La villa Castagnoni-Del Poggio era un convento? Presentazione di un libro di Luigina ed Elsa Zai
Su un poggio tranquillo e isolato sorge la suggestiva dimora storica “I Castagnoni”: una villa settecentesca forse nata dalla sapiente trasformazione di un antico convento di cui si è persa ogni traccia documentaria.
Ipotesi , questa, che potrebbe essere suffragata sia dalla posizione del complesso, sia dalla vetusta forma squadrata ma soprattutto, dalla presenza della chiesetta dedicata alla Nostra Signora dell’Annunziata, collegata al corpo principale da un poderoso arco che sovrasta la strada comunale.
Il compianto Camillo Cappellaro in “Rosignano Monferrato delle cose sulla storia” pubblicato dall’edizioni dell’Orso di Alessandria, nel 1984 così descriveva il piccolo oratorio: «E’ il 1742 quando i fratelli Don Pietro Giuseppe e Michele Antonio e lo zio Don Giuseppe Maria, tutti “de Castagnoni”, si “sottomettono alla Comunità”, cioè compiono gli ultimi atti burocratici, dopo aver ottenuto dalla Curia vescovile e dal Senato la licenza di costruire una chiesetta campestre “di non maggior distesa di una tavola, per la celebrazione della Santa Messa per luoro comodo e dei cassinali del Cantone di Carcoffaro”. La chiesa, che sorgerà “sotto li consorti della strada pubblica et delli Beni di detti Castagnoni”, è l’Annunziata, tuttora esistente alla frazione Castagnoni, una delle rare cappelle superstiti e conservata con una cura che onora i proprietari».
La nobile residenza, oggi Bed & Breakfast di charme, serba del passato testimonianze importanti e preziosi ricordi di famiglia amorosamente conservati nell’aristocratica biblioteca dove lo sguardo vigile di don Marcello Lavagno, scomparso all’età di 87 anni ai Castagnoni (allora di proprietà della famiglia imparentata con i Del Poggio), non cessa di perdere di vista i testi preziosi e rari in essa custoditi.
Così lo ricordano nel recente volume “Piemonte nel cuore e nella memoria” (Vercelli, 2009) Luigina(madre) ed Elsa Zai (figlia): “Discendente da famiglia benestante don Lavagno, ormai in età avanzata, si era ritirato a vita privata nella sua antica e grande casa situata di fronte la collina su cui sorge la chiesetta di S. Pietro in Vincoli, a quel tempo chiusa ed abbandonata. Probabilmente il sacerdote conosceva le vicissitudini di quell’antichissima chiesa e quanto importante fosse la sua remota storia, soffrendo per l’incuria in cui era stata lasciata”. Fu così che decise di ripristinare la chiesa, dotandola di un lascito di oltre 12.000 lire, in modo da garantire la permanenza dei successori.
“Per più di un secolo, grazie all’opera benefica di don Marcello, - aggiunge Luigina Zai - la popolazione del luogo ebbe la sua piccola chiesa aperta al culto: un gesto che anch’io ignoravo, essendo ormai scomparsi coloro che ne furono testimoni. Fu il caso o il destino ad indicarmi, nel dipinto della sacrestia della chiesa raffigurante l’effigie di un anziano prete, don Lavagno Marcello, il fondatore della cappellania. Non ebbi il tempo però di poterlo osservare bene né di poter scoprire su di esso un nome o una data perché, sulla povera chiesa fra l’indifferenza dei suoi fedeli, erano piombati a ghermire e a devastare le mani adunche di persone prive di coscienza e di scrupoli che, insieme a tutto il resto, non risparmiarono il quadro di don Marcello né quello della sorella, appeso accanto”.
Dionigi Roggero
403-continua.
UNA VILLA STORICA-
Luogo storico e luogo turistico (è un bed and breakfast, lo mettemmo al volo sulla prima “Guida del Monferrato”, lo facemmo ammirare a una presentazione di Riso&Rose) questo “I Castagnoni” che si raggiunge puntando su Uviglie e scorrendovi a sinistra (ma è ben indicato dai cartelli che sono intelligentemente completati dal numero telefonico).
Sotto l’antico arco che attraversa la strada ci riceve la proprietaria Alessandra Del Poggio monferrina (il padre era stato podestà di Rosignano e presidente della distilleria) e milanese (di ritorno). E’ affiancata da Luigina ed Elsa Zai che qui domenica (6 settembre, ndr) presenteranno pro- Anffas (con letture di Botto e Riboni) il loro “Piemonte nel cuore”; Luigina, vera memoria storica della zona, ricorda che in villa facevano villeggiatura le ragazze della "Madonnina" di Casale. Segue un attenta visita guidata al complesso. Una parte era di proprietà del cugino Milo de Angelis uno dei più noti poeti italiani, che recentemente alla Colma di Rosignano aveva con noi ricordato i trascorsi estivi con la madre Carla Del Poggio nella villa (“e andavo a piedi alla Colma dagli amici Morbelli...”).
Ammiriamo prima il giardino storico e, nella valle, la piscina dove si divertono bimbi di ospiti tedeschi, poi entriamo nella dimora, impreziosita da affreschi leggiadri. E’ calda, vissuta, ecco le foto del nonno, Alessandro, presidente del Comitato per le celebrazioni delle 5 Giornate di Milano poi il ritratto di don Lavagno e quello della sorella, una collezione di sciabole d’epoca...
Curioso nella grande cucina un mobile che sembra una madia e in realtà nasconde un fornello. Visita poi alla prospiciente chiesa “Ci entro dopo cinquant’anni”, dice Luigina
Ci intriga anche nella casa di fronte un vecchio portale sovrastato da lacerti di un affresco, faceva evidentemente parte di tutto il complesso conventuale, ancora da studiare.
Luigi Angelino
FOTO. DOn Lavagno, la signora Del Poggio (a destra) con Luigina ed Elsa Zia, l'interno della chiesa dell'Annunziata