand e Aahrus, capitale della cultura
Chi avrebbe mai detto che mi sarei trovato a guardare la famosa Sirenetta di Copenhagen insieme a cento casalesi... E' uno dei tanti meriti della crociera 'Il Monferrato-Stat' con doppia partenza, mercoledì in pullman e venerdì (9 giugno) in aereo titolo ufficiale 'Le terre dei Vichinghi',in un clima di festosa partecipazione.
Entriamo in cronaca diretta. Alle 9 di venerdì 9 giugno partenza da Casale, piazzale Pia, stop fotografico a Vercelli di fronte a Sant'Andrea, poi diretti veloci alla Malpensa e imbarco senza problemi su volo Neos.
ROSTOCK
Dopo meno di due ore (549 miglia) arrivo all'aeroporto 'Laage' di Rostock in Germania (Macleburgo), non grande impreziositio da grandi modelli di aerei d'epoca e non; Rostock si fregia del titolo di città anseatica (lega medievale) ma è anche è un importante porto del Baltico e , primo in Germania per le crociere e infatti ci imbarchiamo sulla Costa Favolosa a Warnemunde, un borgo rinomato per la sua bellissima spiaggia bianca e per gli aquiloni che volano nel cielo, La Favolosa: trecento metri in banchina, fa la sua figura.
Ci ricongiungiamo con i crocieristi bis, quelli – guidati da Silvia Anfosso- che erano partiti da Casale mercoledì in bus e hanno ancora negli occhi le bellezze di Norimberga e Magdeburgo.
Con Simona Pia, Samantha Badino e Silvia Anfosso ci presentiamo subito al ponte tre al guest relation manager Massimo Massa, figura chiave della nave (un po' come una volta il commissario di bordo) per programmare le prossime attività sulla nave (caccia al tesoro, auguri di compleanno e anniversario di matrimonio, brindisi col comandante Carmine Maddaloni, trasmissione delle notizie e foto dalla nave, di ritorno il giornale...).
In cabina troviamo il primo To-day (Notiziario giornaliero) personalizzato (fa piacere vedere il logo del Monferrato, che brillerà sui tavoli, sui bus...).
Alla sera cena a uno dei ristoranti della nave, su due piani, Duca d'Orleans (panoramico, il sole non tramonta mai, si fa per dire) il menù è a tema la Puglia, per la cronaca poi sarà la volta della Liguria (la cena è alle 18,15, sforiamo). Segue il teatro (struttura a tre piani) con spettacoli di livello.
COPENHAGEN SIRENETTA SUGLI SCOGLI
Dalla Germania alla Danimarca e -siamo a sabato 10- ecco una bella escursione (guida Maria, autista Pietro, così abbiamo tradotto dei nomi più difficili) nella capitale Copenhagen.
Immancabile la prima sosta alla Sirenetta di Hans Crristian Andersen, è seduta sul suo scoglio dal 1913, è diventata il simbolo del paese e anche un parafulmine tant'è che l'ultima volta che è stata capitozzata -ci dice la guida-lo stato nel restaurarla l'ha imbottita di cemento. Riusciamo a convincere un gruppo di casalesi a scendere sugli scogli per fare una foto a fianco della statua; gli amici Pietro Picollo e Maria Luisa Riva preferiscono l'immagine dal parapetto.
Bella città questa capitale, ordinata, silenziosa, poche auto e tante bici con la precedenza. Avanguardia nel design, lo si vede dai negozi. Attenta al sociale e ai diritti civili, nella piazza principale si protesta contro la guerra e si chiede l'uscita del paese dalla Nato, molte contestatrici al femminile sottolineano la contestazione in abito adamitico (cum cellulite).
