Ammetto che il progetto costitutivo di una provincia federata denominata
MONFERRATO mi affascina.
Lo ritengo il più grande progetto politico piemontese dai tempi dell'Unità
d'Italia, e ad esporlo con perizia ed anche con passione è stato l'On.
Roberto Rosso di Vercelli, il quale da anni (per conto suo, ma senza grande
seguito) avanzava la proposta di costituire una provincia federata tra le
sole Casale Monferrato e Vercelli. Da questa prima bozza di proposta è pervenuto recentemente a quella più estesa di costituire una provincia che ricalchi geograficamente in cospicua parte quello che era lo Stato di Monferrato, coinvolgendo oltre Casale e Vercelli anche Chivasso (altra capitale del Marchesato di Monferrato, che ha preceduto Casale), il cui Sindaco e Giunta pare siano d'accordo perché non vogliono farsi assorbire dalla costituenda area metropolitana di Torino ...
La sera di venerdì 23 novembre all'Hotel Candiani di Casale Monferrato c'è
stato il primo incontro di presentazione alla cittadinanza del progetto di
provincia federata Casale Vercelli Chivasso. Il pubblico presente per la
serata era di oltre duecento persone e denotava un forte interesse per la
proposta. A Casale non si vedono simili affluenze neppure quando ci sono i
buffet con cibo e bevande gratis ... A precedenti serate su argomenti di
notevole importanza per la comunità ed il territorio, organizzate dai
partiti al potere localmente, ho visto pochissime persone presenti e per
nulla partecipative.
Nel corso della serata del 23 novembre, sia Nicola Sirchia (Coordinatore
locale di Forza Italia) e sia l'On. Rosso hanno pubblicamente riconosciuto
ad un casalese presente in sala la paternità dell'idea di denominare la
provincia con il nome dell'antico Stato di MONFERRATO. E' un gesto che li
nobilita ed è un buon inizio di un rapporto rispettoso e paritetico, che li
differenzia dai politici locali al governo e dai loro cortigiani che di
solito le idee altrui le fagocitano senza riconoscere agli autori alcuna
paternità e merito ... Mi è piaciuto meno invece il riscontro che quasi
tutti gli interventi dal pubblico vertevano su aspetti puramente
materialisti ed economici, e denotavano un'insufficiente conoscenza della
storia locale e del territorio, della propria identità monferrina ... in
molti manifestavano più che altro delusione esacerbata, esasperazione,
indisponenza, nichilismo, rabbia verso la nostra dirigenza politica
asservita ad Alessandria, ecc.. Dimostrazione che c'è ancora molta strada da
percorrere per rimediare ad un lungo frustrante periodo trascorso, nel quale
la società civile non si è sentita rappresentata politicamente e non è stata
in alcun modo formata e sollecitata ad essere fiera della propria Storia,
Identità e soprattutto delle Potenzialità.
I motivi essenziali e giustificativi della proposta di provincia Federata di
Monferrato sono molteplici, mi limito a citarne alcuni:
- Chivasso e poi Casale sono state le due principali Capitali dello
Stato di Monferrato, cumulativamente per diversi secoli. Vercelli invece
storicamente è stata a lungo avversaria di Casale, ma è comprensibile in
quanto fin dall'inizio della nostra Storia era praticamente "proprietaria"
di una cospicua parte del territorio casalese e monferrino e Casale di
Sant'Evasio era subordinata al Vescovo di Vercelli, finché nel 1070 il
vescovo di Vercelli (su ingerenza papale) autorizzò la costruzione del
nostro Duomo, ben sapendo che avrebbe costituito l'inizio della nostra
indipendenza ... ed infatti proprio per rivaleggiare con la Cattedrale di
Vercelli si costruì una chiesa che desta stupore ancora oggi. Ci furono
ancora episodi di contrasto con noi per qualche tempo, ma poi cessarono fino
alle forme di avvicinamento attuali;
- Alessandria al contrario e fin dalla sua fondazione è sempre stata
nemica storica di Casale, ha sempre rivaleggiato ed infierito e continua a
farlo tuttora, dopo essere divenuto capoluogo di provincia ... ha dato
l'impressione finora a noi casalesi, di aver sempre accentrato su di sé le
risorse e le opportunità disponibili, con qualche ridistribuzione verso il
