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Le criticità strutturali limitano la trasformazione ad uso residenziale
Degrado ex Caserma Mameli: occorre una vendita rapida
L'Amministrazione a caccia di investitori privati

Per l’ex Caserma Mameli di via Cavour l’Amministrazione casalese fissa nuovi indirizzi per la vendita. Il 24 maggio la Soprintendenza ha trasmesso l’autorizzazione contenente prescrizioni rivolte a garantire la conservazione del bene mediante interventi di ristrutturazione rispettosi della distribuzione originaria degli ambienti, dell’articolazione spaziale dei diversi piani e delle connotazioni stratigrafiche del complesso, subordinando l’assenso alle demolizioni e alle trasformazioni ammesse dal PRGC, alla presentazione di un progetto da sottoporre a successiva autorizzazione.
In seguito, si è svolto un sopralluogo con il funzionario di zona della Soprintendenza, dal quale è emersa la disponibilità a superare le criticità strutturali che limitano la trasformazione ad uso residenziale, sulla base di un progetto dettagliato che indichi in maniera integrata la riqualificazione strutturale ed architettonica dell’intero complesso. Ma, per quanto riguarda la vendita della struttura militare, persistono diverse incognite sulla fattibilità strutturale e architettonica dell’intervento di trasformazione del bene in residenziale, la cui soluzione è rinviata ad un progetto integrato da sottoporre nuovamente alla Soprintendenza.
Dopo un iniziale periodo di ripresa post pandemia, si sta dunque delineando un quadro non favorevole per il mercato immobiliare in uno scenario macroeconomico globale complesso e con molte incognite come è emerso nel 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma 2023. Secondo gli esperti, ad incidere sull’andamento del mercato residenziale saranno: l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e la cambiata percezione sulla solvibilità di molti dei potenziali mutuatari per il mancato adeguamento dei salari alla crescente inflazione; l’inflazione medesima che, a sua volta, determinerà l’aumento del costo delle case in vendita e, quindi, una riduzione del numero delle compravendite e un allungamento dei tempi di realizzo per gli investitori; l’aumento generalizzato dei costi di costruzione che hanno subito un incremento del 25,4% rispetto a gennaio 2020 a causa di un aumento dei prezzi delle materie prime senza precedenti, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina.
Ecco allora l’indicazione: si conferma la necessità di porre in vendita il bene in tempi brevi sia per fermare il continuo e irreversibile degrado fisico che ambientale dell’edificio che si può arrestare solo con interventi manutentivi dai costi ingenti, sia per consentire all’Ente un’entrata da destinare a nuovi investimenti. «Occorre - lo indica la delibera di Giunta - intercettare l’interesse di potenziali investitori privati evitando l’esito negativo della gara già paventato nel giudizio di rating e l’ulteriore ritardo nel raggiungimento degli obiettivi sopra enunciati. Sussistono le motivazioni per effettuare una riflessione sul valore del bene Maddalena Nuova e bassi fabbricati prima di bandire la gara di vendita». Il complesso ex Caserma Mameli fu acquistato dallo Stato con atto di permuta del 23 dicembre 2013 con l’Agenzia del Demanio che stimò il prezzo dell’intero complesso in 2.390.000 euro così ripartito: 1.290.000 per l’edificio Maddalena Vecchia, e 950.000 per l’edificio Maddalena Nuova e 150.000 per i bassi fabbricati.
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