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Si apre il sipario
Luca Ward e "Il talento di essere tutti e nessuno" al Municipale
Venerdì 21 febbraio alle 21
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“Il talento di essere tutti e nessuno”. Il titolo dello spettacolo (quasi tutto esaurito, ancora pochi posti sul sito Vivaticket; biglietti acquistabili anche la sera dello spettacolo al botteghino del teatro) che andrà in scena questa sera, venerdì 21 febbraio, al Teatro Municipale di Casale Monferrato alle ore 21 e vedrà come protagonista l’attore e doppiatore Luca Ward, che accoglierà il pubblico in sala con la sua voce avvolgente, proprio come se fossimo in prima classe su un volo di linea.
Delle retro proiezioni, con un’alternanza di foto e video, accompagneranno i racconti di Luca e del suo trascorso personale. Una narrazione intima condivisa a tu per tu con il pubblico: il mare, le prime esperienze lavorative, il suo enorme passato artistico. Nella seconda parte, Luca Ward illustrerà agli spettatori il suo lavoro con la voce invitandoli a imitarlo, a fare loro le sue nozioni e i suoi consigli, includendo nello spettacolo partecipanti scelti a salire sul palco con lui… Lo spettacolo si trasformerà in una vera e propria esperienza anche con la voce di Russel Crowe, alias Massimo Decimo Meridio. Lui è stato anche Hugh Grant, Pierce Brosnam, Antonio Banderas, Samuel L Jackson... Settanta minuti di cui gli spettatori saranno, insieme a Luca, uno, nessuno e centomila personaggi…
Qual è il rapporto con la sua voce?
Il rapporto con la mia voce è “conflittuale”, a volte ci litigo, altre ci discuto, ma la cosa che mi sorprende ogni volta è che questo mezzo meraviglioso ti dà l’opportunità di recitare una battuta con mille sfumature. Da esseri umani abbiamo questo miracolo che viene rappresentato dalla voce, qualcosa che l’intelligenza artificiale si sognerà di replicare in modo identico, anche se sono certo, proveranno a metterci i bastoni tra le ruote. Questo mezzo lavora in sintonia con cuore e cervello e poi rappresenta il nostro percorso di vita… Un “ti amo” detto a vent’anni non viene detto nello stesso modo quarant’anni dopo…
“Al mio segnale scatenate l’inferno” detta dalla Intelligenza Artificiale come le sembra?
Una cagata pazzesca per dirla alla Fantozzi. L’intelligenza artificiale deve essere utilizzata sì, ma in certi settori è l’essere umano che fa la differenza, sappiamo provare emozioni e suscitarle… L’uomo diventa indispensabile: un aereo si muove con l’intelligenza artificiale, ma se ci sono imprevisti il comandante lo porta a terra. Ci volereste su un aeroplano senza pilota?
Nel titolo dello spettacolo, troviamo anche qualcosa di pirandelliano…
Ogni giorno faccio una cosa diversa e il rischio della noia diventa reale…anche quando facciamo teatro. Tutte le sere lo spettacolo cambia, molto dipende dal pubblico. La risposta degli spettatori è davvero potente: uno show che abbatte la quarta parete, il pubblico sale sul palco con me e scopri cose pazzesche di queste persone. Chi voleva fare l’attore o l’attrice e faccio doppiare un grande film… non è un monologo…. Il nostro lavoro viene raccontato spesso in modo favolistico, ma quello dell’attore è un mestiere come tanti altri… e bisogna sapersi prendere in giro. Il risultato finale è la standing ovation, anche oltre le cento repliche.
Racconta anche il “Luca – uomo”?
A teatro ci sono sempre tanti ragazzi, voglio anche raccontare le difficoltà della mia vita, di treni in faccia ne ho presi molti, ma non ho mai mollato. Bisogna rincorrere il sogno, mai arrendersi. Oggi c’è anche la paura di formare una famiglia, oltre alla ricerca del lavoro… questo va combattuto. Il mondo degli attori non è una passeggiata. Il mio spettacolo vuole anche dare la forza ai giovani di guardare il futuro, ma sempre con un pizzico di ironia e divertimento.
La tradizione del doppiaggio in Italia sembra longeva…
In sessanta paesi del mondo il doppiaggio è in aumento. È una modalità che semplifica, modificabile con un click. Non sono d’accordo con quelli che dicono di guardare i film in lingua originale, quasi fosse un ordine. In Italia, ci riempiamo la bocca di parole inglesi, ma non sappiamo parlarlo! Il doppiaggio italiano si difende, alla fine, la scelta la facciamo noi.
Ci racconta aneddoti che vede coinvolti attori che ha doppiato...
Nel 2005, incontrai per la prima volta Russel Crowe alla presentazione del film “Rapimento e riscatto”. Aveva già chiesto alla Warner Bros di volermi conoscermi. La “prima” venne fatta senza di lui: insieme andammo a vedere i Fori Imperiali, voleva vedere la Roma Antica… Un altro che ho conosciuto è stato Gerard Butler, attore indipendente, fuori dallo star system americano. Le “star” statunitensi hanno un altro aplombe: guarda Keanu Reeves, gira tranquillamente in metropolitana e lo incontrai in una trattoria a Roma, gli piaceva stare in mezzo alla gente. Quando sono sul set sono preparatissimi, mentre fuori dal film si gestiscono la propria vita. Mi ricordo anni fa a Los Angeles, ero a una festa di un produttore e improvvisamente comparve Al Pacino, con un improbabile giubbotto di pelle e salutò tutte le persone presenti. Alcuni in Italia se la tirano un po’ troppo...
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