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I giovani nerostellati tornano in campo con una maglia contro il razzism

A due settimane di distanza dai fatti di Casale-Pro Patria, la formazione Berretti nerostellata è tornata in campo, sabato pomeriggio, nella sfida casalinga contro il Cuneo. Proprio alla vigilia del match, si è appresa la notizia che la società ha deciso di esonerare mister Francesco Latartara, per “eccesso di protagonismo” in merito alla sua presa di posizione sui presunti insulti razzisti a due suoi giocatori, quando appoggiò la decisione dei suoi ragazzi di voler abbandonare il terreno di gioco e per non aver avvisato immediatamente i vertici societari. Successivamente erano arrivati i provvedimenti federali che poi si tramutarono in sconfitta a tavolino, un punto di penalizzazione e 500 euro di multa. Sabato, prima della partita, durante la fase di riscaldamento, i giocatori casalesi hanno indossato una felpa con la scritta: “L’unica razza che conosco è quella umana”. Solidarietà anche da parte della tifoseria trinese che tra le due panchine ha esposto lo striscione: “Trino dice no al razzismo”. A bordo campo, ad assistere all’incontro, c’erano tra gli altri lo stesso Latartara e Fabiano Ribeiro, l’attaccante che aveva denunciato gli insulti, fermato per squalifica. “Ritengo di non aver avuto alcun tipo di protagonismo e di avere agito solo per il bene del settore giovanile - commenta in maniera serena Latartara - alla luce degli ultimi sviluppi sono solo rammaricato per come si è conclusa questa vicenda, anche perchè avevo instaurato un rapporto speciale con questi ragazzi. A loro ho detto di continuare ad allenarsi con impegno e serietà per il loro bene e per la loro crescita”. Ribeiro ha invece preferito non commentare l’esonero del mister che termina così la sue seconda avventura in Monferrato, dopo quella di qualche anno da calciatore: in tanti ricorderanno un suo spettacolare gol al “Natal Palli” in un derby di Coppa Italia contro l’Alessandria. Latartara, il cui contratto con il Casale Calcio scadrà il prossimo 30 giugno, adesso tornerà a Taranto, dove lo attendono la moglie e due figli. A lui sono arrivati parecchi attestati di solidarietà da parte dei genitori dei giovani calciatori nerostellati, alcuni dei quali hanno saputo del suo allontanamento proprio sabato allo stadio di Trino. “Latartara è tutto tranne che un protagonista - racconta un papà - è una persona perbene che ha insegnato ai nostri ragazzi le regole, il rispetto dei compagni e degli avversari, riuscendo a creare un bel gruppo. Un allenatore che la squadra stima e apprezza: sarà difficile trovare un altro tecnico che sappia fare crescere i nostri ragazzi come ha fatto lui”. Sul campo le cose non sono andate bene per Preziosi e compagni, che si sono dovuti arrendere per 0-2, subendo un gol per tempo. Ma questa è un’altra storia.

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Michele Castagnone

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