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Viaggio d'autore

A... Sala per chiese restaurate e da restaurare

Appuntamento per il nostro “Viaggio” venerdì a Sala con Claudio e Lella Saletta davanti alla panchina gigante, la Big Bench 48 di colore “Rosso Barbera del Monferrato”, nel paese più vitato della provincia di Alessandria. 

Nata nella primavera del 2017 da un’idea della loro figlia Alessia è stata inaugurata il 20 maggio dello scorso anno in occasione di Riso e Rose in Monferrato. 

Salendo i tre alti gradini in pietra da cantoni con la sensazione di tornare per un attimo bambini siamo premiati dalla bellezza del paesaggio con lo sguardo che si perde nel verde mare di vigneti e boschi con campanili sullo sfondo dell’esteso profilo del Monte Rosa. 

Sorta a lato della strada per Ottiglio è l’instancabile sentinella della vicina chiesetta campestre di San Grato. E’ circondata dai filari, che si possono ammirare meglio da una strada bianca, unico rumore il ronzio di un trattore in basso.

Se alziamo gli occhi verso il paese ecco emergere dal cimitero Santa Maria di Graffagno altra chiesa da restaurare (fin ad oggi la Giunta ha accettato buoni consigli... Ricordiamo l'illuminazione dei quadri del Moncalvo, la riapertura di San Francesco col suo infernot...)

Torniamo a San Grato: sul fianco la “Stazione di Posta del Paesaggio” n. 14 con il QR Code per la consultazione digitale del percorso ricorda che siamo nel cuore del sito Unesco.

Ammiriamo la facciata coll’elegante frontone barocco (fino al 1981 era preceduta da un piccolo portico antistante), sulle pareti interne i resti degli affreschi di San Grato protettore da fulmini, grandine e fuoco nei fienili, sulla cupola le Quattro Virtù Cardinali (incomplete) con al centro l’immagine del Santo. 

Ricordata per la prima volta in un documento seicentesco, è stata oggetto dell’ampia ricerca nel recente libro di Michele Castelli “Sala Monferrato l’arte, la storia e le sue genti”, appena pubblicato dal Comune di Sala e dedicato agli scomparsi consiglieri comunali Claudio Castelli e Gian Carlo Gaia, entrambi attivi nella Pro Loco e in tutte le attività a favore del paese. 

Resa agibile da un gruppo di volontari, è stata inaugurata nell’agosto 2016 ed è aperta nella festività del Santo vescovo di Aosta (prima domenica di settembre), in occasione di Riso e Rose, dell’anniversario del riconoscimento Unesco e della passeggiata Camminare il Monferrato “Tra Santi e vigne”. 

Seguiamo (in auto) il percorso dei marciatori per raggiungere tra salite e discese su stradine asfaltate e sterrate la località San Gregorio. 

Il sole batte anche attraverso il verde. L’oratorio diroccato e senza copertura è avvolto - come ricorda Castelli - nella “pittoresca ed intricata macchia boschiva”, che un gruppo di volontari ha sfoltito. È stata costruita al bivio di due strade un tempo molto praticate: a sinistra verso cascina Bossola e frazione Coppi, a destra alla cascina Rampino e verso Ottiglio. Si intravedono il piccolo campanile e la facciata anch’essa un tempo preceduta dal piccolo portico e dal giardino ben curato con aiuole. Dedicata a San Gregorio Magno, la chiesetta compare in un testamento di inizio Seicento ed è poi ricordata nelle visite pastorali dei secoli successivi quando tutti gli abitanti vi si recavano nella festa del Santo Dottore della Chiesa (12 marzo), nelle Rogazioni e a Pentecoste.  Ultimo priore agli inizi del Novecento è stato Oreste Melotti ma nei decenni successivi è iniziato il degrado della chiesa fino al definitivo abbandono dell’edificio.

Torniamo lasciando una scia di polvere come la cavalleria del "Settimo" nei film western, nel bagagliaio un premio, albicocche e pesche a km zero (grazie Saletta). Un bel ricordo.


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Elena Robotti

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