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Comune di Cella Monte
Cittadinanza onoraria a padre Enzo Bianchi
Il conferimento è stato approvato nella seduta dell'ultimo Consiglio comunale

Padre Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, sarà cittadino onorario di Cella Monte “per il suo straordinario impegno nella promozione dei valori di pace, dialogo e unità tra i popoli e le fedi”. Il conferimento, su iniziativa del sindaco Maurizio Deevasis, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale.
“Padre Bianchi ha dedicato la propria vita a diffondere un messaggio di amore e di speranza, favorendo l'incontro e il dialogo ecumenico e interreligioso – si legge nella motivazione - Attraverso la sua opera di scrittore, teologo e guida spirituale, ha saputo offrire riflessioni profonde e originali che hanno arricchito il panorama culturale e religioso italiano e internazionale.
La sua testimonianza di vita e il suo impegno per una Chiesa inclusiva e aperta alle istanze del mondo moderno hanno ispirato migliaia di persone, rendendolo un punto di riferimento per chiunque sia in ricerca di autenticità spirituale e di fraternità universale”. Padre Bianchi vanta, peraltro, un legame strettamente personale con la comunità cellese: rimasto orfano in giovane età, fu accudito da due abitanti del paese.
All’Ordine del Giorno della convocazione di martedì, il Consiglio ha, fra l’altro, dato l’ok alla variazione al bilancio di previsione 2025/2027, applicando la parte disponibile dell’avanzo di amministrazione, ammontante a 142.808 euro: nel paniere degli investimenti, la manutenzione straordinaria del verde pubblico e del cimitero e degli immobili di proprietà comunale, la revisione degli impianti di videosorveglianza e il restauro della porta della Chiesa di S. Antonio, edificio che attende l’alienazione della proprietà dalla curia al municipio.
Infine, l’assemblea ha approvato in coro la mozione approvato la mozione del gruppo di minoranza “Cella Monte Borgo da Vivere” per la sottoscrizione della Dichiarazione sulla Fraternità Umana. L’iniziativa, promossa da Anci in collaborazione con la fondazione vaticana “Fratelli Tutti” è ispirata ai principi della cultura, della collaborazione e della responsabilità.
Nella fattispecie, fissa l’obiettivo di stimolare gli attori pubblici ai vari livelli dell’amministrazione, e quindi anche i Comuni, a tradurre tali principi nella quotidianità dell’azione amministrativa a tutela del bene comune, integrando persone, territorio e comunità. Gli aderenti si impegneranno a costruire reti per affrontare temi cruciali come il lavoro, la sanità, l’educazione e l’ambiente istituendo tavoli di lavoro locale.
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