Per la morte di Marta Tenani chiesto il rinvio a giudizio di quattro istruttori e della responsabile dei corsi al Centro Alcarotti
di b.c.
È fissata per il 10 novembre prossimo davanti al gup del Tribunale di Casale, l’udienza preliminare per la morte di Marta Tenani, la bimba casalese di sei anni annegata il 5 marzo scorso durante la lezione di nuoto nel Centro Alcarotti.
La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal p.m. Valeria Fazio, il magistrato che si è occupato dell’inchiesta, riguarda cinque delle sei persone inizialmente indagate per concorso in omicidio colposo, vale a dire quattro istruttori e la loro coordinatrice. Si tratta rispettivamente di Chiara Celentano, 22 anni, di Valenza; Valeria Sieve, 33 anni, di Terranova; Daniela Polizzi, 32 anni di Casale; Massimo Primon, 38 anni, di Desana; e Anna Zanaria, 37 anni, di Novara, quest’ultima legale rappresentante della società cooperativa Elica Podalica, alla quale l’Alcarotti aveva affidato l’incarico di gestire le attività natatorie e sportive che si svolgevano nel centro, compresi i corsi di nuoto per le scuole elementari e medie.
Sempre su richiesta del pubblico ministero, disposta invece l’archiviazione per Alessia Zuccotti, 29 anni, di Occimiano. Faceva parte degli istruttori che il giorno della disgrazia avevano in consegna i 36 bambini delle scuole - tra cui la piccola Marta - che erano stati suddivisi in cinque gruppi. Alla Zuccotti erano stati affidati i ragazzini più abili che nuotavano nella vasca grande i quali erano usciti per primi dalla piscina, raggiungendo gli spogliatoi scortati dall’istruttrice. Fu proprio la ragazza a buttarsi in acqua e a prelevare dal fondo della piscina la bambina, cercando disperatamente di rianimarla.
Le motivazioni della richiesta di archiviazione giungono a conclusione di un’articolata analisi fatta dal magistrato inquirente che sostanzialmente ha ritenuto che la Zuccotti - che era difesa dagli avv. Danilo Cerrato e Luisella Zeppa - abbia mantenuto una condotta diligente tale per cui non possa essere chiamata in causa in un concorso di colpa.