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Zoofavola Evidenti le intenzioni satiriche in un testo che risale all’inizio del Ventesimo secolo
Un re piccolo? L’uccellino si monta la testa e dà una gran festa. Ma...
L’Esopo monferrino Zoofavole dialettali raccolte e scongelate, tradotte e commentate a cura di Pietro Giordano Odalengi (23)
Sogn d’ santrüch
T’ha ‘n ment ‘n santrüch,l’uslìn ch’al fa ‘l ni ‘l pé di süch?E ben: an certi sit,as ciama ‘l Re cit.
Quand ch’i ’han masà Re Umberto,la gent l’ha dicc: “Di certoche, d’as mument, i’avruma‘l re cit a Ruma”
.L’uslìn l’è muntasi la testae la dacc ‘na gran festa,anvitand la furmìa, so vsin-a d’cà,a patto ch’allu ciama Maestà.
Ma, ‘ns al pi bun,da dlà dal fossecco pasà ‘n pichìnsüperbi, grand e grossee ‘l re cit ai fa l’inchìn.Dop as giüstificacun la furmìa:“Certo saprai, mia sùddita,che dla dal foss l’è Austria-Ungheria”.
Sogno di scricciolo
La traduzione - Conosci lo scricciolo? L’uc-cellino che fa il nido ai piedi delle ceppaie? Bene, in molti dei nostri luoghi lo chiamano il “Piccolo re”. Quando hanno ammazzato il re Umberto I, la gente ha detto: “Da ora in poi, a Roma, avremo un re piccolo”.Nel sentire quelle previsioni, l’uccellino si è montato la testa. Ha organizzato i festeggia-menti, ai quali ha invitato anche una formica, sua vicina di casa, a patto che lei lo chiamas-se Maestà.Sul più bello, però, al di là del fossato si vede passare un tacchino: grande e grosso, non-ché moIto altezzoso. Il piccolo re gli si inchi-na davanti.Poi però sente di doversi giustificare con la formica e le dice “Al di là del fosso è dominio dell’Austria-Ungheria”
Il commento
Le intenzioni satiriche sono evidenti. E, pro-babilmente, vi vengono presi di mira due o tre bersagli.A cominciare dalla statura bassissima del nuovo re, Vittorio Emanuele III, succeduto al padre Umberto I quando quest’ultimo venne assas-sinato il 29 luglio 1900.Altro bersaglio era la Triplice Alleanza (Germa-nia, Austria e Italia) in funzione antifrancese, che a molti patrioti e nazionalisti nostrani sem-brò un tradimento degli ideali risorgimentali (da qui il servile inchino).Infine vediamo la tracotante “Aquila bicipite”, l’impero Austro-Ungarico trasformata in un tacchino, che molti italiani speravano finisse presto arrosto. Come infatti avvenne con la prima guerra mondiale.
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