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Fabio Lavagno: "Eternit, un nome che qui a Casale solo a sentirlo fa rabbrividire!"

Eternit, un nome che qui a Casale solo a sentirlo fa rabbrividire!!! Ne sono passati di anni, un secolo, da quando la fabbrica si insediò in zona Ronzone: era il 1907 L'ETERNIT di Casale M.to era il più grande stabilimento di cemento-amianto d'Europa. Occupò in tutto circa 5000 persone! Rappresentava a quell’ epoca per i lavoratori una speranza, una certezza, una garanzia. La stessa speranza di quei lavoratori, di quelle famiglie ben presto, a distanza di 30-40 anni si rivelò una disgrazia! Infatti negli anni Cinquanta cominciarono le malattie e le morti degli operai che lavoravano all’Eternit, e cominciarono le prime richieste e i primi scioperi degli operai per avere maggiore tutela della salute sul posto di lavoro. Negli anni Sessanta quella disgrazia iniziò ad estendersi e colpire persone che non avevano mai messo piede in fabbrica e che non erano coinvolte direttamente con la lavorazione. Tutto questo fino al 1986 dove l’ allora Sindaco di Casale Riccardo Coppo fece un’ ordinanza, la prima in Italia di chiusura dell’ Eternit. Di lì a poco anche altre città seguirono la strada di Casale e così poco alla volta in tutta Italia l’ amianto venne bandito! Di fatto il ramo italiano dell’azienda era fallito. I comuni i Sindacati le associazioni furono i primi a denunciare il rischio e a capire la portata micidiale di quella fibra! Poi arrivò lo Stato. Sino ad arrivare ai giorni nostri: Due sentenze in primo e Secondo grado che condannavano in prima fase Jean Louis de Cartier e Stephan Schmidheiny, proprietari della Eternit, a 16 anni di reclusione per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, aumentati in corte d’ appello a 18 anni al solo Schmidheiny rimasto unico imputato al processo. Sentenze scandalosamente ribaltate in sede di Cassazione che di fatto prescrive il reato come tutti sappiamo. La sentenza ci ricorda che in Italia non esiste ancora lo specifico delitto di disastro ambientale. E che i cittadini che ne pagano sulla propria pelle le conseguenze più gravi non sono considerati a pieno titolo delle vittime. Ancora oggi, dunque, chi inquina non paga. Vi è un buco normativo è questo è un dato di fatto, troppo tardi, in Italia come spesso accade anche in altre circostanze ci si pone il problema dopo che il fatto è successo. Aimè con mio rammarico giace al Senato, il Disegno di legge 1345 che prevede, per l’appunto, l’inserimento dei delitti ambientali nel codice penale, tra questi l’inquinamento e il disastro ambientale. Testo che la Camera ha approvato lo scorso 26 febbraio e che a Palazzo Madama non ha trovato l’accoglimento. Infrangendosi contro quel muro alzato da troppi senatori. Chissà perché!!!!! Migliaia di vite interrotte precocemente per la sola colpa di aver fatto il proprio dovere di padre di famiglia, di essere figli, mogli di queste persone, o solamente il fatto di essere figli di questa città. Tutti siamo stati colpiti negli affetti più profondi, parenti, amici ci hanno lasciato, condannati senza appello, non dalla malattia ma da chi ha speculato sulla vita di intere generazioni. Il significato della parola Eternit trae riferimento dal termine latino aeternitas, «eternità», battezzato cosi dal suo ideatore per indicare la sua elevata resistenza e durata, purtroppo di eterno vi è solo il male che ha causato, che sta causando e che causerà ancora per molto, moltissimo tempo. Detto questo Casale è una città che ha un grande passato, un presente e un futuro che noi tutti figli di questa città abbiamo il dovere di scrivere e rendere luminoso, ed è proprio questo a darci la forza di andare avanti di stare uniti e lottare non solo per noi, ma per le nuove generazioni. Ora Casale è un simbolo alla lotta all’ amianto in tutto il mondo, Casale fu la prima a dire basta all’ amianto e deve essere ancora una volta di esempio a tutti i luoghi colpiti dal male. Il modo migliore di onorare la memoria delle nostre vittime è quello di ridare vita a questa città, e faremo tutto il possibile e anche di più purchè ciò avvenga, questo è il compito che l’amministrazione si pone di fare, e lo farà nel miglior modo possibile, con l’aiuto incondizionato di tutti. le risorse e le richieste di sostegno che andiamo a richiedere nel documento in discussione questa sera al Governo e al Parlamento vanno in questa direzione. Mi sento di aggiungere Signor Sindaco, di sostenere oltre al presidio ospedaliero di casale di 1° livello, in particolare l’unita funzionale interaziendale Asl AL - ASO di ricerca clinica del reparto di oncologia anche il reparto di pneumologia, le cure palliative, l’assistenza domiciliare integrata ADI e per ultimo non per importanza, anzi, il mantenimento del punto nascite a Casale, perché è li che una città prende vita, perché è li che una città riparte!

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