La piazzetta dei Caduti e i cimeli della guerra al Museo Badogliano
di Luigi Angelino e Dionigi Roggero
Appuntamento a Grazzano, nel cuore del Monferrato astigiano, con Alessandro Allemano per la visita ai cimeli sulla prima guerra mondiale al Museo Badogliano. Arriviamo in anticipo per fotografare con calma il monumento ai Caduti nella piazza principale del paese.
Un centinaio di metri e siamo alla casa-museo del Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Ci apre il direttore Allemano, ad ogni visita abbiamo sempre trovato un esposizione sempre più completa e arricchita.
Per quanto riguarda la Grande Guerra troviamo libri rari, uno con la dedica di Cadorna, un altro con copertina in argento del Lanificio Marzotto con le firme. Ecco alcuni libri donati dal Maurizio Ezzu, in visita con la moglie per Golosaria, provenienti da San Francesco al Campo.
Dalla recente donazione ddi Gian Luca e Bianca Badoglio un carme in edizione di pregio di Gabriele D’Annunzio con dedica e carme autografi.E' celebrativo dell'armistizio tra Italia e Austria-Ungheria (il capo della delegazione italiana era il Generale Badoglio). Sempre da questa donazione la raccolta completa dei bollettini di guerra emanati dal Comando Supremo per tutta la durata della prima guerra mondiale, i "Ricordi degli anni 1859 e 60" del generale Ettore Viganò, le memorie dell'asso dell'aviazione Francesco De Pinedo (con dedica autografa) e un manuale per l'aviatore d'assalto scritto dal Mecozzi.I libri donati saranno quanto prima catalogati e inseriti in rete con il software Winiride.
Al primo piano altri significativi cimeli della Grande Guerra: il telefono da campo, un centralino a otto linee austriaco, nella bacheca delle decorazioni quella inglese dell’Ordine del Bagno. Molte altre immagini del fronte della guerra, e soprattutto quella del 3 novembre 1918 a Villa Giusti con Badoglio a capo della delegazione italiana che detta le condizioni dell’armistizio all’Austria.
Nella camera da letto sono conservate la mantellina delle truppe e la macchina portatile Remington usata dal Comando Supremo.
Le aperture programmate al Museo riprenderanno nella primavera 2016. Disponibilità di visite guidate col direttore, info 3339253056
Il monumento sulla Piazzetta dei Caduti
Il monumento ai caduti di Grazzano fu costruito nello spiazzo antistante la chiesa di Santo Spirito, oggi denominato Piazzetta dei Caduti. Subito dopo la conclusione della prima guerra mondiale, nella seduta consiliare del 14 novembre 1918, l'amministrazione comunale di Grazzano ne aveva deliberato l'erezione in ricordo dei concittadini “che diedero la vita sacro olocausto alla causa della civiltà”. Il progetto venne affidato ai geometri Paolo Boidi e Giulio Barra, entrambi di Moncalvo. Il manufatto in marmo della ditta Giovanni Borello di Asti, ha la forma di obelisco a sezione triangolare con un'aquila in bronzo, allegoria della Vittoria, opera dello scultore Fumagalli di Torino. Il monumento fu completato da una cancellata in ferro battuto, poi rimossa durante la seconda guerra mondiale. Ora è racchiuso tra alcuni pilastrini marmorei uniti da catene metalliche ornamentali.
Ai piedi dell'obelisco è stata posta una targa in bronzo recante inciso il testo del Bollettino della Vittoria proclamato il 4 novembre 1918. Sulle quattro facce del monumento sono incisi i nomi dei caduti durante la guerra 1915-1918, oltre a quelli del capitano Giuseppe Giacomo Cotti, morto a Custoza, e del caporale Egidio Alasio, unico caduto grazzanese nella guerra italo-turca del 1911-1912. In basso una targa in bronzo riporta il Bollettino della Vittoria del generale Armando Diaz. Il monumento fu solennemente inaugurato, uno dei primi in Italia, il 7 settembre 1919 alla presenza del generale Pietro Badoglio, il quale, con la madre e la sorella residenti in paese, aveva aderito con generosità alla sottoscrizione lanciata dal Comune. Nell'occasione vennero pure consegnate medaglie d’oro ai reduci grazzanesi e riconoscimenti a tre maestre Maddalena Lusona Baudrino, Evangelina Chiesa ed Ernestina Monti Farello, che si erano impegnate nel Comitato di assistenza civile funzionante durante la guerra. Nel frattempo, in seguito alla “Marcia di Ronchi” Gabriele D’Annunzio aveva preso possesso della città di Fiume e Badoglio veniva chiamato a Roma dal capo del governo, Francesco Saverio Nitti, per ricevere la nomina di Commissario straordinario per la Venezia-Giulia, con sede a Trieste. Nel 1947 contro il muro del palazzo comunale venne affissa una lapide a ricordo dei caduti nella seconda guerra mondiale.
I nomi dei Caduti della Grande Guerra
Questo l’elenco dei Caduti: Alasio Carlo di Luigi soldato; Barba Santino fu Atanasio sergente; Baudrino Luigi di Cesare caporale; Bertana Serafino di Cesare soldato; Corona Federico Gius. Soldato; Donna Luigi di Enrico caporale; Ferrarino Luigi di Giuseppe soldato; Grosso Tito di Emilio soldato; Penna Carlo di Luigi soldato; Repellino Pietro di Giov. Soldato; Redoglia Costantino di Agost. Soldato; Tabacchi Ignazio di Pietro tenente; Tabusso Francesco di Giov. Soldato; Trombetta Giovanni di Loren. Soldato; Duca Luigi fu Gerolamo soldato. Sul lato destro: 1866 - Custoza - Cotti Giuseppe Giacomo capitano; 1913 - Libia - Alasio Egidio di Pietro cap. magg.; 1915 Farotto Carlo di Luigi soldato; Redoglia Ignazio di Luciano soldato; Tappa Secondo di Giuseppe soldato; Irreperibili Demartini Giuseppe fu Gugliel. Soldato; Olearo Biagio fu Guido cap. magg.; Penna Francesco fu Luigi soldato.
FOTO. Piazzetta dei Caduti