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Tre cugini rumeni “pizzicati” mentre svuotano il deposito di una ditta in fallimento

Sette arresti in due giorni, tutti per furto, operati dai Carabinieri di Ticineto. Dopo i quattro bloccati nella mattinata di martedì scorso a Borgo San Martino dove avevano svaligiato un’abitazione, nel primo pomeriggio di giovedì il maresciallo Riccardo De Momi e i suoi uomini hanno arrestato in flagranza di reato altre tre persone, tra cui un minorenne. Si tratta di tre cugini: Gepi Halilovic, 21 anni; Gianni Ahmetovic, 22 anni, e A. H., 15 anni compiuti a luglio, originari della ex Jugloslavia, nati in Italia e residenti ad Asti, in corso San Marzanotto, dove le rispettive famiglie sono proprietarie di un appezzamento di terreno sul quale hanno eretto alcune costruzioni prefabbricate che occupano stabilmente. L’arresto è avvenuto verso le 13 quando in caserma è arrivata una telefonata che segnala movimenti sospetti all’interno di un capannone della Iar-Siltal di Ticineto, l’azienda con sede nella zona industriale del paese chiusa ormai da anni in seguito alla procedura di fallimento. Il comandante De Momi - in quel momento libero dal servizio ma comunque presente nel presidio - e un militare si recano sul posto con un’auto civile e silenziosamente entrano nel deposito cogliendo di sorpresa i ladri. I malviventi, passando da un cancello secondario nella parte più periferica dello stabilimento, avevano raggiunto il capannone di cui avevano forzato una porta antipanico attraverso la quale erano entrati con un vecchio e scassato Ford Transit cassonato al quale erano stati tolti i fanali posteriori. Una volta dentro, hanno rinchiuso la porta e si sono diretti verso un deposito che custodisce il materiale sequestrato appartenente all’attivo fallimentare. Qui hanno cominciato a caricare profilati di ferro, alluminio e rame, rotoli di filo di rame: quando i militari li hanno sorpresi avevano quasi ultimato il carico e stavano preparando alcuni carrelli con altri utensili da portare via. I due maggiorenni sono stati ammanettati mentre il ragazzo non si è mosso. Accompagnati in caserma, ultimati gli accertamenti, il 15enne è stato trasferito nel carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino, mentre gli altri due hanno trascorso la notte nella camere di sicurezza. Il mattino successivo Gepi Halilovic e Gianni Ahmetovic sono comparsi in Tribunale per l’udienza di convalida e la direttissima. Davanti al giudice Antonio Marozzo e al p.m. Valeria Fazio hanno patteggiato la pena: 6 mesi di reclusione e 300 euro di multa da scontarsi agli arresti domiciliari. Il giudice ha disposto la confisca e la rottamazione dell’autocarro sequestrato. Infatti il Ford Transit risulta intestato a una cooperativa con sede in provincia di Novara mentre firmatario dell’assicurazione del veicolo sarebbe un albanese che risulta intestatario di altri venti automezzi.

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Enea Morotti

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