La lettera del sindaco di Casale al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
di Titti Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato
24 novembre 2014
Prot. n.34855 CP
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Matteo Renzi
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma
Egregio Presidente del Consiglio,
La sentenza della Corte di Cassazione che conclude il processo Eternit rappresenta un fallimento del sistema giudiziario e dell’intero Paese nel garantire il diritto alla salute e il rispetto della vita umana. Un fallimento che, al di là delle implicazioni etiche, rischia di avere conseguenze gravissime innanzitutto sulla nostra capacità di sostenere le famiglie delle vittime e di bonificare il territorio, per ridurre il rischio mesotelioma per le nuove generazioni.
Accanto a queste due urgenze fondamentali, gli effetti di questa sconfitta rischiano di travolgere la certezza del diritto nella tutela dei cittadini e delle comunità locali rispetto a condotte criminose che portano all’inquinamento del territorio e a disastri ambientali; rischiano di compromettere una battaglia di dimensione globale che, grazie a una mobilitazione civica senza precedenti, aveva trovato in Casale Monferrato un centro propulsivo capace di aggregare esperienze e campagne realizzate in Italia e nei diversi Paesi contaminati, mettendo in rete competenze, proposte e buone pratiche sul piano legale, sanitario e ambientale.
Il Governo italiano ha saputo mostrare negli scorsi mesi la giusta attenzione per l’emergenza amianto a Casale e, più in generale, per il problema delle bonifiche dei siti contaminati. Siamo fiduciosi che, di fronte alla costernata indignazione che ha unito il Paese dopo il fallimento del nostro sistema giudiziario in questo processo epocale, il Governo sarà al fianco
della Città di Casale per fare in modo che quella sentenza non aggravi il disagio delle famiglie delle vittime, non rallenti il lavoro di bonifica e non cancelli la rete di energie civiche, sociali, scientifiche e imprenditoriali che si è sviluppata intorno alla tragedia dell’amianto.
Crediamo inoltre che Governo e Parlamento siano chiamati a cogliere questa occasione così tristemente unica per mettere mano ad alcuni aspetti della normativa processuale e ambientale che oggi ostacolano il corretto funzionamento della giustizia in questo settore.
Con questo spirito chiediamo al Governo e per Suo tramite, al Parlamento per quanto di competenza, di attivarsi per:
- sostenere i famigliari delle vittime che hanno rifiutato la transazione e sono andati fino in fondo nel processo, rendendo accessibile l'utilizzo del Fondo Vittime Amianto anche per i cittadini oltre che per i lavoratori;
- garantire la copertura economica e la tempestività della bonifica attraverso l'adozione di un Piano pluriennale che preveda lo stanziamento di circa 60.000.000,00 di Euro;
- sotto il profilo giuridico riformare, la normativa sulla prescrizione, aggiornare la normativa sul disastro ambientale, verificare l’impatto del D.Lgs 152/2006 e della normativa che regola l’applicazione del principio “chi inquina paga”, trovando soluzioni adeguate per regolare i rapporti tra pubbliche amministrazioni impegnate a ridurre o eliminare le minacce per la salute delle comunità locali e i proprietari (anche e soprattutto incolpevoli) di edifici o aree da bonificare, rendendo obbligatoria la rimozione dell'inquinamento e prevedendo maggiori incentivi a supporto dei costi di intervento;
- rivedere il provvedimento di cancellazione del Tribunale, stabilendo nuovamente l'esistenza in Città degli Uffici Giudiziari ovvero creando una sezione distaccata del Tribunale di Vercelli al fine di permettere la celebrazione in loco delle numerossissime azioni civili per risarcimento danni. Per queste ultime si chiede altresì, stante il valore economico dei giudizi, di eliminare l'obbligo di corrispondere il contributo unificato, ulteriore balzello richiesto dallo Stato per ottenere giustizia;
- sostenere il presidio ospedaliero di Casale Monferrato ed in particolare l'Unità Funzionale Interaziendale ASL AL – ASO di ricerca clinica ed il reparto di Oncologia, rivedendo la scelta di chiudere il laboratorio casalese per la preparazione dei farmaci antitumorali
- sostenere la ricerca;
- includere la Città Casale Monferrato in un cluster nazionale di progetti relativi a situazioni di particolare rilevanza e priorità su cui mobilitare fondi della Banca Europea per gli Investimenti nei prossimi tre anni;
- costruire insieme con la Regione Piemonte un progetto da promuovere con i Fondi Strutturali 2014-2020, anche sperimentale, che individui risorse anche per Casale Monferrato, sebbene città intermedia e non area metropolitana. Le direttrici su cui sviluppare gli interventi sono l'agenda digitale, il credito d'imposta per i lavoratori svantaggiati, la formazione riformata, mobilità (ripristino della rete ferroviaria) competitività d'impresa e sviluppo delle aree di attrazione culturale e turistica (Monferrato patrimonio dell'Unesco);
- promuovere a livello internazionale l'adozione di una specifica normativa che consenta la messa al bando dell'amianto in ogni parte del mondo.
Chiediamo infine che lo Stato Italiano, tramite l'Avvocatura di Stato, si costituisca parte civile nei procedimenti che verranno promossi a carico di Stephan Schmidheiny e che affianchi la Città di Casale Monferrato e le Associazioni nazionali ed estere nell'azione finalizzata a citare Schimdheiny avanti la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja per crimini contro l'umanità.
Vive cordialità.
Il Sindaco
Concetta Palazzetti
Nella foto la delegazione casalese a Roma dal presidente del Consiglio Mateo Renzi