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  • 28 settembre 2013
  • Casale Monferrato

Facciamo giustizia: ridate ai Deambrosis la loro figlia!

La vicenda dei genitori di Mirabello a cui è stata strappata la figlioletta è approdata, fra l’assordante silenzio dei media alla Corte di Cassazione. La vicenda è nota: una vicina di casa telefona un pomeriggio ai Carabinieri di Occimiano dicendo che i Deambrosis abbandonano la figlia in auto. Il maresciallo interviene, vista l’urgenza e l’imminente pericolo, rapidamente… il giorno dopo; piomba in casa di Deambrosis, strappa la bimba dalle braccia del papà… e nasce la vicenda terribile per i genitori che si vedono portar via la loro figlioletta di poche settimane ed il padre si trova sotto processo per abbandono di minore. Ed è proprio questa motivazione che il tribunale adotterà, spiegando che l’età dei genitori non centra, per togliere definitivamente la bimba ai genitori, dichiarandola adottabile. I Deambrosis ricorrono, estrema ratio, in Cassazione. Intanto il papà, in Appello, viene prosciolto dall’accusa di abbandono di minore. Casca quindi la motivazione e perciò la bimba torna ai genitori? No, in realtà, come dicevano i nostri vecchi, casca l’asino. Il procuratore generale della Cassazione chiede che venga confermata l’adottabilità, cioè che la bimba venga strappata definitivamente ai genitori, perché questi sono troppo vecchi. “Oibò - è il senso dell’intervento - sciagurati! Ma non avete mai pensato che la bambina resterà orfana in tenera età?” (Con questa considerazione bisognerà togliere il figlio alla Nannini ed alle molte altre copie che sono diventati genitori dopo i cinquanta… staremo a vedere.). Speriamo che i giudici siano più saggi del Procuratore generale e, ricordando che la giustizia non è un arzigogolazione di tesi spesso arrampicate sui vetri ma un sacramento, ridiano ai Deambrosis il ruolo di papà e mamma (in alcuni casi, molto strombazzati, manca ad esempio il papà). Aspettiamo con ansia la sentenza (con il cuore che fotografa la bimba fra le braccia del suo papà e della sua mamma da troppo tempo immersi in una cupa disperazione). Speriamo nella Giustizia; con la G maiuscola.

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Enea Morotti

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