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Centro antiviolenza me.dea
Donne in gruppo al centro dello sguardo
Incontri di psicoterapia con la tecnica dello psicodramma
Un nuovo progetto del centro antiviolenza me.dea è partito e si sta consolidando, grazie alla collaborazione con la Società di Psicodramma Psicoanalitico Italiana (S.I.P.S.A.).
L’iniziativa si chiama “Donne in gruppo al centro dello sguardo” e nasce dal desiderio di ampliare l’offerta di servizi di cura e/o sostegno psicologico per le donne che attraversano e/o hanno attraversato una situazione di violenza.
L'attenzione del progetto si focalizza sugli effetti che il maltrattamento provoca nel mondo inter e intrapsichico della donna per la perdita del suo punto di vista sul mondo, su sé stessa e sulla sua genitorialità. La perdita del proprio punto di vista si concretizza nel fatto che ciò che la donna percepisce, sente e pensa è legato al giudizio dell’altro.
La violenza, infatti, ha una serie di conseguenze fisiche, emotive, psicologiche ed economiche a breve e lungo termine.
Uno degli effetti più pericolosi, in particolare, della violenza domestica è il danno che essa può fare sulla percezione delle donne verso il mondo nel corso del tempo. Le donne spesso perdono la fiducia nella propria percezione della realtà e tendono a normalizzare il comportamento del proprio partner, anche se è un agito violento o di controllo.
Gli effetti della violenza sulle donne come madri sono altrettanti insidiosi, poiché possono limitare la loro capacità genitoriale e/o la loro percezione di essere buone madri, in grado di prendersi cura e proteggere i loro bambini.
Il progetto intende aiutare le donne a recuperare il proprio punto di vista, attraverso un’attività di psicoterapia di gruppo, in cui viene impiegata la tecnica dello psicodramma psicoanalitico.
L’iniziativa è partita a gennaio e proseguirà fino a dicembre con incontri quindicinali presso il Centro Antiviolenza me.dea di Alessandria ed è condotta da due psicoterapeute socie della Società di Psicodramma Psicoanalitico Italiana (S.I.P.S.A.): Stefania Melfi, che è anche socia e operatrice del centro antiviolenza me.dea, e Stefania Bocchio.
La proposta si rivolge a donne che hanno già seguito un percorso al centro antiviolenza e desiderano elaborare in maniera più approfondita le dinamiche della violenza e le sue origini.
Questa ulteriore opportunità di sostegno viene offerta alle donne gratuitamente, grazie al finanziamento della Società di Psicodramma Psicoanalitico Italiana.
Lo psicodramma analitico prevede la messa in scena, all'interno del gruppo, di alcune scene chiave del mondo interno della donna a partire da fatti narrati dalla stessa.
Attraverso il lavoro di gruppo e l'inversione dei ruoli all'interno del gruppo stesso, la donna protagonista e tutto il gruppo, riescono, passo dopo passo, a far emergere le sofferenze più profonde, spesso dimenticate a livello cosciente ed indescrivibili a parole.
«Siamo entusiaste di questa collaborazione con la Società di Psicodramma Psicoanalitico Italiana – afferma Sarah Sclauzero, presidente di me.dea – e felici di offrire alle nostre donne un’occasione così importante di confronto e condivisione. Il gruppo si pone infatti quale potente strumento per il riconoscimento di parti di sé e dei propri vissuti, grazie alla socializzazione delle esperienze esso alimenta un processo di riconoscimento e attivazione di risorse, interne es esterne alle donne, utili alla piena emancipazione dalla violenza subita. Ritrovarsi in cerchio, con accanto altre donne che sono passate dalla stessa esperienza traumatica della violenza, è un potente antidoto al grande senso di solitudine e di emarginazione che si trovano a vivere le donne vittime di violenza domestica. Ringrazio la Società di Psicodramma Psicoanalitico Italiana per averci messo a disposizione le competenze delle sue socie».
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