FONTANA E SEGWAY
Bene, per noi un tour in bus (che spettacolo le giostre del Tivoli) con prima tappa alla fontana dal nome difficile Gefionspringvandet: raffigura la leggenda della nascita della Zelanda (ovvero l'isola su cui si trova Copenaghen). La leggenda narra che Gefjun avesse chiesto al re di Svezia della terra e che questi le avesse promesso un regno grande quanto quello che sarebbe riuscita ad arare in una notte, allora la donna non esitò a trasformare i suoi figli in buoi e ciò che ottenne alla fine fu appunto la Zelanda. La statua della fontana rappresenta Gefjun che sprona i figli trasformati in buoi a lavorare; acqua e movimento accentuati anche dai turisti su quelle due ruote (segway, Il nome deriva dall'omofono "segue", che in inglese significa "passaggio liscio") che ci attraggono dalla prima volta che li vedemmo pilotati da donne arabe nella piazza dell'orologio di Praga.
SOLDATINI DI PIOMBO
Poi attraverso Amaliehaven alla piazza di Amalierburg; Amaliehaven è famoso per le sue fontane e la sua suggestiva vista sul mare di Copenaghen (dove su due barconi si sta giocando a carte e bevendo birra), un giardino ideato dall'architetto belga Jean Delogne mentre le fontane e le statue presenti sono state realizzate da Arnaldo Pomodoro.
Dall'ultima fontana attraversiamo la strada ed eccoci nel complesso di Amalierburg il che vuol dire quattro residenze reali (e dove Maria Grazia da Palazzolo finisce con foto su fb per essersi avvicinata troppo a una guardia, quella col colbacco di pelo d’orso che a tutti ricordano i soldatini di piombo della favola di Andersen). C'è anche una (discreta) troupe televisiva. Al centro della piazza spicca il monumento equestre di Federico V (di Saly 1754-71) sotto il quale facciamo la foto di gruppo.
ARAZZI SULL'ISOLA DEL POTERE
Quindi lunga sosta a Christianborg sull'isola del potere perché è la sede delle più importanti istituzioni danesi. Più precisamente, il palazzo di Christiansborg (austero, alta torre con guglia in rame, manifestantipacifisti all'entrata) ospita: il Parlamento (Folketing), la Corte suprema e gli uffici del Governo (ala meridionale e orientale), oltre alle sale di rappresentanza degli ex appartamenti reali (ala settentrionale).
Il maniero raccoglie -le visitiamo- le collezioni di corte, strepitoso alla Riddersalen, sala dei cavalieri, quaranta metri, un ciclo di diciasette arazzi (Gobelin) con la storia del paese che inizia, ovviamente, dai Vichinghi.
Per i monferratini pranzo al sacco nei giardini reali ricchi di fiori esotici e... piccioni cui i coniugi Coltello devolvono il dolce attirando una 'nivola' di volatili. Per loro esce anche un bel sole.
FONTANA DEL DRAGO
Invece del caffè passeggiata fino alla Radhuspladsen (Piazza del Municipio) è considerata il punto chilometrico zero della Danimarca, nonché luogo nevralgico di Copenaghen.
La Radhuspladsen, con la sua fontana del drago, in bronzo del 1901, opera di Thorvald Bindesboll e Joakim Skovgaard, è dominata dall’imponente Municipio (Radhuset), da cui prende il nome, costruzione eretta tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 con forme volutamente ispirate al Palazzo pubblico di Siena(sarà). E' affiancato dalla possente torre Municipale (Radhustarnet) alta più di 100 metri con orologio e guglia campanaria . La Radhuspladesen è il punto d’inizio della famosa via pedonale Strøget, lunga quasi due chilometri (la più lunga in Europa), che arriva fino a Kongens Nytorv, davanti al canale di Nyhavn, no shopping, il bus per la nave è puntuale.
TANTI AUGURI
Alla sera a cena, il tema è ligure, primi 'Tanti auguri' dallo staff (nel quale è entrato l'amministratore delegato del Monferrato Emanuele Giachino) con torta e coro multietnico, in questo caso festa di compleanno a Luisa Martinotti di Coniolo e a Rossella Angelino di Casale.
Mentre si cena la nave entra nello stretto di Helsingor, famoso per il castello di Amleto poi procede per rotta Nord.
