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  • 04 dicembre 2012
  • Mombello

Pensionata sequestrata e rapinata: patteggiano due marocchini, il terzo, ricercato, è rinviato a giudizio

Uno era stato arrestato mentre tentava di passare il confine con la Francia; l’altro era stato fermato a Varallo Sesia, nella sua abitazione. Il terzo invece era riuscito a fuggire in Marocco, nell’immediatezza del fatto, ed è tuttora latitante e ricercato. Si tratta dei tre marocchini che avevano sequestrato in casa e rapinato una pensionata di Mombello: Said Azzazi, muratore di 23 anni, residente a Varallo Sesia ma domiciliato a Cerrina, in via Nazionale; suo cugino Kamal Azzai, 22 anni, abitante a Varallo Sesia, ambulante; Smail Azzazi, 36 anni, fratello di Said, residente a Varallo Sesia. I primi due avevano patteggiato la pena, ancora in fase istruttoria, davanti al gip Patrizia Baici e al p.m. Virginie Tedeschi, il magistrato della Procura che aveva coordinato le indagini: 2 anni di reclusione e 1200 euro di multa ciascuno con la condizionale. Nei confronti di Smail Azzazi - sempre irreperibile e colpito da un mandato di cattura - la scorsa settimana il gup Manuela Massino ha disposto il rinvio a giudizio. Il processo è fissato al 18 aprile del prossimo anno davanti al Tribunale collegiale di Casale. Secondo i Carabinieri che avevano condotto le indagini, Smail Azzazi avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella vicenda. La rapina era avvenuta la sera del 30 agosto 2011: vittima una donna di 66 anni di Casalino di Mombello. Verso le 20, la pensionata stava innaffiando i fiori del suo giardino quando due malviventi, mascherati da passamontagna e armati di pistola e coltello, l’avevano costretta ad entrare in casa e dopo averle legato i polsi con delle fascette da elettricista, minacciandola di morte, l’avevano derubata. Magro il bottino: circa 170 euro in contanti e un computer portatile. Poi i banditi si erano poi allontanati a bordo di una Mercedes vecchio modello. La pensionata era riuscita a trascinarsi sino all’abitazione del vicino il quale aveva dato l’allarme. Gli investigatori, nel giro di qualche ora, erano risaliti alla proprietaria della vettura, la cognata di Said Azzazi, che abita a Varallo Sesia. Dopo tre giorni di ricerche, Kamal Azzai era stato arrestato a Varallo dai Carabinieri del luogo che si erano tenuti costantemente in contatto con i colleghi di Casale. Per Said Azzazi si era dovuto attendere qualche giorno in più. Il giovane marocchino aveva infatti tentato la fuga all’estero ed era stato fermato dalla polizia francese a Nizza: era in possesso di una carta d’identità non valida per l’espatrio per cui i gendarmi l’avevano rispedito alla frontiera di Ventimiglia, dove i poliziotti italiani, controllando i dati al terminale, avevano visto che era ricercato e lo avevano arrestato, trasferendolo subito dopo in carcere a Sanremo. Oltre ai due arrestati, i Carabinieri avevano denunciato a piede libero per favoreggiamento un altro marocchino di 31 anni, residente a Cerrina, accusato di aver fornito a Said Azzazi un alibi risultato del tutto infondato.

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