sud della provincia (che infatti negli ultimi anni ha avuto una notevole
crescita), emarginando il casalese;
- I territori coinvolti nella nuova provincia federata
corrisponderebbero in cospicua parte a quelli appartenuti a lungo allo
Stato di Monferrato
- La società civile ha in corso da tempo un recupero delle proprie
radici ed identità, e quindi sarebbero ben accolte forme di aggregazione
profondamente dotate di senso socioculturale ed economico come questa, e
potrebbero essere indotti ad aggregarsi anche comuni appartenenti ad altre
province, oltre a quelli previsti inizialmente, anche in seguito alla
disgregazione della provincia di Torino per la costituzione dell'Area
Metropolitana di Torino ed all'esigenza di portare le province di piccole
dimensioni ad almeno 250mila abitanti ... per cui la nuova provincia
federata di Monferrato potrebbe divenire ben più ampia ed omogenea (per
libera scelta di aderire) di quanto si possa immaginare ora;
- Si impedirebbero tentativi in corso di fagocitazione della
denominazione di Monferrato per scopi speculativi, in quanto potenti forze
economiche (estranee al nostro contesto, cioè non originarie del luogo)
intendono effettuare investimenti sul brand (marchio) e sul territorio del
Monferrato. Nel momento in cui il nome diviene istituzionale, attribuito ad
una provincia, scomparirebbe ogni possibilità di abuso del tipo "Monferrato
Alessandrino" (che non è mai esistito), che sono sempre più frequenti ed
impuniti ... La storia a volte paradossalmente e beffardamente si ripete,
come in questo caso, che somiglia a quello del 1215 in cui pressappoco le
stesse forze, allora armate, assediarono e distrussero Casale di Sant'Evasio
compreso il Duomo ... adesso la conquista la vogliono effettuare con la
forza finanziaria e non certo per distribuire i profitti alla popolazione
locale.
- Tutti coloro che sono dotati di talento sono costretti o ad
asservirsi al sistema partitocratico e quindi ad Alessandria, scendendo a
compromessi anche lesivi della propria dignità ed identità, oppure vengono
schiacciati ed emarginati in quanto non omologati. Se rimangono in zona
sopravvivono a stento oppure devono emigrare in altri lidi dove la libertà
di espressione e di intrapresa abbia maggiori spazi a disposizione e
fornisca pari opportunità ... anche quando alcuni casalesi vengono eletti
nei ruoli di potere provinciale, si adeguano alle prescrizioni politiche e
si autocensurano, comportandosi come se non fossero casalesi ma
semplicemente componenti di un sistema di potere, cioè cortigiani e vassalli
di Alessandria ...
- Vercelli cederebbe diversi ruoli istituzionali a Casale e
l'appoggerebbe in altri, e Casale potrebbe rientrare in un circuito virtuoso
a livello progettuale e di catalizzazione di finanziamenti pubblici, potendo
quindi realizzare una serie di progetti in essere e potenziali (attualmente
solo abbozzati o sospesi) che creerebbero molti posti di lavoro, le
restituirebbe prestigio riprendendo il suo storico ruolo politico di
leadership del Monferrato, e finalmente potrebbe valorizzare tutto ciò che
possiede in tutti i settori (soprattutto storico, ambientale e culturale),
che costituirebbe un forte richiamo turistico, purché si superi l'attuale
visione gestionale turistica che va poco oltre alla sagra di paese,
nonostante gli investimenti effettuati ...
In estrema sintesi potremmo affermare senza tema di smentita che aderire
alla provincia federata di Monferrato è per i casalesi (e non mi riferisco
solo agli abitanti della città ma di tutto il territorio) una scelta
intelligente di pura sopravvivenza almeno nelle fasi iniziali, per poi
diventare lungimirante e con ottime prospettive di crescita nelle fasi
successive, quando si inizierà finalmente ad agire per l'interesse della
comunità e del territorio, con maggiore libertà ed autonomia. Ai politici
locali consiglierei di smetterla di far finta di nulla, di non prendere
posizione e di non affrontare l'argomento per non urtarsi con Alessandria,
altrimenti farebbero meglio a trasferire la loro residenza nel capoluogo ...
Calorosi Saluti
Maciknight Di Monferrato