Cavallero: Una strumentalizzazione politica in vista delle elezioni
di Roberto Moretti
Direttore, essendo stato chiamato in causa dai rappresentanti di Casale tricolore, mi sento in dovere e in diritto di replicare. Questi signori parlano di offese e insulti e questo mi spiace molto, non so se si riferiscano a me o al signor Bonelli, ma so con certezza che io non li ho insultati, nè la mia lettera puo essere definita scomposta e sguaiata e basta andare a rileggerla per rendersene conto. Fatta questa doverosa precisazione proseguo oltre. Per quanto riguarda la loro teoria che vorrebbe il mio e di tanti altri sdegno, una strumentalizzazione politica in vista delle elezioni non posso che ribadire cio che avevo gia scritto; non ho tessera di partito, non appartengo ad alcuna associazione e tanto per essere chiari non sono un comunista.
I signori di Casale Tricolore pongono alcune domande , proverò a rispondere : Per quanto riguarda il parallelo tra Cavellero e Badoglio , trovo che sia fuori luogo e non perche Badoglio non si sia macchiato di crimini contro l'umanità , tutt'altro, ma per il semplice fatto che quando il suo paese natale gli fu intitolato io non ero nella condizione anagrafica tale da potermi esprimere e lo stesso vale per la vergognosa stele a lui dedicata , se poi oggi ancora viene celebrato io non posso che rammaricarmene , io non lo celebro di sicuro. Leggere poi che una mostra fotografica che ricorda gli orrori del colonialismo italiano sarebbe qualcosa che “eccita all' odio antinazionale “ è veramente imbarazzante. Casomai farà riflettere e porterà magari ad un esame di coscienza nazionale. Riconoscere e ammettere gli errori del passato e fondamentale per crescere e migliorare e l'Italia purtroppo non ha ancora fatto questo passo.. Stando alle loro parole la presenza italiana in Africa non sarebbe stato solo un unico grande crimine. A fronte di un genocidio cosa vorrebbero mettere sull 'altro piatto della bilancia questi signori ? 4 strade 4 case e 4 ponti costruiti a uso e consumo degli invasori ? L'Etiopia non ne sentiva nessun bisogno. In Etiopia come in altri paesi è stata condotta una guerra di aggressione , L'Italia Fascista lo fece infrangendo per 2 volte il regolamento della Società delle nazioni, aggredendo un paese membro quele era l'Etiopia e facendo uso di Aggressivi chimici proibiti dalla carta della Società delle Nazioni. Si distinse per crudeltà e barbarie . L'uso dei Gas fu massiccio e sistematico. Nei magazzini chimici di Sorodokè tra il 1935 e il 1936 furono stivati 6170 quintali di aggressivi chimici, alla fine della guerra non ne rimaneva che un terzo . Tra il 23 dicembre 1935 e il 29 marzo 1936 furono sganciate ufficialmente 972 bombe chimiche, erano 272 tonnellate di iprite che avvelenarono le retrovie , i guadi i laghi i pascoli ,i passaggi obbligati ,provocando morte e distruzione tra civili inermi ,donne vecchi e bambini, secondo una ben precisa strategia del terrore, e dopo la fine della guerra furono usate ancora 550 bonbe a iprite contro i partigiani Etiopi. Poi ci sono le rappresaglie spietate , le fucilazioni le impiccagioni. Cito pescando nella storia : in seguito all' attentato che ferì il vice re Graziani segui una spietata rappresaglia che durò 3 giorni, Addis Abeba veniva messa a ferro e fuoco con un bilancio di parecchie migliaia di morti , ( si veda Angelo del Boca, Italiani in africa orientale. La caduta dell' Impero. Laterza, Roma-Bari, 1982 pg 77 -78) non riuscendo a mettere le mani sui veri esecutori dell' attentato , Graziani non contento ordinava l'eliminazione dell' intera intellighenzia Etiope (si veda New times & Ethiopia News n° 244, London 1941) e persino dei cantastorie colpevoli solo di aver predetto l'imminente fine dell' occupazione italiana.. Il 19 febbraio 1937 ordinava la fucilazione a mitraglia di massa di 449 fra sacerdoti e diaconi del villaggio conventuale di Debra Libanos, accusati di essere stati gli ispiratori dell' attentato. Una strage di cui Graziani si era assunto l'intera responsabilità definendola “ Un romano esempio di pronto inflessibile rigore “ ( si veda Angelo del Boca, Gli Italiani in Africa orientale pg 106 , Su Graziani si veda anche Fabienne Le Houreou, L'administation italienne en Ethiopie sous la vice-royaoutè du marechal Graziani ). Potrei tranquillamente continuare ma mi fermo qui per ovvie ragioni. Davanti a queste cose ,è proprio perche sono italiano che inorridisco e mi vergogno, io non sono anti italiano, io sono antifascista, e lo sono proprio perchè sono italiano. E spiace che voi da “semplici appassionati della vita politica casalese “come vi siete auto definiti, che giustamente rivendicano il diritto ad esprimersi ,siate infastiditi davanti a quello altrui, barricandovi dietro ad uno sterile vittimismo. Quella del vittimismo è per altro una tendenza che si riscontra spesso e volentieri tra i sostenitori di un ideologia che ha causato milioni di vittime., ma non sarà con l'oblio di una triste verità storica che potrete riacquistare credito e credibilità , bensì con una coraggiosa ammissione di quei tristi e terribili sbagli che hanno trasformato il ventennio fascista in una macchia vergognosa per la nostra nazione.