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  • 17 gennaio 2012
  • Passerano

La scomparsa di Carlo Fruttero - Nell'ufficio del banchiere Venesio

Il famoso scrittore Carlo Fruttero (foto) nato a Torino il 19 settembre 1926 (ma con casa nel Monferrato astigiano, Passerano) è morto a Castiglione della Pescaia domenica 15 gennaio. Sarà seppellito nella tomba di fronte a quella di Italo Calvino scomparso a Castiglione di Pescaia nella notte fra il 18 e il 19 settembre 1985 (e compagno di stanza di Fruttero alla Einaudi). - In uno dei nostri 'Viaggi d’autore' (3 luglio 1988) avevamo recensito un capitolo di Fruttero dal titolo «Santa Maria delle Congetture», inserito in un bel volume dell’Allemandi sull’Abbazia di Vezzolano. A corredo pubblicavamo una intervista con lo scrittore. La riproponiamo: Nel 1942 la famiglia Fruttero è «sfollata» a Passerano nella casa avita sotto il castello dei Radicati di Marmorito («la casa della nonna con a fianco una piccola vigna»). Indirizzato dagli amici «più vecchi di me son quasi tutti scomparsi...» Carlo ha accesso alla biblioteca del castello. «Fuori c’erano Tedeschi e partigiani, rastrellamenti e io chiuso dentro con Flaubert e Maupassant; in quella biblioteca è incominciato il mio amore per la letteratura...». Nel suo carnet, citiamo «La donna della domenica», famosissimo del 1972, «A che punto è la notte», «Il palio delle contrade morte», «La prevalenza del cretino» (dove Casale ha unacitazione), «L’amante senza fissa dimora», «Enigma in luogo di mare», tutti con Lucentini con cui ha composto anche la commedia teatrale «La cosa in se», una raccolta di poesie «L’idraulico non verrà» e la direzione della collana di fantascienza Urania. Bene. Lo scrittore torna spesso al paese monferrino, tra gli amici ci cita il pittore Leonardo Mosso («mi ha fatto un bellissimo ritratto, una vanitas, con teschio e simboli letterari»). Ricorda anche Sandro Doglio che cerca di instradarlo all’enogastronomia. Fruttero ama il Monferrato: «che colline meravigliose, recentemente ero in quel piccolo paese che si chiama Olivola a sentire un concerto invitato da un manager nel settore editoriale, Cane (figlio del giornalista Gigi e nipote di Chessa); anche di Casale ho un bel ricordo, case stupende ma voglio ritornare in visita presto, son rimasto affascinato dal libro della Debenedetti sulla Sinagoga degli argenti...». -L’ultimo libro di Fruttero (Mondadori 2010) è stato ‘‘Mutandine di chiffon’’. L’apertura è dedicata al castello di Passerano, alla vendemmia arrivando da una strada sterrata attraverso Castelnuovo don Bosco. Ma un intero capitolo, a mo’ di intervista dal titolo ‘’Il banchiere e lo scrittore’’ riguarda l’amicizia con il noto banchiere (e coetaneo) Vittorio Venesio, figlio del casalese Camillo. La famiglia Venesio parteciperà venerdì ai funerali in ricordo, ci dicono, dicono di un grande AMICO (è così in maiuscolo nelle necrologie), la conoscenza con Vittorio data fin dai tempi dell’asilo, delle passeggiate in collina dietro la Gran Madre, di Parigi, delle lunghe conversazioni... Particolare curioso: Fruttero si rifugiava a scrivere in un ufficio della Banca di via Cernaia a Torino, messogli a disposizione da Vittorio giudicandolo un luogo tranquillo...

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Enea Morotti

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