La navigazione di domenica è piacevolemente ravvivata da una caccia al tesoro ideata dalle terribili ragazze del gruppo Stat Simona, Samanta, Silvia (detta Silvietta) e il primo premio va al team tutto femminile Maria Rosa Bifalchi,Natalia Garelli, Lucia.Vacca, Giulia Gatti e Giovanna Santolli.
Alla sera per i tanti auguri anniversario (45) per Silvio Garlando e Maria Rosa Bifalchi; per il compleanno torta a una affezionata lettrice di Valmadonna, Norma Barberis. E' giusto dire che i coniugi Picollo con 45 anni e mezzo batteranno poi i Garlando.
FIORDO E NUVOLE-CLAUDIA (FABBRO) BRAVA GUIDA DA TRENTO
All'info point serale Samantha (Badino) sul tabellone Monferrato-Stat (quello di fronte a due grandi statue bianche indiane) domenica per lunedì scrive: 'si consigliano abiti invernali' per l'escursione ai fiordi (mentre fuori cala la nebbia e la nave emette la sirena intermittente, ci ricorda Salgari e Testa di Pietra quando suonava il corno appunto anti nebbia), per fortuna non ce ne sarà (del tutto) bisogno anche se vediamo quasi la neve ai millecinquecento metri di Dalsnibba e siamo partiti dalla pietra delle vergini di Hellesylt, usata per controllare se la candidata al matrimonio era incinta, come spiega la guida che citiamo: Claudia Fabbro da Trento, per l'allegria che ha saputo infondere a 73 casalesi su bus a due piani tra nuvole, gallerie strettissime, strade a zig zag, ghiacciai, laghi che si spezzano tipo pack (acqua super azzurra) e cascate.
Ricorderemo anche (per le vetrate sul lago ghicciato) il pranzo a un rifugio a quota 1.030 (si chiama Dyiupvassyhtta).
Durante il viaggio stop a uno store che lascia intravedere un piccolo museo naturalistico (a pagamento, non incluso nel ticket tour, per inciso quasi ovunque accettano l'euro ma danno il resto in corone). Si tratta del "Jostedalsbreen National park Center", siamo nella valle di Stryn. permette di ammirare la vastità, nonché bellezza, del lago Oppstrynvatnet, giusto in fronte all'edificio.
Cerchiamo di leggere anche un cartello plurilingue (italiano zero) con cartina, ricorda Lo Jostedalsbreen (in norvegese "ghiacciaio della Jostedal") a nord del Sognefjord, il fiordo più lungo del Paese.nord del Sognefjord, il fiordo più lungo del paese; Lo Jostedalsbreen ha una cinquantina di bracci glaciali, i più importanti dei quali sono il Nigardsbreen e il Tunsbergdalsbreen nella Jostedal, il Briksdalsbreen presso Olden, il Bøyabreen vicino a Fjærland, il Kjenndalsbreen e il Tindefjellbreen vicino a Loen, e l'Austerdalsbreen.
IN BICI
C'è anche chi si fa un po' di fiordi in bici sfoggiando le mantelline anti pioggia che la Stat ha regalato a tutti.
Un paesaggio comunque fantastico che si ripete a bordo nave quando la Favolosa ripercorre il fiordo (Geiranger, Norvegia, patrimonio Unesco) e così mentre si cena -la luce notturna qui, lo ripetiamo, è per noi insolita- si fa dai vetri la conta delle cascate che arrivano dai ghiacciai (del Pretendente, delle Sette sorelle, del Velo da sposa...).
La cena è quella di lunedì (finiamo con la pastiera, ci adattiamo, non è quella di Antonietta ma ci ricorda Maiori), i tanti auguri sono per Marta Merigo di Vercelli ed Emanuela Spaggiani di Piacenza.
Alle 22,45 si entra in mare aperto e si balla un poco, per la precisione ecco i dati dal video in cabina: velocità 20 nodi, vento 36,5 nodi, umidità 94,5%, temperatura 11,2°.
