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Intervista
Riccardo Marchese, batterista alla corte degli "Elio e le Storie Tese"
Musicista monferrino classe 1997
“La terra dei cachi”, “La canzone mononota”, “Arrivedorci”, “Cateto”, “Servi della gleba”, “Shpalman”, solo per citare alcuni successi di una band che ha rivoluzionato la storia dei gruppi della musica italiana. Quei motivetti che ti entrano nella testa e che non smetti più di cantare...
Da qualche mese nel gruppo Elio e le Storie Tese c’è anche un componente monferrino alla batteria: è lui Mr. Riccardo Marchese, classe 1997. Lo abbiamo apprezzato in questi anni per il suo talento e le esibizioni “in casa” al Monfrà Jazz Fest, dove è stato direttore artistico nel 2021 e 2022. Ha collaborato con tanti big della musica e quest’estate sarà in tournée con gli EELST.
Questa intervista fa da ponte tra il primo e il secondo volume del Monfrà Jazz Fest. Niente male questa prima parte di concerti? Che dice?
Niente male affatto! Quest’anno l’organizzazione del MJF si è superata, coinvolgendo artisti internazionali come Ida Nielsen, Fabrizio Bosso e molti altri. Esibizioni di musicisti di questo calibro a Casale Monferrato sono una manna dal cielo.
Lo scorso anno Trio Bobo salì sul palco del Langosco. Ha avuto un primo contatto lì per l’ingresso in Elio e le Storie Tese?
Il concerto del Trio Bobo è stato memorabile! Al tempo ero ancora ignaro di ciò che sarebbe accaduto nei mesi successivi. Ho vissuto la loro esibizione da grande fan come sempre. Sicuramente è stato un giorno importante durante il quale ho avuto l’opportunità di condividere tempo prezioso con Faso e Christian Meyer (bassista e batterista degli EELST). Il contatto effettivo per l’ingaggio lavorativo negli EELST è arrivato qualche mese dopo da Christian Meyer stesso, una semplice chiamata telefonica che mi ha letteralmente cambiato la vita!
Non ci credo ancora, sto parlando con un musicista che suona nel gruppo di Elio e le Storie Tese. Lei si sta stropicciando gli occhi e si è svegliato da questo sogno?
Non ci credo ancora io stesso! Per me ciò che è accaduto va al di là del sogno. Essendo loro fan sin da quando ero piccolo e conoscendo bene le dinamiche del gruppo, mai avrei pensato che una cosa del genere potesse mai accadere. Devo essere sincero, dopo i primi due brani che abbiamo suonato alla data di debutto al Villa Ada Festival di Roma lo scorso 26 giugno, ho iniziato a realizzare a mente lucida ciò che stava avvenendo. Essere sul palco con loro, scherzare con loro, suonare con loro… un’emozione indescrivibile!
Guardando al suo background, da monferrino, quanto Monferrato c’è nella sua musica?
Il Monferrato è il luogo in cui sono nato. Credo molto al concetto “si suona ciò che si è”, per giunta il nostro territorio è sicuramente presente in quello che faccio, magari in una forma difficilmente codificabile o inusuale. A Casale inoltre ho vissuto le prime esperienze da studente di batteria presso l’istituto Carlo Soliva, sotto la guida del mio primo insegnante: Chicco Accornero, al quale devo moltissimo.
Improvvisazione e disciplina credo siano alla base dell’attività di un batterista… come le incastra in un gruppo, all’apparenza “anarchico” (musicalmente parlando), come EELST?
La disciplina è fondamentale per gestire la propria mente ed il proprio corpo in situazioni di stress e difficoltà. La grandezza degli Elii risiede anche nel loro lato umano, fin dall’inizio mi hanno trattato come un professionista, ponendosi sempre con grande rispetto ed umiltà. Proprio per questo il tour sta procedendo molto bene, l’ansia da prestazione è presso che assente. Anche se loro sembrano tutt’altro che disciplinati, dietro l’apparente anarchia si nasconde un rigore ed un perfezionismo senza eguali. D’altronde, per realizzare brani così complessi sia dal punto di vista musicale che testuale, oltre alla loro indubbia genialità, serve anche molto studio, competenza e nuovamente… disciplina!
Due aggettivi per descrivere Ima Ganora e Gigi Andreone, anime del MJF.
Domanda difficile, per persone che stimi così tanto due aggettivi non bastano ma ci proverò. Sicuramente “sognatori”, in quanto non si fermano mai a ciò che è concretamente realizzabile, guardano sempre oltre, perché puntano a superarsi e a fare sempre meglio. “Audaci” perché nonostante tutte le difficoltà organizzative che si incontrano per costruire un festival musicale, credetemi sono tantissime, loro le superano e realizzano per davvero ciò che hanno sognato poco prima. Tutto questo per l’amore della musica e dell’arte.
Dove prosegue il tour estivo di EELST e ci fa una promessa...
II tour consiste in 20 date complessive, al momento ne restano ancora 17. La prossima sarà al Flower Festival di Collegno il 6 luglio, poi Genova, Pistoia e tante altre, compreso sud Italia ed isole. Portarli a Casale sarebbe un sogno, purtroppo non posso promettere niente, ma nulla è impossibile!
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