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In Piemonte

Sequestro degli autovelox: esposti alla magistratura

Il Codacons si rivolge alla Corte dei Conti - Denunce alla Procura della Repubblica

La vicenda degli autovelox sequestrati dalla Procura della Repubblica di Cosenza - su indagine della Polizia Stradale di Cosenza che aveva individuato alcuni autovelox ritenuti illegali sulla rete stradale della provincia calabrese e non solo: un sequestro che riguarda apparecchiature presenti in vari Comuni e città d’Italia - finisce all’attenzione della magistratura contabile. Il Codacons ha deciso infatti di presentare un esposto alla Corte dei Conti del Piemonte (e alle Corti delle altre 9 regioni dove erano installati gli apparecchi al centro dell’inchiesta) volto a verificare possibili danni erariali per le casse pubbliche.

Raffica di ricorsi

«Il sequestro degli autovelox installati in Piemonte e le illegalità emerse nell’utilizzo degli apparecchi di rilevazione della velocità “T-Exspeed V 2.0” porterà inevitabilmente ad una raffica di ricorsi da parte di chi ha ricevuto sanzioni ed è ancora nei termini per impugnare le multe, col rischio di condanna dei Comuni al rimborso delle spese legali - spiega il presidente Carlo Rienzi - Ma anche chi ha già pagato le contravvenzioni elevate tramite tali apparecchi, pur non potendo impugnare le sanzioni, può attivarsi per tutelare i propri diritti e, una volta concluse le indagini, agire per il risarcimento dei danni subiti. I costi per le casse degli enti locali, tra rimborsi agli automobilisti e mancate sanzioni legate allo spegnimento degli autovelox, potrebbero quindi essere ingenti, e ricadrebbero sulla collettività. Ricordiamo in ogni caso che la velocità eccessiva è tra le prime cause di morte sulle strade italiane, ed è importante colpire con la massima severità i trasgressori, nel rispetto però delle leggi e ricorrendo a strumenti omologati e a norma». 

Per tali motivi il Codacons sta preparando un esposto alle sedi regionali della Corte dei Conti affinché sul caso degli autovelox si apra un’indagine contabile volta ad accertare eventuali danni erariali e le relative responsabilità.

Apparecchi non a norma

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’associazione Globoconsumatori da 15 anni sostiene che autovelox ed apparecchiature di controllo velocità nonché semafori, sono fuori norma, apparati neppure approvati nel “prototipo”. Nel mirino i verbali che parlano di “strumento omologato”, dopo l’ordinanza della Cassazione del 18 aprile scorso. La Globoconsumatori ODV ha depositato il primo di circa 40 esposti per falso in atto pubblico, questo in base alla mancata omologazione degli velox, operazione prevista esplicitamente dall’articolo 142/6 del Codice della Strada ma mai disciplinata dal Ministero competente.

Sentenza della Cassazione

La questione è balzata prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica da una recente sentenza della Corte di Cassazione (n° 10505 del 18 aprile 2024), secondo cui non è sufficiente che i dispositivi, come è accaduto finora, siano semplicemente approvati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ma serve la dovuta omologazione rilasciata dal Mimit (Ministero delle imprese e del made in Italy).

Nel mirino della Globoconsumatori ODV sono finite, per ora, le persone responsabili del servizio in Comuni della provincia di Torino, che nei verbali di violazione, accertati il 1° giugno 2024, con noti apparecchi di rilevamento in postazione fissa parlano - come spiega Mario Gatto, presidente della Globoconsumatori ODV - di “omologazione MIT n. 4708 del 01/08/2016”. Un’affermazione non vera, appunto, in quanto le apparecchiature, come ogni altra in uso in Italia, è solo approvata.

Da lì l’accusa di violazione degli articoli 476 e 479 del Codice Penale, ovvero rispettivamente, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. 

Esposto alla Procura di Torino

Un’accusa messa nero su bianco in un esposto depositato il 15 luglio scorso alla Procura della Repubblica del Tribunale di Torino. Ma è solo l’inizio. Sarebbero coinvolti in situazioni analoghe vari Comuni delle province di To- rino, Alessandria, Brescia, Cuneo e Padova, ma molte altre potrebbero aggiungersi.

La Globoconsumatori ODV, sempre molto attenta alla tutela dei diritti dei cittadini e specializzata in ricorsi atti al rispetto del CDS da parte delle P.A., è a disposizione anche solo per chi ne chiedesse un semplice consiglio ai seguenti riferimenti: 0131/261455; 0131/254698; cellulare e whatsapp 348/3980806. Mail: multe@globoconsumatori.it. 


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