BERGEN
Martedì, alle 4 (crediamo sulla parola del To Day) la nave fa il suo ingresso nel fiordo di Hyelte, quello di Bergen dove attracca alle 8, Bergen è un altro patrimonio Unesco (faremo il gemellaggio con Crea e gli infernot...).
IN FUNICOLARE
Parte la escursione omaggio agli abbonati del Monferrato riuscirà benissimo complice, lo diciamo subito, lo strepitoso panorama che ammiriamo dalla vetta del monte Floien: sotto ecco la città con se sue casette ancora molte in legno nonostante gli incendi e, guardando ad Ovest, gli arcipelaghi del mare del Nord. La cima si raggiunge da una funicolare (coda, nonostante ogni cabina porti sessanta persone).
Il cassiere al negozio di souvenir è uno studente di Torino; aumento la mia collezione di cappellini.
CHIESA NEL BOSCO
Complice del successo anche una passeggiata in un folto bosco, da presepe alla chiesa di Fantoft Stavkirke (profumo di legno), del 1150. Curiosità: i Casalesi viaggiano su due bus e i grupponi si incontrano proprio a metà bosco. Abbracci (e foto). La chiesa era stata inizialmente costruita a Fortun, un villaggio all'interno del Sognefjord attorno al 1150. Nel XIX secolo venne risparmiata dalla demolizione come altre centinaia di stavkirke in Norvegia. La chiesa venne acquistata dal console Gade e salvata spostandola (dopo essere stata smontata) dove si trova attualmente nel 1883.
MUSICA DI GRIEG, GRAZIE A NICOLETTA
Ma non bisogna dimentica il quartiere di Bryggen quello più famoso di Bergen che si affaccia sul porto dopo un intrico di casette antiche tipo Ricetto di Candelo. Non mancano cose strane come il monumento allo stocafisso o i mascheroni sopra strane griglie che fanno la gioia di un gruppo di scolaretti in divisa colorata.
La guida, Nicoletta Muscas da Cagliari, ci spiega tutto benissimo alta su un pilone. Ci aveva introdotto alla atmosfera del luogo facendoci ascoltare un brano di Grieg, gloria locale. Due volte brava.
Complimenti pure al tempo: non piove e il freddino lo porteremo a Casale.
LA GRANDE BISMARK
Messaggio del figlio Alberto: "Hai visto la Bismark?", appassionato di storia mi ricorda che da un avvistamento di uno Spitfire inglese (21 maggio 1941), proprio in questo fiordo, nacque la fine della grande corazzata tedesca.
STAMPATINA
Va in porto anche un mini evento che mi preoccupa dall'inizio cioè l'operazione stampatina: arrivano in nave alle 11.30 via Genova le fotocopie delle pagine del Monferrato di martedì (spedite a mezzanotte da Umberto Quartero); ci tiene a portarmela in cabina lo stewart Mayekar, un indiano sempre sorridente.
KRISTIANSAND
Mercoledì l'entrata nel Byfiorden ci porta a Kristiansand, ultima tappa norvegese. E' la quinta città per importanza di questa nazione, voluta nel 1641 dal re Cristiano IV che voleva replicare la copia di Oslo. Capitale del Sud.
Sole e si arriva fino a 20°. Escursione top: mezz’ora di bus per arrivare ad un treno d’epoca a vapore datato 1894, sedili di legno, fumo, ma gran panorama lungo il fiume Otra, attraversato nel verde: ponti, dighe, gallerie, scivoli in legno per far arrivare a valle gli alberi (oggi percorso trekking), il condotto ha un nome che non conoscevo: risina. La ferrovia si chiama di Setesedal. Samantha si fa fotografare con due giovani ferrovieri in costume d'epoca; non si capisce se arrossiscono o se partono con le guance già così...
Al ritorno la guida (Fabio Ryan) ci porta a spasso nella zona porto, al mercato dove i bambini giocano con i peschi nelle vasche.
