Nel tardo pomeriggio del 9 ottobre 1861, Don Bosco con la sua allegra brigata, partito da Villa San Secondo, con una breve sosta a Cossombrato, dopo oltre tre ore di cammino, giungeva ad Alfiano Natta.
Non era la prima volta. Vi era già stato coi suoi ragazzi due anni prima, lunedì 10 ottobre 1859, per un breve saluto ai due grandi amici: il parroco don Giuseppe Pellato e il viceparroco don Giovanni, suo fratello.
Tuttavia, come ricorda nelle “Passeggiate autunnali di Don Bosco per i colli monferrini” don Luigi Deambrogio, il Santo era già stato altre due volte in paese, molti anni prima, come predicatore: “Era l’anno 1837, quando il già valoroso oratore, ventiduenne, era ancora chierico. L’anno seguente, 1838, sempre da chierico, Don Bosco teneva in Alfiano il panegirico dell’Assunta nella ricorrenza della festa. Ma era tale il rapporto di amicizia e di venerazione che lo legava al Parroco, che non sembra possa esser giustificato da quelle due sole visite. Il fatto solo che già da seminarista Don Bosco fosse invitato a predicare in un paese tanto lontano dal suo, fa supporre che in Alfiano avesse conoscenze, foss’anche il parroco, e che presso di esse si recasse”.
E poco dopo aggiunge: “Ma per saper bene queste cose occorrerebbero fonti che, se esistono, non sono ancora a nostra conoscenza. Forse Don Bosco avrà conosciuto Don Pellato presso il parroco di Cocconato, ove talvolta si recava. E Don Pellato, parroco di Alfiano, era di Cocconato. In quanto alla prima predica di Don Bosco sacerdote, Don Francesia, durante la passeggiata autunnale del ’61, fa raccontare al Santo d’averla tenuta ad Alfiano e sul S. Rosario”.
Maggiori notizie si hanno, invece, sulla visita vera e propria effettuata, come già ricordato, il 9 ottobre 1861. A tale proposito il biografo di Don Bosco osserva: “I primi alti squilli della banda fecero scorrere l’elettricità in paese, ed in breve molta folla di giovanetti e di adulti si radunò, coi suoi sacerdoti, intorno a Don Bosco. Si suonarono le campane per la Benedizione, e la chiesa in brevissimo tempo si riempì. Non è improbabile che Don Bosco abbia rivolto da pari suo un discorsino alla gente, annunziando, fra l’altro, che dopo cena avrebbe avuto luogo un trattenimento al quale tutti erano invitati. Mentre la gente era ritornata a casa per la cena, la squadra dei ‘pontonieri’ allestì il palco e le scene. Poi, dopo lo spettacolo, tutti a nanna, perché domani la sveglia sarebbe stata presto. Le famiglie si tennero onorate di portare i ragazzi a dormire nelle proprie case”.
Prima della partenza Don Bosco volle fare una visita alla tomba del “Filippo Neri” del Monferrato, don Carlo Rossetti (1771-1852), morto ottantenne ad Alfiano in odore di santità e sepolto nella cappella settecentesca dedicata a San Defendente, all’uscita del paese verso Moncalvo. Poi via con uno stuolo di vocianti ragazzi verso il santuario di Crea, passando per Castelletto Merli e Ponzano .
Dionigi Roggero
405- continua. Ultimo pubblicato Odalengo G. In preparazione: Cantavenna
I TRE "MONCALVO"
Arriviamo al volo ad Alfiano, a San Marziano (primo vescovo di Tortona) preannunciati dal parroco Gianpio Devasini (impegnato a Crea dove è vice rettore). Ci ricevono in chiesa Vanda Bonelli, assistente pastorale e Leonardo Barioglio, anche lui membro del consiglio pastorale, già vice sindaco del paese.
All’interno sono in corso grandi lavori per il rifacimento degli intonaci. Cogliamo l’occasione per ammirare ben tre tele del Caccia-Il Moncalvo o della figlia Orsola (due erano stati rubate, poi restituite, invece da un confessionale sono “volati” due angeli mai ritrovati). I quadri del Caccia raffigurano una Pietà (Cristo Morto in grembo alla madre), Madonna col Bambino e angeli coi Santi Defendente e Antonio Abate e, con cornice originale, una dolcissima Madonna con bambino e angeli. Tra le curiosità i segni nel muro della caduta di una campana dal campanile. Saliamo sull’organo, un Lingiardi (disturba il rosso vivo sopra la tastiera...).
Da aggiungere che ci si sta già preparando per celebrare il 4 ottobre il 150° della passeggiata di don Bosco (v. articolo prof. Roggero).
Torniamo, come abitudine vorremmo fare foto delle tombe illustri al cimitero, ma è chiuso, causa calabroni, ci consoliamo con una immagine di Sanico tra il verde.
Luigi Angelino
FOTO. Alfiano: interno, particolare dell'organo