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Attraverso Festival
Raffaella Romagnolo nella "sua" Casale: «Il libro dello "Strega" è nato in Sinagoga»
Domenica 8 settembre alle 17,30 nel Complesso Ebraico
Domenica 8 settembre alle 17,30 nel Complesso Ebraico in vicolo Olper si svolge il secondo evento della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2024, si lega ai temi di questa 25ma edizione: ‘La famiglia’ e contemporaneamente parla in modo commovente dell’importante storia ebraica della città
Questo nel cortile delle Api con “Aggiustare l’Universo - Corso base per principianti volenterosi”, un reading teatrale che viene ospitato nell’ambito di Attraverso Festival. Al centro della narrazione l’ultima opera della scrittrice, Raffaella Romagnolo finalista allo Strega con “Aggiustare l’Universo”. A rendere viva la narrazione Paola Bigatto, attrice e drammaturga che ha lavorato con i principali registi e al fianco dei più grandi attori italiani, recitando in una lunga serie di spettacoli diretti da Luca Ronconi
Una giornata intera con Raffaella Romagnolo a maggio 2012 per un Viaggio d’autore, il 492, uscito sul bisettimanale il 18 maggio, ci ha permesso da allora di “dare del tu” a quella che è diventata una scrittrice di fama potremmo aggiungere internazionale visto che il recente Strega Tour coi finalisti è partito da Bruxelles.
Noi nel 2012, giornalisticamente, per il “Viaggio” siamo partiti da Salabue di Ponzano, dalla casa dove abitavi da piccola a fianco dei Biletta e dove tuo padre Roberto e tuo nonno Ugo erano panettieri. Questo prima di trasferirti a Ovada. Ricordi? Rimpianti?
Quando la mia famiglia si è trasferita non avevo ancora compiuto quattro anni, per cui ho pochi ricordi di quel periodo. I ricordi si sono formati negli anni successivi quando, di tanto in tanto, si tornava al paese in gita. E sono solo bei ricordi, di affetto, di amicizia. In ogni caso ricordo benissimo quella giornata del “Viaggio” la foto con vecchi amici a Salabue, la panoramica di Olivola, Camagna con la Banda Lenti, poi il titolone su Il Monferrato relativo alla Masnà (bellissimo romanzo della Romagnolo riedito negli Oscar Mondadori, ndr).
È un caso che tu oggi abiti a Roccagrimalda, paese sui mille abitanti?
Intanto siamo sempre in Monferrato, che qui chiamano Alto Monferrato. Sono molto legata a questi luoghi, spesso protagonisti dei miei romanzi. Non ho il mito della grande città, che di fatto frequento solo per lavoro o per turismo. Lo spopolamento progressivo delle campagne a vantaggio delle città - una tendenza planetaria - minaccia però la qualità di vita nei piccoli centri.
E il Monferrato dove sei nata?
Non l’ho dimenticato. Intanto anche quando ero ad Ovada passavo da ragazza del tempo in estate a casa della nonna Teresa a Olivola, ricordo la cucina con la grande stufa economica quella coi cerchi, la vicina stalla, ormai priva di animali, i vigneti. Vengo a Casale, una città molto bella, ho presentato libri alla Accademia Filarmonica, e se posso faccio un salto al cimitero di Olivola a trovare mio padre.
Del resto il libro finalista allo Strega è nato a Casale....
Sì, durante una visita alla Sinagoga e al Museo ebraico con una giovane, preparatissima guida, cui è poi seguito un colloquio con Elio Carmi.
Lo Strega. In Tv sei andata via veloce, bene. Emozionata?
Il tour dei finalisti - dove tutti eravamo alla fine grandi amici- mi ha preparato, certo che Roma, villa Giulia (Museo etrusco, sede del premio, ndr), la diretta TV, le personalità per una che arriva da Roccagrimalda emozionano.... Però ho il vantaggio, forse derivato dall’insegnamento (in una superiore a Ovada, ndr) che non mi blocco.
In questo momento so che stai per andare ad Alassio. Mia curiosità: mare o montagna?
Sono finalista del premio Alassio cento libri (nella cinquina, vincerà Federica Manzon con ‘Alma’, ndr) poi mi tocca l’Asti d’Appello, un premio simpatico... Amo la montagna e il mio luogo del cuore è Cogne anche se mi piace passare il confine e finire a Chamonix.
Svela qualcosa del prossimo appuntamento di Casale...
Domenica si tratta di un reading concepito appositamente per il complesso museale ebraico, un modo per riportare il romanzo “Aggiustare l’universo” - e l’autrice - alle sue origini.
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