Il Circolo Libertà e Giustizia di Casale ricorda il giornalista Giancarlo Siani a 25 anni dalla sua morte
di Antonio Foti, Circolo Libertà e Giustizia Casale Monferrato
Il 23 settembre 1985 nei pressi della sua abitazione nel quartiere Vomero a Napoli veniva ucciso Giancarlo Siani, un giovane cronista del quotidiano ”il Mattino”. Aveva raccontato con uno stile unico ed originale le guerre intercorse tra i clan camorristici che dagli inizi degli anni ’80, per il controllo dei traffici illeciti, avevano insanguinato l’hinterland napoletano. Siani non si limitava a descrivere, seppure con particolare minuziosità, i fatti di cronaca accaduti ma si spingeva ad indagare i labili equilibri, le dinamiche relazionali e le alleanze dei clan, nonchè i loro rapporti con l’economia e la politica locale. Era interessato a conoscere della camorra gli aspetti della fenomenologia del potere soprattutto quelli legati ai meccanismi di legittimazione passiva, alla capacità imprenditoriale di riemergere dal sommerso e di riciclarsi nel tessuto sano dell’economia legale. I suoi articoli più che essere una mera elencazione dei fatti di cronaca assumevano la dignità di saggi nei quali il giornalista, con coraggio e dedizione, formulava ipotesi, congetture, prevedeva nuovi equilibri e riassetti organizzativi all’interno dei clan, considerazioni che il più delle volte trovavano effettivo riscontro nella realtà dei fatti. Come semplice inviato di provincia, anche nei ristretti spazi concessi dal suo giornale, con le sue ipotesi e le sue inchieste, aveva fatto tremare potenti organizzazioni criminali e non solo. Per molti anni il movente del delitto Siani è rimasto un mistero avvolto letteralmente nell’oblio nonostante che una verità processuale si sia comunque affermata tra non poche difficoltà. Un aspetto, tuttavia, di questa tragica vicenda rimane assolutamente chiaro ed incontestabile: Siani è stato ucciso perche aveva dimostrato di essere particolarmente abile nel districare il complesso ginepraio di relazioni esistenti tra camorra, imprenditoria e politica locale. Per parafrasare una celebre espressione dello scrittore Andrea Camilleri, Siani sapeva cogliere con facilità “la forma che era stata data all’acqua”. Lo dimostra l’esistenza di un dossier nel quale il giornalista aveva raccolto tutta una serie di appunti, osservazioni e considerazioni riguardanti il business della ricostruzione post-terremoto del 1980 e che intendeva pubblicare in un apposito libro, le cui bozze non sono mai più state ritrovate.
La vita di Giancarlo Siani fu tragicamente spenta in una sera di fine estate mentre rientrava a casa dopo aver trascorso una bella serata in compagnia di alcuni amici, aveva soltanto ventisei anni e tanta voglia di vivere e di scrivere. A distanza di 25 anni dalla sua scomparsa i suoi articoli sono ancora oggi un riferimento importante per la stampa indipendente, per il giornalismo d’inchiesta, per la cultura della legalità e costituiscono un esempio straordinario di impegno sociale e civile. Lo scrittore Roberto Saviano, nel saggio “la bellezza e l’inferno” lo ha definito saggiamente “cronista vero” sottolineandone il talento giornalistico e la capacità di rappresentare la realtà senza timori e condizionamenti. Il Circolo Libertà e Giustizia di Casale Monferrato nel ricordare la sua memoria, sottolinea l’ esempio e il valore del suo contributo sui delicati temi della legalità e della giustizia ed evidenzia l’ attualità e l’ importanza sociale della sua opera. Nel porre l’attenzione e la debita riflessione sulla sua vita, il Circolo LeG ribadisce, altresì, l’assoluta necessita ed urgenza di porre la questione morale al centro della vita politica ed economica del nostro paese perché la resistenza all’ illegalità operata da uomini del valore di Giancarlo Siani non resti un’esperienza vana ed isolata.