Pechino premia Casale: a Bisoffi il Friendship Award per la pioppicoltura
Stefano Bisoffi, ex direttore dell'Istituto di sperimentazione per la pioppicoltura, ha ricevuto sabato scorso a Pechino il "Friendship Award" nel corso di una cerimonia tenutasi nel Palazzo del Popolo, alla presenza del vice primo ministro della Repubblica Popolare Cinese Zeng Peiyan.
Il "Friendship Award" è un premio assegnato ogni anno dal governo cinese a cinquanta esperti stranieri che hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale della Cina in tutti i campi della scienza, della tecnologia, dell'economia e della cultura. Il premio, rappresentato da una medaglia d'oro e da una targa, è stato conferito a rappresentanti di venti Paesi, esperti in settori assai diversi tra loro: aeronautica, industria automobilistica, elettronica, economia e finanza, medicina, giornalismo e numerosi altri.
Al settore agricolo appartenevano tre dei cinquanta premiati: due esperti di coltivazione del cotone e di produzione di funghi, entrambi statunitensi, e Stefano Bisoffi per la pioppicoltura, l'unico italiano a ricevere quest'anno il "Friendship Award".
«La pioppicoltura in Cina - dice Bisoffi - ha uno sviluppo che in Italia fatichiamo ad immaginare: ogni anno cresce di centomila ettari, tanto quanto l'intera superficie coltivata a pioppo in Italia. I cinesi hanno cominciato a visitare l'Istituto di sperimentazione per la pioppicoltura fin dai primi anni '80 e da allora la collaborazione non si è mai fermata».
Bisoffi ricorda che nel primo suo viaggio in Cina - nel 1988, con l'allora direttore della pioppicoltura Gianfranco Lapietra e l'entomologo Gianni Allegro, tuttora ricercatore dell'Istituto - la gente si inchinava i segno di deferenza quando si diceva di venire da Casale Monferrato, da tutti, in Cina, considerata "La Mecca" dei pioppi.
Da allora la Cina è molto cambiata, si è aperta al commercio internazionale e all'economia di mercato. La pioppicoltura è andata sempre crescendo d'importanza ed ha contribuito allo sviluppo economico e sociale di molte aree rurali povere. La pioppicoltura ha consentito lo sviluppo di segherie, fabbriche di imballaggi, e altre piccole e medie imprese facendo da motore ad un primo sviluppo industriale in varie Province cinesi. La collaborazione con l'Istituto di pioppicoltura è stata ritenuta dai cinesi il motivo principale del successo.
Ma i progressi compiuti dai cinesi hanno sorpreso lo stesso Bisoffi nei successivi viaggi in Cina, tanto che ora le visite sono un'occasione per apprendere oltre che per trasmettere esperienza. «Negli anni futuri la collaborazione con la Cina ci permetterà anche di ottenere germoplasma per nuovi incroci», dice, ricordando che la Cina ospita nel suo territorio oltre la metà delle circa cinquanta specie di pioppo esistenti al mondo (in Italia se ne trovano solo quattro). Ciò aprirà nuove prospettive per la selezione di varietà resistenti alle malattie con benefici per il nostro Paese.
«L'onore per il premio ricevuto dal Governo cinese - prosegue l'ex direttore dell'Istituto casalese - va condiviso con tutti i colleghi della Pioppicoltura perché da sempre si è fatto un vero lavoro di équipe. Voglio ricordare anche i colleghi che mi avevano preceduto e in particolare Michele Sekawin, mio primo maestro. Anche sul lato cinese abbiamo avuto dei collaboratori straordinari; ne cito due per tutti: la prof.ssa Zhang Qiwen, dell'Accademia Forestale Cinese, e il prof. Pan Mingjian, della Accademia Forestale della Provincia di Jiangsu, che ha lavorato due anni all'Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura».
Nel 2008, un mese dopo le Olimpiadi, Pechino ospiterà anche la 22ª Conferenza della Commissione Internazionale del Pioppo, un organismo della FAO che Stefano Bisoffi presiede dal 2000 e che riunisce le Commissioni Nazionali per il Pioppo di 37 Paesi. «La scelta di tenere la conferenza in Cina è stata presa alcuni mesi fa dopo un acceso confronto con un'altra candidatura eccellente, l'India - dice infine Bisoffi - e la scelta è stata motivata, oltre che dalle grandi capacità organizzative dei cinesi, anche dal desiderio di mostrare al mondo i cambiamenti avvenuti a vent'anni di distanza dalla Conferenza del 1988 che pure si tenne a Pechino».
Stefano Bisoffi, 53 anni, sposato con Maria-Elena Liverani, medico pediatra, è padre di tre figlie, la maggiore delle quali, Elisa, 21 anni, studentessa alla Scuola Interpreti di Trieste, l'ha accompagnato nel viaggio a Pechino a ritirare il premio.
Bisoffi è tuttora residente a Cella Monte anche se da tre anni si è trasferito a Roma con la famiglia per assumere l'incarico di dirigente generale per le attività scientifiche del CRA, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura cui fa capo l'Istituto di sperimentazione per la pioppicoltura.
Ad agosto, in attuazione della riorganizzazione del CRA, l'Istituto è divenuto "Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta" con un ampliamento di competenze ad altri settori dell'arboricoltura da legno e delle biomasse per la produzione di energia rinnovabile. Alla direzione è stato confermato Giuseppe Nervo che guida l'Istituto dal 2004.