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  • 27 dicembre 2009
  • Casale Monferrato

Riparte il nucleare? Chi ci rappresenta?

Leggo sui quotidiani che il Governo ha approvato un Decreto legislativo comprendente anche le procedure per stabilire i criteri necessari all'individuazione dei siti per nuove Centrali Nucleari. Non entro nel merito se sia giusto o meno tornare al nucleare, e quali le caratteristiche dei siti per tali centrali (come per qualunqua altra produzione energetica, o per smaltimento di ogni tipo); sappiamo comunque che il Piemonte sarà interessato e Trino potrebbe essere uno dei Comuni individuati. Come sempre in questi casi, si prevedono compensazioni per gli Enti Locali che accettano un insediamento di questo genere sul proprio territorio, alle Provincie e ai Comuni limitrofi, nonchè a imprese e cittadini sotto forma di riduzione della spesa energetica, della Tarsu e di Irpef Irpeg e Ici; infatti l'impatto di una centrale, sia per la costruzione che per le eventuali conseguenze della sua attività, di rischio e di opportunità, riguardano un territorio vasto. Mi preme qui rilevare un'altra questione: chi decide qual è questo territorio e come questo viene rappresentato e tutelato? All'inizio degli anni '80 quando si profilava una decisione analoga, quale Presidente del Comprensorio di Casale M. con l'allora sindaco di Trino De Maria, partecipai a Roma a riunioni, promosse dal Presidente dell'Anci Triglia con i Comuni italiani interessati, per affrontare le problematiche relative a insediamenti, compensazioni, lavori, tutela dei cittadini, ecc. Era un riconoscimento del fatto che il Monferrato casalese non fosse estraneo ad un insediamento nucleare a Trino e a tutte le sue conseguenze. Oggi i Comprensori non esistono più; i Comuni (pur con la positiva presenza delle Unioni Comunali) hanno meno opportunità di ragionare attorno ad una visione d'insieme; la Regione e la Provincia possono intervenire positivamente, ma ragionano in modo più ampio (e nel caso specifico la Provincia interessata sarebbe quella di Vercelli!). C'è perciò la necessità di un organismo amministrativo, di una rappresentanza monferrina (scelta democraticamente) che tuteli a partire da oggi i legittimi interessi di questa zona e che possa partecipare alle varie fasi, anche per evitare che si formino solo Comitati di protesta, per contrastare decisioni verticistiche assunte prescindendo dai cittadini e dai territori. Bisogna mettere in campo un sistema di trasparenza, di tutele, di dialogo, di partecipazione della società civile; altrimenti saranno inevitabili polemiche, sospetti e anche divisioni tra Comune e Comune, tra interessi economici ed ambientali. Sarebbe la sconfitta della politica, e la vocazione futura del Monferrato compromessa da decisioni che non hanno coinvolto i nostri rappresentanti, le nostre imprese, il mondo del lavoro, dell'economia e della formazione. Il mio appello e invito è quindi rivolto alle Amministrazioni e ai Consigli comunali della zona a organizzare un organismo (insieme alle rappresentanze sociali) che abbia mandato per trattare a tutti i livelli a nome e a tutela del Monferrato. Carlo Baviera

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Michele Castagnone

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