Per tutti i casalesi assaggi, graditi, di carne di
balena, renna e alce. Piccola deviazione per il (traduciamo) "Lento Bridge" : 5300 bambini dell'asilo e studenti delle scuole hanno dipinto altrettante piastrelle a specchio che ora abbelliscono un sotto ponte (da una idea di Anna Berthelsen) targa inaugurale del 2015.
Foto all'auditorium (Kilden Performing Arts Centre), gioiello di architettura contemporanea, fronte mare del Nord, legno e vetro.
Imbarco. Attorno alla nave sfrecciano moto d’acqua.
Alle 19 partenza per Aarhus seconda città della Danimarca, con entrata nel mare di Skagerrak.
Dopo cena tutti eleganti per il brindisi esclusivo col comandante Carmine Maddaloni, con l’aggiunta a sorpresa di due uficiali monferrini che lavorano in Costa: Luca Imarisio, manager manutenzione, da Balzola (gemello di Andrea,
anche lui Costa man) e Claudio Comin, manager logistica, di Casale.
Per il comandante Krumiri Rossi, libri e l'incisione numero uno (by Laura Rossi) da cui si ricava il piatto d'autore, da collezione, della crociera.
CAPITALE DELLA CULTURA
Il giorno dopo eccoci ad Aarhus capitale europea della cultura (dopo oculati investimenti).
Scesi dalla nave il nostro autobus ci porta a
lato della cattedrale (a fianco parcheggio
delle bici, gratuite). E’ un edificio imponente
e nel contempo austero, il campanile aguzzo,
è alto 94 metri. L’interno è tutto bianco e fa risaltare i bellissimi affreschi (sono duecento) che risalgono all’età medievale, i ritagli dell’altare, le sepolture. Le cartoline sono gratuite.
Poi tour panoramico della città con visione del museo d’arte uno dei più grandi del nord Europa con i suoi 17.000 mq di superficie. Famosa sul tetto una passerella conosciuta come “Your Rainbow Panorama“, ad opera dell’artista Olafur Eliasson.
Quindi il pullman gira venti minuti nel quartiere universitario il che vuol dire ad esempio museo di scienze naturali (all’entrata un mammuth), laboratori, residence per gli studenti (che hanno il loro stipendio) il tutto in mezzo a laghetti, boschi, prati verdissimi.
Altro mondo, commentano i nostri monferrini con noi.
Terzo giro questa volta a piedi, in realtà un viaggio nel tempo al Den Gamle By, grande Museo all’aria aperta di storia e cultura urbana, in parole povere si va dal 1200 agli Anni ‘70 camminando nel tempo.
Si entra in luoghi ricostruiti perfettamente con personaggi in carne ed ossa che vivono la quotidianità nel passato (io non avevo mai visto fabbricare i pani di sapone).
La nostra crocierista Maria Grazia Bertinetti
chiede indicazioni, chi le offre in questo caso è un signore con abito talare secentesco e tanto di gorgera.
Ultima chicca Maselisborg, la residenza estiva della Regina Margrethe anticipata da un grande
prato (lo pettinano tutte le mattine?).
Nel tardo pomeriggio da registrare, grazie alla cortesia del maitre Leonardo Moccia, la visita alle cucine enormi, dove regna un grande, giustificato, igiene.
Via veloci, alla sera grande torta Il Monferrato-Stat (realizzata dal capo-pasticcere Alessio Piantanida che è di Acqui).
Il giorno dopo sbarco a Warnemunde, aereo Neos, Malpensa (ritiro valigia, massacrata), Casale (ricevuti dall'ad Stat Paolo Pia), per tutti la foto della partenza, il Monferrato e il piatto d'autore.
Abbiamo scoperto paesaggi incontaminati in un mondo nordico che da noi è poco conosciuto. Perfetta (e sempre sorridente) l’organizzazione Stat (ricitiamo: Simona Pia, Samantha Badino, Silvia Anfosso) altrettanto perfetta l’organizzazione a bordo della Costa Favolosa.
Alla prossima (partenza il 15 ottobre, tema: Fatima).
Luigi Angelino
- Due gallery fotografiche nel nostro sito internet