Autosalone a Valenza occulta vendite per oltre 10,5 milioni di euro ed evade l’Iva per 1,5 milioni
di Bruno Cantamessa e Massimo Castellaro
Più di 10,5 milioni di euro di vendite non dichiarate e oltre 1 milione e mezzo di euro di IVA evasa. È il bilancio di un accertamento fiscale eseguito dalla Guardia di Finanza di Valenza nei confronti del titolare di un autosalone situato alle porte della città dell’oro, che a quanto pare vendeva veicoli in tutta Italia in nero a con fatture ribassate.
I sospetti sull’azienda erano sorti comparando i dati rilevati attraverso l’Anagrafe Tributaria: sui conti dell’azienda - della quale non sono state rese note ragione sociale e precisa ubicazione - erano state in particolare rilevate alcune anomalie, che avevano indotto i militari della Compagnia di Valenza ad effettuare una verifica fiscale finalizzata ad appurare la posizione del contribuente nei confronti dell’Erario. Le indagini sono durate circa otto mesi - soprattutto a causa della frammentarietà della documentazione contabile rinvenuta nelle prime fasi dell’indagine - ma alla fine hanno consentito ai militari del capitano Andrea Pipoli di portare alla luce vendite in nero per circa dieci milioni e mezzo di euro, anche grazie alle risultanze di un procedimento penale relativo a una serie di truffe commesse dal legale rappresentante della società nei confronti di alcuni clienti. Il responsabile dell’autosalone valenzano dovrà ora rispondere dinanzi all’autorità giudiziaria anche dei reati di occultamento o distruzione delle scritture contabili obbligatorie e di omessa dichiarazione ai fini delle imposte dirette e dell’Iva, avendo in entrambi i casi superato la soglia di punibilità prevista dalla normativa penale tributaria per tale delitto. Per quanto riguarda invece il recupero a tassazione degli importi evasi è stata interessata l’Agenzia delle Entrate. Frattanto sono state effettuate specifiche segnalazioni ai competenti reparti della Guardia di Finanza per procedere ad accertamenti nei confronti delle ventisei imprese, situate in diverse località italiane, che hanno acquistato dal commerciante veicoli in nero o a prezzi superiori a quelli realmente fatturati.