Articolo »
Soluzioni produttive
Gaiero, fotovoltaico da 5 Mw. Ex Mondial, cento posti auto
L’imprenditore mantovano Damiano Ferraboschi detta le indicazioni per i due ex stabilimenti
Un impianto da 5 Megawatt all’ex Gaiero e un parcheggio da cento posti all’ex Mondial a disposizione dell’Ospedale Santo Spirito. Sono gli obiettivi dell’imprenditore mantovano Damiano Ferraboschi, amministratore unico della Ferri I.S. srl investimento e sviluppo.
Per il momento, per quel che riguarda l’ex insediamento siderurgico di Oltreponte, Ferraboschi ha venduto due lotti: quello della parte destra rispetto all’ingresso, è stato ceduto ad imprese edili casalesi; quello situato di fronte, alla sinistra rispetto all’entrata, di 10.000 metri quadrati, è adibito alla produzione di vetro temperato. Per i capannoni in fondo, è prevista un’area da destinare alla logistica. «Ci sono trattative in corso – dice Ferraboschi – altrimenti, ed è la soluzione più probabile, realizzerò un parco fotovoltaico destinato a produrre energia elettrica per la città di Casale Monferrato. In un paio di mesi, l’impianto sarà terminato».
L’insediamento, è stato smantellato con i lavori che si sono conclusi in estate. Ferraboschi aveva acquistato l’ex impianto siderurgico dalla famiglia Biginelli originaria di Camino che aveva a sua volta acquisito l’insediamento produttivo di via Caduti sul Lavoro dal fallimento Gaiero. Fu Sebastiano Gaiero da Farigliano, località langarola, ad aver realizzato il sito produttivo specializzato nella siderurgia; per oltre mezzo secolo fu uno dei fiori all’occhiello dell’industria casalese, portata avanti dai figli Giuseppe, Paolo, Carlo e Anna Maria (nel 1995 l’azienda siderurgica contava un’ottantina di dipendenti e un fatturato di 113 miliardi di lire). Poi, la parabola discendente, fino al fallimento.
L’area si snoda su una superficie fondiaria lorda di 83.604 metri quadrati, una copertura totale di 43.633 circa, un’area produttiva di 72.234, un’area uffici di 560, un magazzino di 42.608, un’area mensa - servizi di 465, aree esterne pertinenziali di 12.300, un’area stoccaggio rifiuti industriali di 300 e 50 posti auto 50 scoperti. Per la Gaiero, dunque, dopo aver perso il treno che avrebbe dovuto portare nel quartiere un centro di ricerca sulla fusione nucleare, processo finalizzato a produrre grandi quantitativi di energia «pulita» a basso costo, sono all’orizzonte altre destinazioni.
Non così, invece, per gli altri siti dismessi di Oltreponte. Ad iniziare dall’ex Marietti ora di proprietà della Dimo SpA, per la quale, dopo la demolizione, non ci sono destinazioni definitive, e dall’ex IBL, dove c’è un PEC che rivoluziona la viabilità e l’urbanistica di una parte di Oltreponte rimasto per il momento ancora nel cassetto.
La Ferri I.S. di Ferraboschi si sta anche occupando di un’altra zona cittadina: quella dove sorgeva la ex Mondial, in strada Vecchia Pozzo Sant’Evasio, e prima ancora della Franger Frigor, a due passi dall’Ospedale.
Dice l’imprenditore: «L’area in questione è stata ripulita, i lavori si ono conclusi senza nessuna problematica relativa all’amianto. Sono previsti un parco fotovoltaico da 1 Megawatt ma soprattutto sarà realizzato un parcheggio da un centinaio di posti auto che andrà a beneficio dell’Ospedale Santo Spirito. Per quanto riguarda la palazzina dei vecchi uffici, la struttura portante sarà mantenuta: «Verrà mantenuta la struttura centrale, quella d’ingresso, che sarà destinata al residenziale - aggiunge Ferraboschi - ma sarebbe utile anche una destinazione a favore di studi medici o professionali. Il sito fu, dal 1945 in poi, il simbolo del ‘comparto del freddo’ casalese.
Con la Franger Frigor, azienda storica, pionieristica nel settore dei frigoriferi in seguito assorbita dalla Mondial. Nel 1947 iniziò ad imporsi sul mercato di Torino e Milano e, negli anni a seguire, divenne una Spa in continua crescita fino ad arrivare, alla fine degli anni Cinquanta, a punte d’incremento di fatturato del 110%. Poi, nel 1957, fu fondata la Mondial Frigor che divenne una delle aziende più attive. In seguito, lentamente, la crisi e la progressiva flessione. La Ferr.i.s. srl Immobiliare rilevò nel 2017 l’edificio industriale dismesso da un fallimento per una somma che si aggirava sui 75.000 euro. La Ferri I.S. opera nell’ambito della commercializzazione di pannelli isolanti, con supporto metallico, per coperture e pareti ad alto coefficiente isotermico e ha altre attività in Piemonte: oltre a Casale Monferrato, opera anche a Santhià.
Profili monferrini
Questa settimana su "Il Monferrato"