Dopo 80 anni dalla sua consegna, il manto della Madonna di Crea è ritornato al Santuario fresco di restauro grazie alla preziosa e certosina opera delle suore benedettine dell’isola di San Giulio nel lago di Orta.
La riconsegna ufficiale è avvenuta domenica 23 ottobre alla presenza di autorità civili, militari e religiose (presenti anche molti labari) che, unitamente a numerosi fedeli, hanno interamente gremito la basilica mariana. Il manto, aperto in tutto il suo splendore di candida seta ricamata a mano nei colori e simboli aulici, è stato esposto durante l’offertorio e posato sull’altare adagiato su un grande pannello portato a spalla dalla Guardie d’Onore.
L’opera di restauro è stata resa possibile grazie al contributo dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon. Le oblazioni sono state di valore superiore a quello del restauro e, l’eccedenza, verrà utilizzata per l’illuminazione a led presso la cappella della Madonna. “Sono lieto di amministrare questa celebrazione ad ampio respiro” ha detto il rettore del Santuario monsignor Francesco Mancinelli “perché mette in evidenza tutto quello che riguarda la Madonna è motivo di apertura a tutti, occasione di dialogo e di incontro”.
La funzione religiosa, coincidente tra l’altro con la giornata missionaria nazionale, ha richiamato nella prima lettura il senso di dono e gratitudine espresso metaforicamente attraverso il mantello: “se prendi in pegno il mantello dal prossimo” cita il testo sacro “glielo renderai prima che scenda la sera ed il freddo…”. Mantello dunque anche segno di devozione e fede, la stessa dimostrata dalla principessa Maria Josè di Savoia, in occasione della donazione del manto (in origine fu un velo che copriva il capo e successivamente venne utilizzato da manto che, arricciandosi a terra, ne avrebbe usurato antetempo i ricami); il manufato fu donato il 1° agosto del 1931 in occasione del 15° centenario del Concilio di Efeso durante il quale veniva proclamata divina la maternità di Maria.
Tra le numerose autorità civili, militari e religiose astigiane presenti a Crea, anche il sindaco di Serralunga di Crea Giancarlo Berto oltre ad alcuni amministratori alessandrini. La funzione è stata concelebrata dal rettore Mancinelli con don Franco di Grana e con i padri minori francescani di Torino Gabriele e Natale.
Tra le missive pervenute per la giornata, quella di Vittorio Emanuele duca di Savoia e Principe di Napoli che ha ricordato “il Sacro Monte di Crea è da sempre luogo caro alla mia Casa e gli stemmi reali ricamati sul manto testimoniano la devozione della nostra famiglia verso la Madonna di Crea”, oltre a quella del Presidente dell’Istituto Nazionale delle Guardie d’Onore alle reali Tombe del Pantheon Ugo Datri, del Vescovo di Asti monsignor Francesco Ravinale, del Segretario Nazione dell’Unione Monarchica Italiana e di don Giuseppe Gallo della Diocesi di Asti. In chiusura di funzione, a sorpresa è stata omaggiata di un presente, la 91enne Elena Rafaldi che, 80 anni fa, quando ancora era undicenne, presenziò alla consegna del Manto della Madonna presso il Santuario, conservandone vivido e commovente il ricordo.