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A Quargnento per Carlo Dalmazio Carrà

"Abbiamo avuto la fortuna di aver dato i natali a uno dei più grandi artisti del Novecento italiano. E’ ulteriore motivo d’orgoglio essere oggi l’unico ente che commemora i cinquanta anni della morte”. Così ci ha detto il sindaco di Quargnento Luigi Benzi, nel corso di un importante incontro nella sala d’arte del palazzo comunale presenti l’assessore Giuseppe Garau, l’ex vicesindaco Carlo Trussi e il critico Rino Tacchella. Sono tutti all’opera per allestire la grande mostra “Carlo Carrà da Quargnento. 1881 - 1966 cinquant’anni dopo”. E’ stata ideata dall’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Archivio milanese della Famiglia Carrà, per ricordare il mezzo secolo dalla morte di uno dei grandi pittori italiani del Novecento. Il sindaco vuol sottolineare il "sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Sostegno dimostrato anche dall’Associazione per l’Arte e la Cultura Il Nuovo Futurismo Onlus e da importanti realtà aziendali del nostro territorio come AlessandriaNews, Axa Art, BBBell, Cadir Lab, Cassette Pucci, Colle Manora, Enosis Meraviglia, Lucato Termica e Storgaz”. Sfogliamo con Rino Tacchella, curatore con Maria Luisa Caffarelli, le bozze del bel catalogo di oltre cento pagine che ricostruisce il percorso artistico di Carlo Carrà, che con Giorgio Morandi era annoverato da Roberto Longhi tra i suoi due pittori contemporanei “prediletti”. Di particolare interesse le fotografie dell’ambiente quargnentino e della famiglia del grande maestro, arricchite da una conversazione con i nipoti Laura, Fiammetta e Luca Carrà. Il sindaco ci fa trovare l'atto di nascita dell'artista (non solo Carlo, ma Carlo Dalmazio, dal nome del patrono venerato nella vicina basilica). Sono ancora imballate le opere, una trentina, tra cui un inedito, ritratti familiari, alcune espressioni dell’adesione al movimento futurista, paesaggi e nature morte alle quali si dedicò fino a poche settimane prima della scomparsa avvenuta a Milano nell’aprile 1966. Davanti ai nostri occhi cade l’imballaggio di una tela che sarà collocata nell’esposizione, un olio su tavola intitolato “Paesaggio alpestre”, dipinto dall’artista nel 1935. Va subito a cercare il suo chiodo e la sua luce.. Sottolinea Tacchella: “Carrà è considerato uno dei grandi artisti italiani del Novecento, importante per le esperienze d’avanguardia condotte nel primo decennio del secolo quando, dopo un’esperienza in ambito divisionista, fu tra i firmatari del manifesto futurista, ma anche per la significativa parentesi metafisica che lascia un segno indelebile nella sua ricerca, e per il successivo 'ritorno all’ordine' della classicità e della tradizione...”. La mostra sarà inaugurata sabato 24 settembre (presentazione ore 16 presso la Villa Cuttica di Cassine, gc dal barone Giuseppe Guidobono Cavalchini Garofoli) e resterà aperta fino a domenica 23 ottobre. Opere esposte nella sala d’Arte Carlo Carrà del Palazzo municipale (è sulla piazza principale) con i seguenti orari: dal lunedì alla domenica dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. Suggeriamo alla inaugurazione un percorso fino alla casa natale di Carrà, ne abbiamo fatto oggetto di un Viaggio d’autore partendo da «La strada di casa», quadro eseguito dal pittore appena diciannovenne, di ritorno al paese natale dopo i lunghi soggiorni a Milano, Parigi e Londra. Il quadro simbolo, che rappresenta la via sulla quale si affacciava la casa natale, sarà il numero uno della mostra. FOTO. Benzi e il critico Tacchellaalla preparazione della mostr.

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