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  • 22 dicembre 2019
  • Casale Monferrato

Lettera aperta di Natale

«Hospice Zaccheo: una rosa che deve ritornare a fiorire»

L’augurio di Claudio Ghidini, presidente di Vitas

Da Claudio Ghidini, presidente di Vitas, riceviamo questa lettera aperta di Buon Natale a tutti da parte dell’associazione. L’occasione speciale nasce dall’ormai imminente, speriamo, sottolinea Ghini, inizio dei lavori di ristrutturazione dell’Hospice Zaccheo, per il quale tutta la cittadinanza ha collaborato attivamente.

Questa primavera abbiamo presentato il libro “Ogni spina ha la sua rosa” scritto da Laura Vicario infermiera dell’Hospice e dalla dott.ssa Cesarina Prandi vicepresidente SICP (Società Italiana Cure Palliative) e docente SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana). Il libro, agile e profondo, ripercorre le esperienze umane e professionali che costellano l’esperienza dell’accudimento di malati inguaribili in Hospice e delle loro famiglie.

Una descrizione dei molti sforzi e delle grandi e struggenti sorprese che il progetto scientifico e umano delle cure palliative riserva, mettendo in primo piano il rispetto per chi ha più bisogno e l’attenzione alla dignità a cui tutti hanno diritto, specialmente nelle fasi ultime della vita. Su questi principi Vitas opera da 23 anni e il simbolo della rosa è attecchito e ha portato numerosi fiori.

Un primo fiore è stato certamente quello dalla squadra, l’Equipe, costituita da tutti i volontari, dai medici, dagli infermieri, le oss, gli psicologi, i fisioterapisti, fino all’assistente spirituale che stanno portando avanti fin dall’inizio il progetto delle Cure Palliative domiciliari e residenziali con l’obiettivo unico di migliorare la qualità di vita dei nostri malati e dei loro famigliari. Ognuna di queste persone è una rosa che porta un profumo fragrante e deciso in mezzo alle spine di tante vite complicate.

Un’altra rosa molto importante è nata nel 2009 e si chiama Hospice, intitolato a Mons. Germano Zaccheo. È stato voluto e concepito lungamente con spazi e attrezzature dedicate alla cura di chi non può rimanere al proprio domicilio, nella propria casa, ma può cercare di ritrovarlo, almeno come profumo, durante una fase delicatissima della propria esistenza. Insieme alla rosa Hospice c’erano proprio tanti fiori, veri, quelli del giardino di Luisa, posto accanto all’Hospice. Esso contiene molti ricordi di persone, circostanze e momenti speciali per tutti quelli che ci si sono ritrovati in qualche occasione; è un giardino terapeutico, ed evocativo, pensato e organizzato per dare sollievo alla vista, alla mente, e anche al corpo, per cercare di ricreare un’armonia che contrasti beneficamente il disordine di tutte quelle spine che la sofferenza ci provoca.

Purtroppo, l’Hospice è una rosa che è nata molto profumata ma con una propria spina decisa e importante che l’ha fiaccata fin dall’inizio nella sua struttura architettonica, e ha manifestato bisogni di cura a sé stessa molto presto. A maggio 2018 la struttura fisica dell’Hospice e la squadra delle Cure Palliative si sono trasferiti in un normale reparto dell’ospedale aspettando per l’Hospice Zaccheo una “bella potatura” che potesse far crescere nuove rose forti e vigorose.

Per questo scopo ci siamo impegnati tutti noi di Vitas e tutta la cittadinanza. Abbiamo anche chiesto e ottenuto l’impegno di altre persone famose e sensibili come la Nazionale Italiana Cantanti che ha offerto il suo sostegno con la partita del cuore.

Siamo accorsi in tanti per dare sostegno e contributo concreto alla ricostruzione dell’Hospice Zaccheo. Nei giorni scorsi abbiamo ottenuto la conferma ufficiale che la direzione sanitaria ha accettato e dedicato i fondi generati da questa iniziativa come parte della dotazione necessaria a far partire i lavori di ristrutturazione.

La partenza dei lavori dovrebbe essere ormai imminente e per questo ringraziamo ancora tutta la cittadinanza per questo sforzo e per questa dimostrazione di consapevolezza dell’importanza che le Cure Palliative rappresentano.

Ci auguriamo quindi per il nuovo anno possa riprendere l’attività delle Cure Palliative nello spazio proprio e per non perdere un’altra stagione di fioritura delle magnifiche rose del giardino di Luisa.

Buon Natale a tutti!


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Michele Castagnone

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