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Antica tradizione

La giovane Elisa Bevilacqua vince la Giostra del Pitu

Portacolori del rione Sant'Antonio premiato anche per il miglior carro della sfilata

Elisa Bevilacqua protagonista della Giostra del Pitu

Doppia vittoria per il rione Sant’Antonio che conquista la Giostra del Pitu e il miglior carro alla sfilata tradizionale che rappresenta momenti di vita contadina. Domenica scorsa è andato in scena il momento più importante dell’anno tonchese. Grande partecipazione di pubblico, paese vestito a festa, con la piazza principale trasformata in palcoscenico per la gara equestre.

A staccare la testa al fantoccio di pezza realizzato dalla sarta del paese Santina Cirinella appeso al centro della piazza è stata la giovane Elisa Bevilacqua, per il rione Sant’Antonio. Tonchese doc, Elisa è cresciuta “a cavallo”, essendo la figlia del proprietario del centro ippico “La Ciocca” di Tonco. Una festa ancora più grande non solo per il rione ma per tutto il paese.

È inoltre la prima donna a vincere la competizione mista, seconda dopo la vittoria di una fantina durante l’edizione del 2019 tutta al femminile. La gara ha visto sette fantini, uno per rione, che con il cavallo lanciato al galoppo hanno colpito ripetutamente il pitu, tacchino, di pezza con un bastone di legno. Una tradizione che prosegue dall’inizio del secolo scorso, ma le cui radici affondano addirittura nella corsa equestre che si teneva a Tonco nell’anno Mille, da come si legge nell’archivio parrocchiale.

Grande festa al termine della Giostra con il ballo del 'Brando', costituito essenzialmente da una variante della Monferrina, da parte del rione vincitore e con l’esibizione della Banda La Bersagliera. Hanno gareggiato insieme alla vincitrice Davide Argenta per il rione Portone, Gabriele Argenta per la Piazza, Giorgio Cantino per Santa Maria, Irene Grabbi per Casa Paletti, Chiara Sisto per Annunziata e Marta Signoretti per Stazione. Sant’Antonio porta a casa così il gonfalone al vincitore della scorsa edizione andata al rione Annunziata con il fantino Marco Gallia.

Prima della gara, si è tenuta la sfilata del corteo aperto dalla banda "La Bersagliera" seguita dai personaggi in costume storico di Montechiaro, capeggiati da Gerardo da Tonco, fondatore dell'Ordine di San Giovanni in Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare di Malta. A chiudere il corteo, la sfilata dei vari borghi del paese che hanno inscenato momenti di vita quotidiana contadina con lo scopo di riscoprire e valorizzare le antiche tradizioni.

I vincitori di sant’Antonio hanno inscenato il forno, Portone la cantina, Annunziata l’ incanto delle torte, Santa Maria il ritorno dall’orto, Casa Paletti la merenda sinoira. A vincere il premio per il gruppo più numeroso è stata la Piazza con l’oratorio. Diverse le autorità del territorio presenti accolte dal primo cittadino Cesare Fratini. 

Prima della gara, il momento tanto atteso del processo e della condanna del pitu, interamente scritto in dialetto monferrino, in cui il tacchino prova a difendersi dalle accuse del pubblico ministero. Il Pitu durante il suo discorso, dunque, mette a nudo in dialetto monferrino vizi e difetti della comunità tonchese. Dopo essersi così vendicato, il Pitu lascia a ogni rione di Tonco una parte significativa del proprio corpo, motivandone la scelta con commenti pungenti.


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Enea Morotti

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