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La casa della mamma di Pavese....

Un'accurata ricerca biografica sulla famiglia Mesturini di Ticineto è contenuta nel volume intitolato "L'altro paese", pubblicato dal Circolo Culturale Ermanno Aceto di Ticineto in occasione del centenario della nascita di Cesare Pavese (sarà presentato domenica 15, ndr.). Rimasto orfano del padre a sei anni, lo scrittore di Santo Stefano Belbo è allevato dalla madre Consolina Mesturini, appartenente ad un'antica famiglia con ascendenti tra notai, medici e sacerdoti. Una famiglia agiata, anche se profondamente segnata dal destino, come ricorda Angela Merlo: "Dal matrimonio di Pietro Mesturini con Teresa Vassallo nacquero nel 1828 Giovanna Marianna, nel 1829 Francesco e nel 1830 Luigi, il futuro nonno di Pavese. I primi due figli morirono quasi subito dopo la nascita, Luigi invece visse a lungo", ma la sua esistenza fu colma di dolori e sofferenze. Perduto il padre alla tenera età di un anno, la madre poco dopo contrae matrimonio con un ricco proprietario di Ticineto, Evasio Caprino, e il nome del bambino, soprannominato "Frusunin", compare nella famiglia di Giuseppe Mesturini che si prende cura di lui, anche dopo la scomparsa della madre Teresa a causa del parto. Tra mille difficoltà, Luigi diventa maggiorenne. Ereditati i cospicui beni di famiglia, vende la casa paterna dello "Scaldasole", acquista una dimora più signorile nella "Contrada dell'Olmo" per ospitare la sposa Angela Scagliotti e decide di dedicarsi al commercio dei tessuti. E' nella nuova residenza che, dopo il primogenito Cesare Terenzio, viene alla luce nel 1868 Consolina Fiorentina Mesturini, la madre di Cesare Pavese. Aumentata la famiglia, c'è bisogno di un edificio più grande e prestigioso. Del resto gli affari vanno bene e i Mesturini si trasferiscono nella "Casa della Topia", cosiddetta per il grande pergolato di uva bianca nel cortile. E' più ampia e più adatta al commercio di stoffe, con due grandi vetrine aperte sulla via principale del paese, la "Contrada Longa", detta anche "Via Maestra", proprio di fronte alla palazzina del marchese Morelli. Purtroppo un grave lutto colpisce di nuovo la famiglia: la perdita di Cesare Terenzio, di appena cinque anni, che lascia sola la piccola Consolina. E' gracile, ma risoluta e forte di temperamento, frequenta le scuole in paese e aiuta i genitori nell'attività commerciale, iniziando a mettere da parte le stoffe più pregiate per il corredo, dopo aver conosciuto Eugenio Pavese, il giovane impiegato della Pretura originario di Santo Stefano Belbo. A tale proposito osserva Angela Merlo: "Consolina, dopo le nozze, avvenute a Ticineto il 28 novembre 1893, andò a vivere a Torino, dove il marito aveva trovato lavoro presso il tribunale. Un anno dopo, nel 1894 nasce la prima dei suoi cinque figli: Laura Bertilde. Per il parto torna a casa dai suoi genitori e il 14 settembre, alle cinque del mattino, dà alla luce la bambina, assistita dalla levatrice Felicita Merlo, domiciliata a Borgo San Martino, ma operante anche a Ticineto". Il dramma non è ancora finito. Scomparsa a sei anni la primogenita, seguita da due bimbi in tenerissima età, i genitori di Consolina, alienata la proprietà, si trasferiscono a Torino, dove nel 1901 la famiglia è allietata dalla nascita di Maria. Ma ormai, con la successiva vendita della casa, è definitivamente spezzato il legame con Ticineto, non con Santo Stefano Belbo dove il 9 settembre 1908 viene alla luce Cesare Pavese. Dionigi Roggero La "Casa della topia" in un libro del Circolo Aceto Mai appuntamento è stato più azzeccato e simbolico: la «casa della topia», quella della madre di Cesare Pavese (Consolina Mesturini), in Ticineto, via Vittorio Veneto, noi ci arriviamo dal retro, dal giardino, da via Piacentini, dopo aver parcheggiato nella piazza della chiesa. E' un martedì tra sole e ombra con belle nubi, ci ricevono Angela Merlo Romussi e Anna Scagliotti Castellaro presidente e segretaria del Circolo Aceto (fondato nel 1987), Circolo a cui si deve il libro «L'altro paese», edito per il centenario pavesiano, che sarà presentato alle 17 di domenica 15. Mentre Giulio Pasino bagna il giardino (la casa è di proprietà della famiglia Natalia Rosati, oggi abitante in Liguria) sfogliamo le bozze del volume seduti (in equilibrio precario su vecchie poltrone) proprio sotto la topia citata ancora in una nostra recente intervista da Cesarina Sini, figlia di Maria Pavese Sini, sorella di Cesare, a proposito dei ricordi della nonna Consolina (la mamma dello scrittore). Un libro che si presenta ricco di contenuti e di immagini (ottima ad esempio l'idea di raccogliere tutti gli articoli che riguardano Ticineto e i legami pavesiani comprese gli eventi che hanno portato all'inaugurazione dell'itinerario provinciale che da Ticineto arriva fino a Crea-Moncalvo e della Giornata dei consoli Tci) Ma l'emozione si rafforza quanto entriamo nella vecchia casa abitata da Consolina fino al matrimonio (1893, per essere precisi Consolina era nata in un'altra casa, come scoprimmo all'amagrafe in un assolato agosto, in contrada dell'Olmo nell'attuale via Mazzini). Incominciamo dalle cantine settecentesche, dal bel mattone, poi percorriamo in punta di piedi il pian terreno dove si intuiscono ancora le vetrine del negozio di stoffa del padre di Consolina affacciate sulla via principale. Al primo piano apriamo, disturbando qualche ragno, una finestra quella proprio della stanza della madre dello scrittore, si affaccia direttamente sulla casa del marchese, oggi casa di Cesare Mazzucco (che abita a Chicago). Ben praticabile il solaio e questo «viaggio nel tempo» finisce al terrazzo coperto che ha in un lato una piccola camera oscura e permette un ultimo sguardo sulla nostra topia. Ancora un salto in parrocchia sia per salutare don Rollino, parroco-istituzione del paese che per fotografare lo stemma dei Mesturini in un quadro in navata sinistra, poi alla chiesa della Confraternita di San Pietro Martire (ci apre Luigi Trevisan) per scoprire in un quadro del Guala una visione di Ticineto che figura nella copertina del libro, è datato 1744, già allora c'erano i Mesturini, bis-bis-nonni del nostro Pavese Luigi Angelino Al libro hanno collaborato per il Circolo Aceto Angela Merlo e Anna Scagliotti (per i testi), Angela Mazzuucco e Piero Caprino (per le ricerche) e Renzo Mesturini (per le foto); gli altri testi sono di Elio Gioanola, Marziano Guglielminetti, Laura Nay, Mariarosa Masoero e Giuse Vipiana, cui si aggiungono i dipinti di Camillo Francia, Romano Demichelis e Romano Scagliotti. FOTO. La casa della topia dal giardino; il libro del Circolo Aceto, casa Mesturini dal lato di via Vittorio Veneto e la casa del marchese dalla finestra della camera di Consolina...

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Michele Castagnone

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