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Domenica a Ottiglio

Grande successo per la fiera bovina di Sant'Eusebio

La presenza di tanti capi e l'eccellenza della razza piemontese

Il vincitore "buoi grassi della coscia" Eugenio Ottonello con le autorità

Una giornata dedicata a una delle eccellenze del nostro territorio: la Razza bovina piemontese. Ottiglio ha ospitato domenica scorsa, 2 ottobre, la seconda edizione della “Storica Fiera Bovina di Sant’Eusebio”. Un appuntamento fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata da Massimo Pasciuta che nasce alla fine del 1800 e che prosegue sino agli anni ’70 per poi riprendere nel 2021.

“Una fiera che rinasce è particolarmente significativa e importante non solo per Ottiglio, ma per tutto il nostro territorio. Così come non sono pochi per fortuna i ragazzi che decidono di riportare in vita i vecchi vigneti dei nonni non più curati dai genitori, segno di una forte volontà di ritornare alla propria terra”, ha detto il sindaco di Casale Federico Riboldi.

Molte le personalità politiche del territorio presenti alla giornata, tra cui l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, il sindaco di Fubine e onorevole uscente Lino Pettazzi e i tanti sindaci. Prima delle premiazioni dei migliori capi presenti in fiera, alcuni allevatori hanno preso la parola intervistati dalla giornalista Chiara Cane e hanno lanciato un grido d’allarme chiaro: “chi alleva i bovini oggi si ritrova ad avere un incremento dei costi che si aggira intorno al 57%. La carne inoltre costa di più al consumatore ma a noi allevatori è pagata di meno. Perché?”, ha detto ad esempio Gian Piero Amelio. Prima il Covid, poi la guerra e infine la siccità hanno creato oggi una situazione con costi insostenibili per una filiera già fortemente in crisi negli ultimi anni. Mauro Bianco, presidente provinciale Coldiretti, ha ricordato il grande lavoro e la fatica che c’è dietro a ogni bovino allevato, mentre Mauro Saracco, presidente dell’ordine dei veterinari provinciali, ha rimarcato l’eccellenza dei bovini presenti in fiera, frutto dell’attenzione sempre maggiore che si da al benessere animale e alla biosicurezza degli allevamenti.

Una quarantina i capi in concorso portati da quindici allevatori provenienti da cuneese, alessandrino e astigiano. Ci sono stati anche attimi di tensione quando un allevatore ha contestato l’operato della giuria e ha caricato i propri capi sul camion andandosene via prima ancora della premiazione. “E’ normale che ci sia un po’ di maretta tra gli allevatori – ha smorzato la tensione il padrone di casa Pasciuta – ogni allevatore è orgoglioso del proprio lavoro, dell’impegno e della passione che mette nel far crescere i propri capi. E tutti i capi oggi qui a Ottiglio sono di altissimo livello”.

Ad aggiudicarsi il premio speciale con la gualdrappa realizzata dalla giovane artista ottigliese Giulia Riva è stato un manzo di 10 quintali dell’allevatore Andrea Migliore da Caraglio. “Osservate il mantello bianco, la perfetta armonia e proporzione tra il corpo e la testa, la zoccolatura e l’incredibile grado di finissaggio”, ha detto il veterinario Fausto Solito, presidente della giuria e storico protagonista delle fiere bovine piemontesi nel presentare l’animale vincitore. Terminata la premiazione la pro loco di Refrancore ha servito il sontuoso bollito misto per oltre 350 persone.

Tutti i premiati della fiera

Non è stato semplice il lavoro della giuria perché i capi erano numerosi e tutti di altissimo livello. Durante la Storica fiera di Sant’Eusebio di Ottiglio la commissione giudicatrice dei capi presieduta dal veterinario Fausto Solito e composta da: Stefano Pozzetti, nutrizionista, Alessandro Filippa, del consorzio Coalvi, Stefano Capra, allevatore, Dario Perucca, allevatore di Carrù e presidente della confraternita del gran bollito misto di Carrù, Emiliano Pala, allevatore ottigliese e Umberto Omegna, macellatore di Cocconato, ha valutato i quaranta capi e decretato i vincitori. L’ambito premio “Buoi grassi della coscia” è andato a Eugenio Ottonello di Spinetta Marengo. Per la categoria “Manzi grassi della coscia”: 1 premio a Paolo Abrate di Fossano, 2 ad Andrea Migliore di Caraglio e terzo all’ottigliese Claudio Lavagno che si è aggiudicato anche il premio della Provincia di Alessandria. “Manzi migliorati della coscia”: 1 e 2 premio ai fratelli Gallia di Tonco, 3 all’azienda agricola Leporati di Casale. “Vitelli castrati grassi della coscia”: 1 premio Azienda Massano di Costigliole d’Asti, 2 premio Eugenio Ottonello di Spinetta Marengo, terzo premio fratelli Degiorgis di Ottiglio. “Vitelloni della coscia”: 1 premio a Enrico Pia di Isola d’Asti, secondo premio Paolo Abrate di Fossano, terzo all’Azienda agricola Lombardi di Alessandria. “Vitelle grasse della coscia”: 1 premio a Eugenio Rainero di Asti, secondo a Paolo Abrate di Fossano, 3 a Eugenio Ottonello di Spinetta Marengo. “Manze grasse della coscia: primo e secondo premio a Eugenio Rainero di Asti, mentre per la categoria “vacche grasse della coscia” si è aggiudicato il primo e secondo premio Eugenio Rainero di Asti. Due riconoscimenti infine sono stati dati uno al compianto Giuseppe De Giovanni, scomparso qualche mese fa e che per 50 anni è stato il macellaio di Ottiglio, ritirato dalla moglie Oriana accompagnata dai due nipoti Edoardo ed Emma. E l’altro al macellaio Piero Giolito, storico macellaio di Nizza Monferrato, che non è potuto essere presente alla fiera.


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