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Prosegue il "Fest"

MJF: mostre, laboratori concerti a ritmo jazz e "Festa della Musica"

Da mercoledì 21 giugno

San Bartolomeo Gospel Choir, diretto da Gianfranco Raffaldi

Settimana clou quella che attende il Monfrà Jazz Fest. Non che quella appena trascorsa sia stata molto meno intensa. È cominciata giovedì 15 giugno con il coinvolgente concerto alla Birreria Moonfrà di Casale Monferrato del Camilla Baraggia Quartet che ha richiamato una vera folla nel locale, tra canzoni evergreen e brani di alto profilo autoriale, che costituiscono il nuovo progetto di questa formazione. Il pomeriggio di venerdì 16 ha visto l’inaugurazione delle mostre Bio Cultural Heritage alla Manica lunga del Castello di Casale con la partecipazione del vicesindaco della città Emanuele Capra, l’assessore alla Cultura Gigliola Fracchia e l’architetto Maria Teresa Bergoglio del Parco del Po.

Tra le immagini quelle di “Jazz energia del sorriso e dell’amicizia”, la mostra legata proprio al tema della sesta edizione del Fest: Smile; 30 scatti che, prima di arrivare al Castello di Casale, sono stati esposti al Teatro La Scala di Milano e al Festival di Edimburgo. Gabriele Lugli vicepresidente dell’Associazione Italiana Fotografi Jazz la commenta: «Sono scatti insoliti che ritraggono i musicisti in momenti fuori dal palco ma evidenziano l’energia del  sorriso».

Il laboratorio di sabato 17 giugno “Improvvisa che ti passa!” di Gabriele Guglielmi a Palazzo Vitta ha avuto una buona affluenza, mentre il tanto atteso concerto nel bosco di domenica 18 sarà recuperato a settembre per l’annullamento dovuto al temporale. Ora si entra nel vivo: mercoledì 21 giugno alle 17 alla Biblioteca Emanuele Luzzati di Casale si apre una nuova edizione di Fiabe in jazz, uno dei must del MonJF. Quest’anno Giulia Motta proporrà la lettura di uno spettacolare libro pop up, resa ancora più coinvolgente dalla sonorizzazione fatta con mille strumenti affidati anche ai ragazzi. Fiabe in jazz sarà replicato venerdì 23 giugno alla stessa ora.

Sempre il 23 giugno alle 16 a Palazzo Vitta Gabriele Guglielmi proporrà il laboratorio “Tutti quanti voglion fare il jazz!”. Tutti e tre gli appuntamenti sono sold out con lista di attesa (prenotazioni alla Biblioteca ragazzi 0142 444308). Mercoledì 21 giugno (Festa della Musica) alle 20.45 al chiostro di Santa Croce, l’Accademia Europea d’Arte Le Muse dedica un momento a sé stessa: l’esibizione degli allievi fa da contorno all’assegnazione delle borse di Studio dedicate a Patrizia Barberis, la musicista casalese co-fondatrice de Le Muse scomparsa nel 2014. La serata, che celebra anche la festa delle note musicali, prosegue con un sodalizio artistico davvero speciale per la città. Il famoso chitarrista blues Paolo Bonfanti si esibisce insieme al San Bartolomeo Gospel Choir, diretto da Gianfranco Raffaldi, nomi che in Monferrato non hanno molto bisogno di presentazioni, ma che per la prima volta si trovano insieme in una esibizione che promette di avere molti crossover originali. Street food gourmet a cura de Il Vetusto Monferrato e Monfrà-tapas. 

Si arriva così alla sera di giovedì 22 giugno, quando si festeggia il compleanno del Monferrato diventato patrimonio dell’Umanità Unesco con un doppio set sul palco di Santa Croce e i primi artisti internazionali. I primi a salire sul palco alle 21 sono Max De Aloe Jasmine trio. Il curriculum dei musicisti è impressionante: Max De Aloe è considerato uno dei più bravi armonicisti jazz in Europa. Gli altri musicisti non sono da meno: Mike del Ferro è nato ad Amsterdam, ha iniziato a studiare pianoforte a nove anni e ha vinto tutti i premi che un pianista jazz poteva vincere in Europa e oggi insegna anche al Conservatorio Reale di Groningen. Jesper Bodilsen bassista danese è famosissimo in Italia per essere spesso a fianco di Stefano Bollani in concerti, performance e incisioni. Secondo set con il Trio Bobo formato da Faso (basso), Menconi (chitarra) e Meyer (batteria). Nato nel 2002 dall’esigenza di Faso e Meyer, funambolica sezione ritmica di Elio e le Storie Tese, di misurarsi con generi musicali che nella band “madre” difficilmente vengono approfonditi, nella fattispecie la musica di derivazione africana, il jazz e la fusion.


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Carlotta Prete

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